Piantina di Salvia recognita nella mia campagna in Sicilia

Salvia recognita

La Salvia recognita è molto simile a S. officinalis nell’aspetto delle foglie.

La differenza principale sta nel retro delle foglie, quelle di Salvia recognita sono caratterizzate da una fitta peluria composta da tricomi ghiandolari e sono coperte da una sostanza appiccicosa. Nella S. divinorum è qui che vengono secreti i principi attivi [1].

Trovate qui i semi https://www.visionecurativa.it/prodotto/salvia-turca-delle-scogliere-salvia-recognita/

Hanno una germinabilità che si aggirà intorno al 50%, in genere entro 2-3 settimane al massimo.
La piantina preferisce una posizione a mezz’ombra riparata dal vento, teme sia il freddo che il sole eccessivo. Non ha la stessa resistenza alla siccità della S. officinalis per quanto sia sicuramente più adattabile di S. divinorum.

TEST PERSONALI
Masticando un po’ di foglie fresche mi sono accorto che anche aroma e sapore sono molto vicini alla salvia comune.
Non ho notato alcun effetto psicotropo, forse anche perchè la piantina era piccola e il periodo inadatto.

ANALISI CHIMICA
Un gruppo di ricerca ha analizzato 40 specie spontanee di Salvia in Turchia riportando la concentrazione più alta di salvinorina A proprio nella recognita: 0,21286 ± 0,02 mg/g contro i 0.89–3.7 mg/g della famosa S. divinorum [2].
L’olio essenziale della Salvia recognita è caratterizzato principalmente da cineolo, borneolo e canfora (anche tracce di tujone); tutti composti che possono indurre effetti psicotropi a dosaggi adeguati [3].
I semi sono ricchi di acidi grassi assenziali tra cui linoleico, linolenico, oleico, palmitico e stearico [4].

Dalle radici sono stati isolati diversi diterpenoidi di cui ancora non si conosce la farmacologia: salvirecognone, salvirecognine e abietadiene [5].

ESTRAZIONE TEORICA
Data la potenza inferiore, seppur significativa, diventa ancora più vitale concentrare il materiale e non è detto che la classica estrazione in acetone sia sufficiente.
Potrebbe avere senso se si dispone di una buona quantità di foglie fare un passaggio veloce in acetone giusto con il retro delle foglie.
I tricomi dovrebbero dissolversi in pochissimo tempo.

FONTI
1)Siebert, Daniel J. “Localization of salvinorin A and related compounds in glandular trichomes of the psychoactive sage, Salvia divinorum.” Annals of botany 93.6 (2004): 763-771.

2)Hatipoglu, Seda Damla, et al. “Screening of hallucinogenic compounds and genomic characterisation of 40 Anatolian Salvia species.” Phytochemical analysis 28.6 (2017): 541-549.

3)Hatipoglu, Seda Damla, et al. “Determination of Volatile Organic Compounds in Fourty Five Salvia Species by Thermal Desorption-GC-MS Technique.” Records of Natural Products 10.6 (2016).

4)Gören, Ahmet C., et al. “Chemotaxonomic evaluation of Turkish species of Salvia: Fatty acid compositions of seed oils.” Biochemical Systematics and Ecology 34.2 (2006): 160-164.

5)Tan, Nur, Gülaçti Topçu, and Ayhan Ulubelen. “Norabietane diterpenoids and other terpenoids from Salvia recognita.” Phytochemistry 49.1 (1998): 175-178.

LE INFORMAZIONI CHIMICHE SU QUESTA SPECIE E LE IPOTESI SULL’ESTRAZIONE TEORICA DEI SUOI PRINCIPI ATTIVI SONO FORNITE A SCOPO EDUCATIVO NON VOGLIONO COSTITUIRE UN INVITO PER L’ABUSO DI QUESTA PIANTA O ALTRI COMPORTAMENTI PERICOLOSI. VENDIAMO SOLO I SEMI DA COLTIVAZIONE.

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