
San Pedro e mescalina
GENERALITA’
La mescalina è un anfetamina psichedelica prodotta da alcune specie di cactus (tirosina>diidrossifenilalanina>dopamina>tirosina>3,4,5triidrossi-β-feniletilamina>3,4,5triimetossi-β-feniletilamina).
E’ circa 3000 volte meno potente dell’LSD ma molto stabile nel tempo: sono stati analizzati dei bottoni secchi di peyote nel medallione di uno scheletro risalenti a circa 1000 anni fa che contenevano ancora abbastanza mescalina da poter essere potenzialmente psicoattivi.
STORIA ED ANTROPOLOGIA
Ci sono reperti che attestano l’uso del San Pedro (Echinopsis pachanoi) già 3000 anni fa.
La mescalina si concentra nella pelle del cactus che viene solitamente privata dello strato più esterno, essiccata e polverizzata.
Fu isolata per la prima volta dal chimico tedesco Arthur Heffter che la sperimentò su se stesso.
Nel 1928 il famoso psicologo americano Heinrich Kluver scrisse un libro intitolato “Mescalina” che conteneva dati sperimentali sugli effetti della sostanza e la presentava come un farmaco in grado di svelare le dinamiche profonde ed incoscie della psiche umana.
EFFETTI E FARMACOLOGIA
La mescalina induce sensazioni oniriche ed altera completamente le percezioni sensoriali distorcendo anche tempo e spazio.
Inoltre sono comuni fenomeni di sinestesia, depersonalizzazione, euforia, pensiero profondo, dissololuzione degli ego boundaries, sensazione di connessione universale, aumento dell’empatia e della risposta emotiva.
Una dose orale efficace causa allucinazioni fino a 9-10 ore, il picco si raggiunge dopo le 3-4 ore e si possono sperimentare allucinazioni per circa 2 ore.
Ha un onset più lento rispetto agli altri allucinogeni, anche somministrata per IV ci mette un’ora a raggiungere il peak.
Con la somministrazione continua è possibile sviluppare una leggera tolleranza in comune con altri allucinogeni come l’LSD.
Gli effetti collaterali più comuni sono debolezza muscolare, tremori, vomito, perdita della coordinazione e dei riflessi.
Ha anche effetti stimolanti simili a quelli di adrenalina e noradrenalina (nausea, ansia, pupille dilatate, confusione, aumento nella frequenza cardiaca, nelle temperatura e nella sudorazione).
Analisi al brain imaging dimostrano che incrementa selettivamente l’attività neuronale, specialmente nel sistema striatolimbico nell’emisfero destro.
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