
I fitocannabinoidi di Helichrysum umbraculigerum
Era solo il 2018 quando Davide Maran, promettente ricercatore del laboratorio di analisi chimico-tossicologica all’Università di Milano, mi scrisse in cerca di alcune piante particolarmente difficili da reperire tra cui Radula perrottetii, Salvia recognita ed Helichrysum umbraculigerum. Ci misi un po’ a trovarle tutte ma alla fine ci riuscii.
Tuttavia dopo l’ultimo messaggio il 12 marzo provai a scrivergli diverse volte senza ricevere risposta. Soltanto più avanti venni a sapere da un articolo di giornale che fosse morto in circostanze misteriose quello stesso mese durante un Master di chimica a Lubiana in Slovenia.
Ovvio che non potesse rispondere.
Esperimenti personali
Al di là dello spreco di soldi e tempo per delle piante per cui alla fine avevo anche io i miei interessi, mi è molto dispiaciuto per lui e la sua famiglia. Sembrava un ragazzo davvero in gamba e gentile.
Dato che ormai l’avevo tra le mani provai questo famigerato Helichrysum umbraculigerum che avevo importato dal Camerun in diversi modi prima di concludere che l’infiorescenza avesse giusto un blando effetto sedativo poco percibile simile al luppolo o altre aromatiche. Col fogliame non notai proprio nulla.
Deluso non feci neanche foto o articoli al riguardo, dato anche il costo e la difficoltà nell’approviggionamento, lo lasciai perdere diversamente da Salvia recognita e Radula che si possono trovare adesso nel mio negozio.
Disinformazione mediatica
Rcentemente (2023-2024) sono usciti diversi articoli entusiastici e molto superficiali, fanpage scrive che: “si tratta di una scoperta significativa soprattutto per una ragione: i cannabinoidi della cannabis vengono prodotti in fiori / infiorescenze, che richiedono trattamenti costosi e poco sostenibili per essere estratti. Le foglie a crescita rapida dell’ombrello lanoso garantiscono invece una fonte molto più economica, produttiva e facile da estrapolare.”
Le infiorescenze di Cannabis sono in realtà la parte più produttiva, ricca e facile da ottenere nella pianta. Non c’è proprio paragone se si considera l’estrema adattabilità, resistenza e velocità della Cannabis rispetto ad E. umbraculigerum, che cresce in pochi microclimi specifici e non tollera bene ambienti temperati o umidi come quelli europei.
Probabilmente chi scrive non ha mai coltivato una pianta di Cannabis, e non sto neanche tenendo in conto la differenza nella potenza o il fatto che i cannabinoidi dell’elicrisio non siano neanche stati identificati.
Da notare anche la classe nel chiamarlo ombrello lanoso, traducendo papale papale “woolly umbrella” come farebbe google.translate. In realtà questa specie non ha un nome comune in Italiano.
Scienze Notizie fa di meglio: “le foglie dell’ombrello lanoso garantiscono una fonte molto più economica, produttiva e facile da estrarre tra cui cannabidiolo (CBD) e il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC), cannabigerolo (CBG), un cannabinoide che in alcuni studi ha dimostrato possibili proprietà farmacologiche nella cura di malattie del colon e neurologiche.”
Non è vero che si può estrarre CBD, CBG e THC da E. umbraculigerum. In realtà non produce CBG, men che meno CBD o THC, solo il precursone acido cannabigerolico (CBGA) è stato identificato [1].
Produce invece numerosi cannabinoidi di tipo amorfrutinico, diversi da quelli classici della Cannabis e non psicoattivi [2].
Conclusioni
Come ho già detto diverse volte la farmacologia della cannabis è unica in natura, non ci sono sostituti. Il THC è un cannabinoide particolarmente potente e psicoattivo, in più la cannabis, almeno le moderne genetiche medicinali, ne producono concentrazioni ridicole che ormai arrivano anche al 20-30% in alcuni casi.
I cannabinoidi dell’H. umbraculigerum non sono neanche stati identificati bene e potrebbero benissimo non essere psicoattivi, oltre che essere presenti in quantità troppo esigue per un effetto farmacologico. Lo stesso cannabigerolo, la cui presenza è molto controversa, non è psicoattivo anche se è un composto attualmente molto richiesto in ambito di ricerca.
Il fatto che nei miei test l’infiorescenza avesse un effetto percepibile anche fumata mentre la foglia, dove dovrebbero accumularsi i cannabinoidi, no, fa pensare che siano infatti i composti aromatici, in comune con altre specie di elicrisio, a determinare gli effetti sedativi riscontrati.
Esistono comunque altri fonti di cannabinoidi psicotropi oltre la Cannabis, decisamente meno potenti e meno concentrati, ne avevo parlato qui.
FONTI
QUESTO ARTICOLO HA ESCLUSIVAMENTE FINALITÀ EDUCATIVE E DIVULGATIVE.
NON INTENDE IN ALCUN MODO PROMUOVERE O INCORAGGIARE IL CONSUMO DI CANNABIS, CANNABINOIDI O ALTRE SOSTANZE NATURALI.
NON SONO UN MEDICO NÉ UN ERBORISTA, LE INFORMAZIONI RIPORTATE NON COSTITUISCONO CONSIGLI MEDICI O INDICAZIONI PER L’AUTODIAGNOSI O L’AUTOTRATTAMENTO.
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