INFORMAZIONI SULL’USO STORICO NELLA MEDICINA SCIAMANICA SUDAMERICANA (NON COSTITUISCONO POSOLOGIA)
PARTE USATA: liana
-decotta \ 35-150g
-tintura 1:1\ 25-100ml
-fumata o vaporizzata (185- 200°C) \ (in seguito ad estrazione e freebasing)
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Ayahuasca, termine che significa “liana dello spirito”: è il principale componente della famosa bevanda amazzonica allucinogena.
Disponiamo della liana nelle seguenti varietà/colori: bianca, gialla, nera. Lasciate scritto fra le note dell’ordine eventuali preferenze.
E’ UNA SPECIE TOSSICA, NON VA CONSUMATA IN NESSUN MODO. E’ DESTINATA A COLLEZIONE ED ESPOSIZIONE.
INFORMAZIONI SULL’USO STORICO NELLA MEDICINA SCIAMANICA SUDAMERICANA (NON COSTITUISCONO POSOLOGIA)
PARTE USATA: liana
-decotta \ 35-150g
-tintura 1:1\ 25-100ml
-fumata o vaporizzata (185- 200°C) \ (in seguito ad estrazione e freebasing)
Viene usata insieme ad una pianta contenente DMT (di solito chacruna, chaliponga, mimosa o acacia) per impedire la degradazione del DMT da parte dell’enzima MAO nella preparazione della bevanda allucinogena ayahuasca.
Gli effetti sono molto vari e personali, in genere si ci ricollega all’inconscio facilitando il dialogo interiore che può manifestarsi anche sotto forma di visioni.
Medicina convenzionale
Le proprietà nootropiche, ansiolitiche, antidepressive, neuroprotettive, antiossidanti e benefiche nei confronti della dipendenza patologica sono supportate dalla ricerca scientifica.
L’ayahuasca contiene dei MAO-inibitori che sono considerati efficaci nel trattamento di ansia e depressione, sebbene vengano raramente usati per via delle restrizioni dietetiche necessarie.
Medicina alternativa
Lo sciamano si serve dell’ayahuasca per identificare il male del paziente, viaggiare in altri reami fino a ristorarne lo spirito indebolito, estrarre oggetti patogeni estranea e combattere contro gli spiriti maligni che incarnano il malore.
Decotto ayahuasca
-(Opzionale) Congelare un giorno prima il materiale inumidito con acqua distillata molto acida (1 cucchiaio d’aceto/100ml) per indebolire le pareti cellulari.
-Mischiare l’ayahuasca (opzionale)in polvere (tradizionalmente viene sfilacciata con un martello) con un volume di acqua (opzionale)distillata molto acida (1-2 cucchiai d’aceto/l) di 4 volte superiore alla pianta in una pentola.
-Portare quasi all’ebollizione e mescolare costantemente la mistura fino a 1 ora e mezza per un risultato ottimale, aggiungere ulteriore acqua in base ai tempi d’evaporazione al fine di mantenere i solidi sempre ben coperti.
-I residui vengono filtrati e spesso riusati per altre 2 cotture
-I liquidi risultanti vengono combinati e ridotti fino alla quantità di bevanda desiderata. Più vengono ridotti, più si intensifica il sapore. Possono essere necessarie parecchie ore per questa fase, si consiglia di mantenere il calore basso per non caramellare gli zuccheri.
-(Opzionale) Si può anche ridurre il contenuto d’acqua del prodotto fino ad ottenere un residuo solido appiccicoso.
Tintura
-(Opzionale) Congelare un giorno prima il materiale inumidito con acqua distillata molto acida (1 cucchiaio d’aceto/100ml) ed una spruzzatina d’etanolo.
-Mettere l’ayahuasca (opzionale)in polvere in un barattolo sigillabile e aggiungere alcol al 70%.
-Scuotere vigorosamente quanto più spesso (almeno 1 volta al giorno) e lasciare a riposo fino a 3 settimane
-Filtrare e scartare i solidi
-Evaporare l’alcol fino alla gradazione desiderata, si può anche eliminare tutta la parte liquida per ottenere un residuo solido
Estratto grezzo freebasato
-Mischiare l’ayahuasca in polvere con 1/3 di calce edibile e farne una pasta inumidendola con qualche goccia (non deve essere bagnata, solo appena umida) di acqua (opzionale)distillata.
-Essiccare la pasta nel forno sotto i 100 C°, quindi polverizzarla con un pestello o altro.
-Mettere la polvere in un barattolo sigillabile con il doppio del suo volume in alcol al 96% e lasciare in infusione un paio di giorni scuotendolo quando possibile (almeno 1 volta al giorno).
-Filtrare i solidi, mettere da parte il liquido filtrato.
-Ripetere altre due volte l’infusione alcolica con del nuovo solvente.
-Unire le soluzioni alcoliche filtrate in una teglia e far evaporare con l’ausilio di una ventola o usando il forno a bassa temperatura.
-Raschiare l’estratto freebasato risultante.
Coltivazione
E’ una pianta tropicale, non troppo difficile da coltivare… il problema è beccare semi freschi (perdono velocemente vitalità):
-Mettere i semi per un paio d’ore a mollo in acqua tiepida.
-Seppellirli superficialmente in un terreno ben drenante, non troppo ricco a piena esposizione solare.
-Mantenere umido il terriccio fino allo sviluppo delle prime foglioline
-Innaffiare sporadicamente dopo il primo cm di crescita, è una pianta robusta
-Teme i funghi e il ristagno idrico
Le origini della tradizione ayahuasca si ricollegano alla preistoria: ci sono evidenze archeologiche che suggeriscono la presenza di questo rituale fra le popolazioni indigene della foresta Amazzonica dell’Ecuador già nell’era precolombiana.
E’ incredibile come queste popolazioni primitive siano riuscite a combinare gli estratti acquosi della liana di Banisteriopsis e delle le foglie di Psycotria, da sole inattive, per creare la bevanda ayahuasca, senza conoscerne i meccanismi chimici coinvolti.
Le metodiche delle cerimonie ayahuasca variano da sciamano a sciamano: alcuni stanno semplicemente seduti con i partecipanti, altri agitano sonagli e altri strumenti semplici, altri cantano gli Icaros (canti volti a tranquillizzare ed a guidare il paziente lungo il corso della seduta), quasi tutti adoperano il fumo di mapacho per purificare dagli spiriti malvagi.
Sia lo sciamano che i pazienti bevono l’ayahuasca, che rusticamente lavorata nella foresta ha un sapore molto difficile da sopportare per i neofiti.
Lo sciamano si serve di questa bevanda per identificare il male del paziente, viaggiare in altri reami fino a ristorarne lo spirito indebolito, estrarre oggetti patogeni estranea e combattere contro gli spiriti maligni che incarnano il malore.
Le visioni inspirate dall’ayahuasca sono prese ai nativi come spunto per il miglioramento della propria persona e ne hanno sancito l’uso sociale, militare e propiziatorio.
Anche la conoscenza delle piante tramandata dagli sciamani si ritiene provenga dall’assunzione di questo elisir miracoloso.
Molto comune è il fenomeno della purga, vomito spesso accompagnato da diarrea; di solito il sollievo dalla nausea è immediato, se si è assorbita la sostanza, per molti l’esperienza si intensifica subito dopo.
Molti degli effetti detossificanti sono attribuiti a questo fenomeno considerato di purificazione.
La percentuale di MAO-i più alta della liana ayahuasca è costituita da armina e THH.
L’interazione con i farmaci antidepressivi è molto pericolosa.
Gli effetti collaterali più comuni sono nausea, vomito, diarrea, brividi, spasmi, insonnia e pressione bassa.
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