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Un parente esotico del basilico, è una delle più rispettate e diffuse piante medicinali della medicina ayurvedica.

Evidenze sperimentali supportano l’azione adattogena della pianta e gran parte delle applicazioni tradizionali.

NON E’ UN FITOFARMACO O UN SUPPLEMENTO ALIMENTARE, MA UN ARTICOLO NON ADATTO AL CONSUMO UMANO DESTINATO SOLTANTO AD ESPOSIZIONE E FUMIGAZIONI IN AMBIENTI APERTI.

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forma Intero Tritato In polvere Essenza alcolica
quantita 25g 100g 250g 50g di materia prima 100g di materia prima 250g di materia prima
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Confronta

Descrizione

INFORMAZIONI SULL’USO STORICO IN MEDICINA AYURVEDICA (NON COSTITUISCONO POSOLOGIA)

PARTE USATA: parte aerea fiorita

-ingerita\ 2-6g
-decotta\ 10-20g
-tintura 1:1\ 5-15ml

Il basilico santo ha una lunga tradizione in India dove viene venerato come pianta sacra e considerato come una sorta di panacea.

Tra le piante della medicina ayurvedica è una di quelle che ha avuto più successo all’estero.

Viene combinato con shavatari, ashwagandha, liquirizia, lemon verbena, zenzero, camomilla ed amla per combattere lo stress e favorire la salute generale; con cannella, noce moscata, pepe nero, cardamomo e chiodi di garofano nella cucina indiana per condire a crudo diversi piatti tipici.

In medicina ayurvedica viene assunto due volte al giorno per almeno 2 settimane a prima di ottenerne i massimi benefici.

Medicina convenzionale
Le proprietà antinfiammatorie, antipiretiche, analgesiche, ansiolitiche, antidepressive, antiossidanti, neuroprotettive, nootropiche, antietà, adattogene, immunostimolanti, antitumorali, ipolipidiche, cardioprotettive, gastroprotettive, antiulcera, ipoglicemiche, ipocolesterolemiche, antiasmatiche, epatoprotettive, genoprotettive, radioprotettive, benefiche per la performance atletica e la guarigione delle ferite del basilico santo sono supportate dalla ricerca scientifica.

Viene impiegato come fitofarmaco per il diabete e rimedio per il doposbronza in medicina convenzionale.

Medicina alternativa
In fitoterapia alternativa è indicato anche per trattare obesità, colesterolo alto, colite, diarrea, iperplasia prostatica benigna ed infezioni virali.

Si applica localmente come lenitivo, rinfrescante ed emostatico. Facilita la guarigione delle ferite e la rigenerazione dei tessuti.

Decotto
-(Opzionale) Congelare un giorno prima il materiale inumidito con acqua (distillata) per indebolire le pareti cellulari.
-Mettere il basilico santo (opzionale)in polvere in una pentola con un volume triplo di acqua (opzionale)distillata.
-Lasciare sobbollire appena fino 30m per la saturazione, aggiungere ulteriore acqua solo se necessario al fine di tenere i solidi ben coperti.
-Filtrare e scartare i solidi
-(Opzionale)Riutilizzare i solidi scartati per un altra cottura.

Tintura
-(Opzionale) Congelare un giorno prima il materiale inumidito con acqua (distillata) e una spruzzatina d’etanolo.
-Mettere il basilico santo (opzionale)in polvere in un barattolo sigillabile e aggiungere alcol al 40%.
-Scuotere vigorosamente quanto più spesso (almeno 1 volta al giorno) e lasciare a riposo fino a 2 settimane
-Filtrare e scartare i solidi
-Evaporare l’alcol fino alla gradazione desiderata, si può anche eliminare tutta la parte liquida per ottenere un residuo solido

Descrizione
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Lamiales
Famiglia: Lamiaceae
Genere: Ocimum
Specie: O. sanctum
Nativo: India
Plant Hardiness Zone: 10-11
Il basilico santo (Ocimum sanctum) è una piccola pianta cespugliosa eretta e molto ramificata coperta da una peluria che cresce fino a 60cm d’altezza.
Sviluppa delle foglie aromatiche verdi o violacee lunghe fino a 5 cm di forma ovale e dal margine leggermente dentato.
Produce delle lunghe infiorescenze viola che attirano molti insetti.

Coltivazione
Il basilico santo è un pianta esotica ma non troppo delicata:
-seppellire i semi superficialmente in primavera in un qualunque terriccio ricco e ben drenante a mezz’ombra.
-mantenere il terriccio umido fino alla germinazione, richiede fino a 2 settimane.
-teme il freddo e la siccità, come il comune basilico deve essere potato abitualmente per rigenerarsi.

Il basilico santo ha una lunga tradizione in India dove viene venerato come pianta sacra e considerato come una sorta di panacea: il nome locale, tulsi, significa in sancrito “incomparabile” e viene spesso identificato con Lakshmi, la consorte di Krishna.
Inoltre è legato al culto di diverse divinità come Vishnu, Ram, Hanuman, Balarama, Garuda e molti altri.
L’origine mitologica della pianta viene collegata nei Puranas alla lotta fra le divinità e gli asura: Dhanvantari il guaritore degli dei piange di gioia alla fine della battaglia e dalle sue lacrima nasce la pianta di tulsi.
Secondo altri miti Lakshmi, la consorte di Vishna, aveva maledetto e trasformato in basilico santo una ragazza pia che piaceva al marito.

In India si fanno dei rosari con le radici e i fusti di basilico santo come portafortuna, simbolo di Hanuman e di iniziazione ai Vaishnavas.

Nella religione induista l’acqua infusa coi petali del basilico santo permette agli spiriti dei defunti di lasciare il corpo e raggiungere il paradiso.

E’ una delle piante più antiche della medicina ayurvedica: viene menzionato nel Charaka Samhita, un antico manuale in sanscrito che che si stima possa risalire al 100 a.C.
Si ritiene possa incrementare la longevità e favorire un ottima salute generale.

In Thailandia viene impiegato da parecchi secoli come repellente contro gli insetti, sempre abbondanti in queste zone umide.

Il basilico sacro contiene saponine, flavonoidi (orientina, vicenina) tripertenoidi, antiocianine, tannini e fenoli (acido rosmarinico, acido propanoico, apigenina, cirsimaritina, isotimusina, isotimonina).

Tra i vari composti troviamo eugenolo, metil eugenolo, acido eugenico, acido ursolico, acido carbossilico, carvacrolo, metilfenolo, linalolo, limatrolo, cariofillene, undecano, estragolo, metossibenzene, sitosterolo, cirsilineolo, circimaritina, cavibetolo, cineolo, bisabolene, acido oleanolico, elemene e germacrene.

Non è ancora stato standardizzato, l’azione farmacologica sembra dovuta all’azione sinergica del vasto fitocomplesso.

Effetti antinfiammatori, antipiretici ed analgesici:
Godhwani, Savitri, J. L. Godhwani, and D. S. Vyas. “Ocimum sanctum: an experimental study evaluating its anti-inflammatory, analgesic and antipyretic activity in animals.” Journal of ethnopharmacology 21.2 (1987): 153-163.
Effetti ansiolitici, antidepressivi e sulla performance atletica:
Sakina, M. R., et al. “Preliminary psychopharmacological evaluation of Ocimum sanctum leaf extract.” Journal of ethnopharmacology 28.2 (1990): 143-150.
Effetti antiossidanti e neuroprotettivi:
Yanpallewar, S. U., et al. “Evaluation of antioxidant and neuroprotective effect of Ocimum sanctum on transient cerebral ischemia and long-term cerebral hypoperfusion.” Pharmacology Biochemistry and Behavior 79.1 (2004): 155-164.
Effetti nootropici:
Joshi, Hanumanthachar, and Milind Parle. “Evaluation of nootropic potential of Ocimum sanctum Linn. in mice.” (2006).
Effetti antietà ed adattogeni:
Pandey, Rakesh, et al. “Antiaging, antistress and ROS scavenging activity of crude extract of Ocimum sanctum (L.) in Caenorhabditis elegans (Maupas, 1900).” (2013).
Effetti immunostimolanti:
Godhwani, Savitri, J. L. Godhwani, and D. S. Was. “Ocimum sanctum—a preliminary study evaluating its immunoregulatory profile in albino rats.” Journal of ethnopharmacology 24.2-3 (1988): 193-198.
Effetti antitumorali:
Karthikeyan, K., et al. “Anticancer activity of Ocimum sanctum.” Pharmaceutical biology 37.4 (1999): 285-290.
Effetti ipolipidici e cardioprotettivi:
Suanarunsawat, Thamolwan, et al. “Anti-hyperlipidemic and cardioprotective effects of Ocimum sanctum L. fixed oil in rats fed a high fat diet.” Journal of basic and clinical physiology and pharmacology 21.4 (2010): 387-400.
Effetti gastroprotettivi ed antiulcera:
Dharmani, Poonam, et al. “Evaluation of anti-ulcerogenic and ulcer-healing properties of Ocimum sanctum Linn.” Journal of ethnopharmacology 93.2 (2004): 197-206.
Effetti ipoglicemici ed ipocolesterolemici:
Gupta, Shweta, et al. “Antidiabetic, antihypercholesterolaemic and antioxidant effect of Ocimum sanctum (Linn) seed oil.” (2006).
Effetti contro lo stress sonoro:
Ravindran, Rajan, et al. “Noise-stress-induced brain neurotransmitter changes and the effect of Ocimum sanctum (Linn) treatment in albino rats.” Journal of pharmacological sciences 98.4 (2005): 354-360.
Effetti antiasmatici:
Sharma, G. “Anti-asthmatic efficacy of Ocimum sanctum.” (1983).
Effetti epatoprotettivi:
Chattopadhyay, R. R., et al. “Hepatoprotective activity of Ocimum Sanctum leaf extract against Paracetamol included Hepatic damage in rats.” (1992).
Effetti geno e radioprotettivi:
Ganasoundari, A., P. Uma Devi, and M. N. A. Rao. “Protection against radiation-induced chromosome damage in mouse bone marrow by Ocimum sanctum.” Mutation Research/Fundamental and Molecular Mechanisms of Mutagenesis 373.2 (1997): 271-276.
Effetti sulla guarigione delle ferite:
Udupa, S. L., et al. “Effect of Ocimum sanctum Linn. on normal and dexamethasone suppressed wound healing.” (2006).

L’assunzione di basilico santo (a dosaggi medicinali) è particolarmente controindicata prima di un’operazione chirurgica o durante gravidanza ed allattamento.

Non sono noti effetti collaterali.

L’interazione con farmaci anticoagulanti è pericolosa.

Quantità eccessive possono indurre ipoglicemia ed un potente effetto emetico.

 

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