
Cocktail sciamanici: tradizione o rischio insensato?
Diversi centri di cura in Amazzonia propongono dei cocktail sciamanici che includono tutte le più famose droghe sudamericane (ayahuasca, yopo, san pedro, kambo, bufo, etc.). Secondo i gestori 24h e alle volte anche meno sono sufficienti per evitare ogni possibile rischio.
Il kambo già da solo può avere effetti tossici su fegato, cuore e reni, ci sono diversi decessi riportati e la combinazione con altre sostanze ne aumenta esponenzialmente il rischio. Recentemente ci sono stati due casi di morte dovuti al mix con l’ayahuasca: Jarrad Antonovich e Brandon Begley. In entrambi i casi il proprietario non ha chiamato i soccorsi e ha provato a depistare le indagini per farla franca.
Armina ed armalina sono solitamente sicure da sole, ma la combinazione con il 5-MeO-DMT può essere letale. Non avendo dei dati precisi sull’half-life dell’armalina non si sa quanto bisogna aspettare, ma per sicurezza si tende a distanziarle di almeno una settimana anche perchè il rischio di psicosi, già molto comune con il 5-MeO-DMT senza MAO-I, è altissimo. https://www.visionecurativa.it/2025/08/09/mao-i-e-5-meo-dmt/
Il bufo non è tradizionale e nemmeno amazzonico, non ci sono culture che lo impiegano a scopo medicinale o rituale. Si è diffuso come droga ricrazionale in seguito alla pubblicazione del famoso opuscolo di Albert Most, riedito nel 2021 da H. Morris per includere il processo di sintesi della molecola e ridurre l’impatto ambientale. Purtroppo c’è chi se ne frega e continua a molestare i rospi.
Sincretismo New Age e cocktail sciamanici
In generale quando ci si imbarca in un avventura simile bisogna evitare chiunque non menzioni la possibilità di effetti collaterali, chiunque garantisca un effetto positivo e chiunque mischi un po’ di tutto’ senza nessun criterio come nel caso dei cocktail sciamanici. Nessuna cultura tradizionale fa niente del genere, tantomeno concentrato in un breve lasso di tempo.
Il problema del turismo dell’ayahuasca non è qui o lì, il problema è sempre il come. Anzi partire per l’Amazzonia ed affidarsi a dei completi estranei è molto più rischioso di farsi spedire la bevanda. La stessa identità dei nativi non viene danneggiata da chi consuma a casa, ma da chi va lì a mischiare quackery new age con riti e tradizioni millenarie. Il Perù sta diventando infatti un mercato per stranieri annoiati in cerca di emozioni (o truffe pericolose).
Nella foto Brandon Begley morto mentre lo sciamano provava ad aiutarlo con reiki, preghiere e canti. Se avessero chiamato subito i soccorsi si sarebbe potuto salvare. Young, il capo del gruppo, si è difeso dicendo che Begley avrebbe omesso di essere epilettico, fatto riportato in maniera acritica anche nel relativo documentario su Netflix https://doubleblindmag.com/soul-quest-death-lawsuit/ , poi ritirato per le accuse di diffamazione. In realtà non risultava niente del genere nella sua storia clinica, era sano come un pesce e le convulsioni gliele aveva fatte venire proprio lui con il suo folle protocollo intensivo sempre a base di ayahuasca, kambo e bufo. E’ stato condannato ad un risarcimento che andrà in beneficenza. Begley ricorda un po’ il nostrano Alex Marangon, bravi ragazzi ma con poca mentalità critica e fin troppo coraggio.