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E’ sempre più diffusa anche in Italia sia per la preparazione di farmaci che di cosmetici sotto forma di gel, estratto secco o tintura.

Su ferite, irritazioni e bruciature agisce come antinfiammatorio e antibatterico; inoltre pare stimolare l’afflusso di sangue e linfa nei capillari dell’area coinvolta velocizzando il processo di guarigione.

NON E’ UN FITOFARMACO O UN SUPPLEMENTO ALIMENTARE, MA UN ARTICOLO NON ADATTO AL CONSUMO UMANO DESTINATO  AD ESTRAZIONE E CAMPIONATURA BOTANICA.

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Descrizione

INFORMAZIONI SULL’USO STORICO IN MEDICINA POPOLARE (NON COSTITUISCONO POSOLOGIA)

PARTE USATA: foglia fresca

Viene combinata con rosa di Damasco e timo per la creazione di creme cosmetiche.

Medicina convenzionale
Le proprietà ipoglicemiche, antidiabetiche, antidepressive, nootropiche, antinfiammatorie, analgesiche, ipolipidiche, anticolesterolemiche, antimicrobiche, antimicotiche, batteriostatiche, antitumorali, antiossidanti, neuroprotettive ed anticonvulsivanti e benefiche per psoriasi e guarigione delle ferite dell’aloe e dei suoi fitocostituenti sono supportate dalla ricerca scientifica.

In medicina convenzionale viene impiegata localmente per trattare acne, bruciature, herpes genitale, Lichen planus, fibrosi sottomucosa e psoriasi.

Internamente si indica per contrastare costipazione, eccesso ponderale e migliorare il BMI.
Un composto isolato dall’aloe, acemannano, si utilizza per combattere l’HIV.

 

Medicina alternativa
In fitoterapia alternativa è indicata anche per colesterolo alto, diabete, epatite, patologie infiammatorie dell’intestino, osteoartrite, ulcere gastriche, asma, ferite alla pelle da radiazioni, febbre, prurito, convulsioni, raffreddore, emorragie, colite, depressione, glaucoma, sclerosi multipla, emorroidi, vene varicose, infiammazione articolare, problemi della vista, per stimolare il ciclo mestruale e come tonico generale.

Si applica esternamente anche per trattare pelle secca, bruciature solari, ferite, infiammazioni della pelle, infiammazioni della bocca, ferite alla pelle da radiazioni, placca dentaria, dermatite da pannolino, geloni, patologie gengivali, piaghe da decubito, scabbia, forfora, emorroidi, osteoartrite, infezioni e come repellente naturale per gli insetti.

Succo fresco
-Pelare la foglia d’aloe della buccia esterna con l’aiuto di un coltello.
-Mettere la polpa in un blender e lavorare fino alla completa omogenizzazione.
-(Opzionale) Filtrare e scartare i solidi

Tintura
-Pelare la foglia d’aloe della buccia esterna, quindi farla a pezzi più piccoli possibile con l’aiuto di un coltello.
-Mettere i pezzi di aloe in un barattolo sigillabile e aggiungere etanolo al 70% per un volume di due volte superiore al materiale vegetale.
-Scuotere quanto più spesso (almeno 1 volta al giorno) e mantenere in infusione fino a 3 settimane per la saturazione.
-Evaporare l’alcol fino alla gradazione desiderata, si può anche eliminare tutta la parte liquida per ottenere un residuo solido

Descrizione
Divisione: Magnoliophyta
Classe. Liliopsida
Ordine: Liliales
Famiglia: Aloeaceae
Genere: Aloe
Specie: A. vera/barbadensis
Nativo: Sud Africa, Madagascar
Plant Hardiness Zone: 9-11
L’aloe vera (Aloe bardadensis) è una pianta grassa che cresce fio a poco più di 1m e mezzo.
Sviluppa delle spesse foglie carnose dai margini serrati dotati di piccoli denti bianchi.
Produce delle appariscenti infiorescenze lunghe fino a 90cm con dei petali spessi di forma tubolare.

Coltivazione
L’aloe è una pianta abbastanza facile da coltivare:
-mettere i semi dentro una busta sigillata di plastica con un misto appena umido a base di compost, sabbia e perlite
-Lasciare la busta in un luogo caldo a pieno solo, impiega dalle 2 alle 4 settimane per germinare.
-Trapiantare le piantine in un terreno sabbioso ben drenante a pieno sole.
-Teme il freddo.

Le prime notizie storiche sull’aloe risalgono a circa 6000 anni fa in Egitto, dove veniva lodata come pianta sacra e legata al culto della bellezza, della salute e dell’immortalità.
Le famose regine Cleopatra e Neofrete ne usavano il succo giornalmente per la cura della pelle, anche i morti venivano unti con la pianta per fermare la decomposizione del corpo attraverso le sue potenti proprietà antibatteriche ed antimicotiche: per questo veniva anche chiamata “pianta dell’eternità”.
L’antico Papiro Eber del 1.550 a.C. Riporta gli effetti antinfiammatori ed antidoloriferi dell’aloe.

In Mesopotamia a Nippur, sito archeologico datato 2.200 a.C, sono stati trovati dei reperti che testimoniano l’impiego medicinale dell’aloe per purificare gli intestini.

Alessandro il Grande portava al suo seguito durante le varie campagne dei carri con delle piante vive pronte all’uso, si dice che Aristotele l’avesse convinto a catturare l’isola di Socotra apposta per impadronirsi dei preziosi terreni di crescita dell’aloe.

Dioscoride scrive estensivamente delle proprietà medicinali della pianta utili a trattare ferite, disturbi gastrointestinali, gengivite, dolori articolari, irritazione cutanea, scottature solari, acne, perdita di capelli, etc.

In Cina l’antico libro di Shi- Shen loda l’aloe, in Giappone i samurai la impiegavano come elisir e unguento.

Colombo coltivava la pianta sulle sue navi per curare le ferite dei marinai, fra i Maya era già conosciuta come “fonte della giovinezza”.

I nativi americani la consideravano una pianta sacra, ne usavano il succo come repellente per gli insetti e lenitivo per le lunghe marce fra le paludi.

L’aloe è stata testata con successo su soggetti umani per la sua azione locale rigenerante su bruciature, escoriazioni della pelle, dermatite seborroica ed infezioni da lichen planus.
In più sulle cavie di laboratorio si è dimostrata efficace anche nel trattamento di ferite generiche, da radiazioni, da freddo, ischemia della pelle, complicazioni cutanee da papillomavirus, infezioni, immunosoppressione da raggi UV.
L’aloe stimola l’attività di macrofagi e fibroblasti incrementando la produzione di collagene e fibroblasti, con conseguenti benefici su rigenerazione, metabolismo, capacità vascolare, immunità, difese chimiche, salute, tono ed elasticità dell’epidermide. Promuove la stabilità dei fattori di crescita e prolunga la stimolazione del tessuto di granulazione. Il mannosio 6-fosfato presente nel succo della pianta si lega ai recettori del fattore di crescita dei fibroblasti potenziandone l’attività angiogenica. Incrementa l’espressione di mRNA di metalloproteinasi ed attivatori del plasminogeno stimolando lo sviluppo vascolare nelle cellule endoteliali.
Le proprietà antisettiche, antimicotiche ed immunostimolanti sono dovute all’azione di acemannano, un composto isolato dall’aloe, sui macrofagi e sulla ossido nitrico sintasi con conseguente rilascio di citochine fibrogeniche.

L’aloe è ricca di steroli vegetali (luteolo, campesterolo, sitosterolo) ed inibisce il trombossano A2 prevenendo l’angina di Prinzmetal.

Questo meccanismo insieme all’inibizione della secrezione di IL-10, all’attivazione della bradichinina, delle prostaglandine F2 ed E2 determina un potente effetto antinfiammatorio.

Il consumo interno è meno popolare per la necessità di monitorare attentamente la dose e la maggiore probabilità di reazioni allergiche, tuttavia diversi trial clinici dimostrano l’efficacia di questa somministrazione per regolarizzare PH gastrico, prevenire angina pectoris, riddure colesterolo e glicemia. Alcuni fitosteroli presenti nell’aloe (lofenolo, cicloartenolo e derivati) normalizzano le attività degli enzimi di membrana di fosfatasi ed idrolasi incrementando il metabolismo del glucosio.

Uno studio del 2013 ha riportato significativi effetti benefici con la somministrazione interna della pianta su depressione, capacità di apprendimento e memoria.

L’aloe vera contiene amminoacidi (isoleucina, leucina, lisina, metionina, fenilalanina, treonina, valina, triptofano. alanina, arginina, asparagina, cisteina, acido glutamico, glicina, istidina, prolina, serina, tirosina, glutamina ed acido aspartico), antraquinoni (aloina, emodina), enzimi (amilasi, bradichinasi, catalasi, cellulasi, lipasi, ossidasi, fosfatasi alcalina, proteolitiasi, creatina sosfochinasi e carbossipeptidasi), vitamine (A, C, B1, B2, B3 B5, B6, B12 e colina), minerali (zinco, selenio, calcio, magnesio, manganese, cromo, rame, ferro, potassio, fosforo, sodio, rodio ed iridio), lignine, monosaccaridi, polisaccaridi (acemannano), saponine, fitosteroli (colesterolo, campesterolo, lupeolo e beta-sitosterolo), prostaglandine, tannini, mannini, lectine, acido salicilico, acido monisulfonico e gibberlina.

I principali composti attivi sono gli antraquinoni (antibatterici, antivirali, analgesici, gastrostimolanti e rigeneranti sulle ferite), gli enzimi (immunomodulanti, analgesici, antinfiammatori, diuretici, digestivi e stimolanti sul metabolismo), saponine (antisettiche), fitosteroli (antisettici, antinfiammatori ed analgesici), acemannano (immunomodulante, antivirale ed angiogenico), acido salicilico (antinfiammatorio, analgesico, antibatterico ed antipiretico), rodio ed iridio (antitumorali).

Il fitocomplesso agisce in maniera sinergica ed è altamente sensibile all’ossidazione, alla temperatura ed agli agenti atmosferici: per questo il succo fresco della polpa appena tagliata è di gran lunga superiore sia al lattice, che al gel e soprattutto ai preparati erboristici convenzionali a base di aloe.

Effetti ipoglicemici ed antidiabetici:
Yongchaiyudha, S., et al. “Antidiabetic activity of Aloe vera L. juice. I. Clinical trial in new cases of diabetes mellitus.” Phytomedicine 3.3 (1996): 241-243.
Effetti antidepressivi e nootropici:
Halder, Sumita, Ashish K. Mehta, and Pramod K. Mediratta. “Aloe vera improves memory and reduces depression in mice.” Nutritional neuroscience 16.6 (2013): 250-254.
Effetti sulla psoriasi:
Syed, Tanweer A., et al. “Management of psoriasis with Aloe vera extract in a hydrophilic cream: a placebo‐controlled, double‐blind study.” Tropical Medicine & International Health 1.4 (1996): 505-509.
Effetti antinfiammatori ed analgesici:
Devaraj, Aruna, and Thirunethiran Karpagam. “Evaluation of anti-inflammatory activity and analgesic effect of Aloe vera leaf extract in rats.” International Research Journal of Pharmacy 2.3 (2011): 103-110.
Effetti sulla guarigione delle ferite:
Chithra, Pandarinathan, G. B. Sajithlal, and Gowri Chandrakasan. “Influence of Aloe vera on collagen characteristics in healing dermal wounds in rats.” Molecular and cellular biochemistry 181.1 (1998): 71-76.
Effetti ipolipidici ed anticolesterolemici:
Kumar, Manoj, et al. “Probiotic Lactobacillus rhamnosus GG and Aloe vera gel improve lipid profiles in hypercholesterolemic rats.” Nutrition 29.3 (2013): 574-579.
Effetti antimicotici:
Rosca-Casian, Oana, et al. “Antifungal activity of Aloe vera leaves.” Fitoterapia 78.3 (2007): 219-222.
Effetti antimicrobici:
Arunkumar, S., and M. Muthuselvam. “Analysis of phytochemical constituents and antimicrobial activities of Aloe vera L. against clinical pathogens.” World Journal of Agricultural Sciences 5.5 (2009): 572-576.
Effetti batteriostatici:
Lorenzetti, Lorna J., et al. “Bacteriostatic property of Aloe vera.” J Pharm Sci 53 (1964): 1287.
Effetti antitumorali ed antiossidanti:
El-Shemy, H. A., et al. “Antitumor properties and modulation of antioxidant enzymes’ activity by Aloe vera leaf active principles isolated via supercritical carbon dioxide extraction.” Current Medicinal Chemistry 17.2 (2010): 129-138.
Effetti neuroprotettivi:
Wang, Yuehua, Lili Cao, and Guanhua Du. “Protective effects of Aloe vera extract on mitochondria of neuronal cells and rat brain.” Zhongguo Zhong yao za zhi= Zhongguo zhongyao zazhi= China journal of Chinese materia medica 35.3 (2010): 364-368.
Effetti anticonvulsivanti:
Rathor, Naveen, et al. “Anticonvulsant activity of Aloe vera leaf extract in acute and chronic models of epilepsy in mice.” Journal of Pharmacy and Pharmacology 66.3 (2014): 477-485.

L’assunzione interna di aloe vera è particolarmente controindicata per chi soffre di patologie intestinali, emorroidi, problemi renali, durante gravidanza ed allattamento o prima di un’operazione chirurgica.

Gli effetti collaterali sono più che altro relativi al consumo orale e sono costituiti principalmente da disturbi gastrici e nausea, l’applicazione locale può dar luogo a prurito e reazioni allergiche locali in chi è ipersensibile.

L’interazione con farmaci ipoglicemizzanti, diuretici, anticoagulanti, lassativi e digossina è pericolosa.

L’overdose acuta risulta in effetti emetici; alti dosaggi assunti cronicamente possono indurre diarrea, disturbi renali, sangue nelle urine, deficit nei livelli di potassio, debolezza muscolare, perdita di peso e disturbi cardiaci.

 

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