Assenzio

GENERALITA

L’assenzio maggiore (Artemisia absinthium) veniva impiegato per fare decotti e tinture, oltre che semplicemente fumato come alternativa al tabacco.
Insieme a moltissime altre erbe veniva impiegato per fare il famoso liquore che andava tanto di moda tra i poeti maledetti.

COMPOSIZIONE CHIMICA
Molte specie del genere artemisia sono ricche di terpenoidi (tra cui spicca il tujone), flavonoidi, cumarine, polifenoli, acidi caffeoilquinici, steroli ed acetileni.

In dettaglio l’assenzio maggiore contiene:

-oli volatili: chamazulene, nuciferolo butanoato, nuciferolo, cariofillene, fellandrene, pinene, azulene, tujone, mircene, nerolo, sabinene, cineolo, artemisina chetone, linalolo, verbenolo, carvone, curcumene.

-lattoni sesquiterpenici: arabsina, artabina, chetopelenolide, santonina.

-glucosidi: absinthina, anabsinthina

-flavonoidi: idrossiflavone, artemitina, rutina, quercetina, acidi clorogenici e caffeici.

-principi amari: artamarina, artamaridina, artamaridinina, artamarinina, quebrachitolo.

-lignani

-tannini

-carotenoidi

FARMACOLOGIA
Gli estratti a base di assenzio agiscono sui recettori muscarinici e nicotinici, supportando la tradizionale applicazione come nootropico e potenziatore delle capacità cognitive [1].
Un estratto alcolico ha potenziato la remissione dalla neurite indotta da fattori di crescita nervosi e cellule PC12D [2].

Il tujone, anche se strutturamente simile al THC, ha una bassa affinità per i recettori dei cannabinoidi ed è più un antagonista del GABA-A [3], l’opposto di una benzo o un anticonvulsivante per intenderci.
Antagonizza anche il recettore 5-HT3 della serotonina, coinvolto in fenomeni come tossicodipendenza, ansia, apprendimento e memoria.
Per questo gli effetti che induce sono per lo più stimolanti, l’overdose è pericolosa proprio per il rischio di convulsioni.

L’assenzio maggiore agisce come antipiretico, test sui conigli dimostrano che contrasta efficacemente l’innalzamento della temperatura sperimentalmente indotto senza manifestare effetti collaterali fino a 1,6g/kg di estratto [4].
L’olio essenziale inibisce lo sviluppo di Candida albicans ,Saccharomyces cerevisiae var. chevalier e Microsporus canis [5].
Un estratto alcolico si è dimostrato efficace nel contrastare i parassiti intestinali negli ovini [6]; oltre che contro la Trichinella spiralis [7].
E’ attivi anche contro i protozoi come Trypanosoma
brucei, Trypanosoma cruzi, Leishmania infantum e
Plasmodium falciparum [8].

E’ un potente antinfiammatorio: un flavone isolato dalla parte aerea ha dimostrato di inibire la ciclo-ossigenasi 2 (COX-2), il rlascio di ossido nitrico e i livelli di prostaglandine E-2 e PGE-2 nelle cellule
RAW 264.7 [9].
.
Un estratto acquoso a base di assenzio maggiore ha contrastato i danni epatici indotti da paracetamolo e tetracloruro di carbonio supportando l’impiego tradizionale delle pianta come tonico epatico [10].

L’artemisina isolata dall’assenzio maggiore ha dimostrato una marcata azione antitumorale nei confronti del melanoma B16 [11].

FONTI
1)Wake, George, et al. “CNS acetylcholine receptor activity in European medicinal plants traditionally used to improve failing memory.” Journal of ethnopharmacology 69.2 (2000): 105-114.
2)Li, Yushan, and Yasushi Ohizumi. “Search for constituents with neurotrophic factor-potentiating activity from the medicinal plants of Paraguay and Thailand.” Yakugaku Zasshi 124.7 (2004): 417-424.
3)Höld, Karin M., et al. “α-Thujone (the active component of absinthe): γ-aminobutyric acid type A receptor modulation and metabolic detoxification.” Proceedings of the National Academy of Sciences 97.8 (2000): 3826-3831.
4)Khattak, Sahib Gul, S. Naeemuddin Gilani, and M. Ikram. “Antipyretic studies on some indigenous Pakistani medicinal plants.” Journal of ethnopharmacology 14.1 (1985): 45-51.
5)Juteau, Fabien, et al. “Composition and antimicrobial activity of the essential oil of Artemisia absinthium from Croatia and France.” Planta medica 69.02 (2003): 158-161.
6)Tariq, K. A., et al. “Anthelmintic activity of extracts of Artemisia absinthium against ovine nematodes.” Veterinary parasitology 160.1-2 (2009): 83-88.
7)Caner, Ayşe, et al. “Comparison of the effects of Artemisia vulgaris and Artemisia absinthium growing in western Anatolia against trichinellosis (Trichinella spiralis) in rats.” Experimental parasitology 119.1 (2008): 173-179.
8)Fernández-Calienes Valdés, Aymé, et al. “In vitro anti-microbial activity of the Cuban medicinal plants Simarouba glauca DC, Melaleuca leucadendron L and Artemisia absinthium L.” Memorias do Instituto Oswaldo Cruz 103.6 (2008): 615-618.
9)LEE, HEE‐GU, et al. “Tetramethoxy hydroxyflavone p7F downregulates inflammatory mediators via the inhibition of nuclear factor κB.” Annals of the New York Academy of Sciences 1030.1 (2004): 555-568.
10)Gilani, Anwar-Ul Hassan, and Khalid Hussain Janbaz. “Preventive and curative effects of Artemisia absinthium on acetaminophen and CCl4-induced hepatotoxicity.” General Pharmacology: The Vascular System 26.2 (1995): 309-315.
11)Chemesova II, Belenovskaya LM, Stukov AN. Antitumor activity of
flavonoids from some species of Artemisia L. Rastitel’nye Resursy, 23,
1987, 100-103

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