Giant pinwheel flower (Tabernaemontana pachysiphon)

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La famiglia Tabernaemontana comprende molte piante psicoattive tra cui il famoso shiric sanango (T. sanaho e T. undulata) caratterizzate dalla presenza di alcaloidi indolici derivati dalla strictosidina.

In uno studio comparativo questa specie Africana è risultata la più potente in quanto a proprietà oppioidi: contiene tubotaiwina ed apparicina, potenti attivitori dei recettori oppioidi.

NON E’ UN FITOFARMACO O UN SUPPLEMENTO ALIMENTARE, MA UN ARTICOLO NON ADATTO AL CONSUMO UMANO DESTINATO SOLTANTO AD ESPOSIZIONE E FUMIGAZIONI IN AMBIENTI APERTI.

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forma Intero Tritato In polvere Essenza alcolica
quantita 25g 100g 250g 50g di materia prima 100g di materia prima 250g di materia prima
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Confronta

Descrizione

INFORMAZIONI SULL’USO STORICO IN MTC (NON COSTITUISCONO POSOLOGIA)

PARTE USATA: corteccia di radice

-decotto \ 5-50g
-tintura 1:1 \ 3-25ml

Ha effetti narcotici, non si conoscono bene i rischi degli alti dosaggi.

Medicina convenzionale
Le proprietà oppioidi [4], analgesiche [4], miorilassanti [5], stimolanti [6], ipotensive [6], ipotermiche [6], diuretiche [5], ipoglicemiche [5], anticoncezionali [11], estrogeniche [11], antivirali [12], antibatteriche [12], antimicotiche [17], antiamebiche [17] del Tabernaemontana pachysiphon sono supportate dalla ricerca scientifica.

Non è conosciuto in medicina convenzionale.

 

Medicina alternativa
Viene ampiamente consumato come antimalarico ed analgesico sotto forma di decotto, clistere o per via esterna nella medicina popolare di Mali, Sierra Leone, Benin, Nigeria, Camerun, Togo, Ghana e Congo.
E’ impiegato anche nel trattamento di carie, tosse, nausea, costipazione, gonorrea, infezioni da HIV, inappetenza, debolezza, perdita della libido, depressione, ansia, epilessia e disturbi mentali.

Tintura
-(Opzionale) Congelare un giorno prima il materiale inumidito con acqua distillata ed una spruzzatina d’etanolo.
-Mettere il pesco africano (opzionale)in polvere in un barattolo sigillabile e aggiungere alcol al 70%.
-Scuotere vigorosamente quanto più spesso (almeno 1 volta al giorno) e lasciare a riposo fino a 3 settimane
-Filtrare e scartare i solidi
-Evaporare l’alcol fino alla gradazione desiderata, si può anche eliminare tutta la parte liquida per ottenere un residuo solido

Decotto
-(Opzionale) Congelare un giorno prima il materiale inumidito con acqua distillata molto acida (1 cucchiaio d’aceto/100ml) per indebolire le pareti cellulari.
-Mettere il pesco africano (opzionale)in polvere in una pentola con un volume quadruplo di acqua (opzionale)distillata acida (1-2 cucchiai d’aceto/litro)
-Lasciare sobbollire appena fino a 1 ora e mezza per la saturazione, aggiungere ulteriore acqua solo se necessario al fine di tenere i solidi ben coperti.
-Filtrare e scartare i solidi
-(Opzionale)Riutilizzare i solidi scartati per un altra cottura.

Il nome del genere Tabernaemontana deriva da Jacobus Theodorus, un importante botanico Tedesco del XVI secolo soprannominato Tabernaemontanus in riferimento alla città di origine. La specie T. pachysiphon è distribuita nell’Africa tropicale.
E’ stato osservato che gli scimpanzé del Mahale nella parte occidentale della Tanzania masticassero a lungo i frutti della pianta con la tecnica nota come wadging, spremendone i succhi e scartando occasionalmente il bolo con parte dei semi.
In questo modo ne facilitano la dispersione. Alcuni dei semi si ritrovano anche nelle feci, ciò permette loro di arrivare a lunghe distanze dalla pianta madre risultando in un vantaggio competitivo.
I gusci spessi dei frutti sembrano essersi evoluti specificatamente per gli scimpanzé data l’assenza di altri frugivori di grosse dimensioni nella zona, potrebbe essere un raro caso di coevoluzione specifica tra due forme di vita [1].

Descrizione
Ordine: Gentianales
Famiglia: Rubiaceae
Sottofamiglia: Cinchonoideae
Tribù: Naucleeae
Genere: Tabernaemontana
Specie: T. pachysiphon
Nativo: Africa tropicale
Plant Hardiness Zone: 10-11
Il giant pinwheel flower, letteralmente fiore a girandola gigante (Taberneamontana pachysiphon) si presenta come cespuglio glabro o alberello sempreverde alto fino a 15m e con un tronco spesso fino a 40 cm. Sviluppa delle foglie larghe di colore verde scuro e la superficie lucida, i fiori appariscenti hanno una forma molto particolare, a girandola appunto, e vanno dal bianco al giallo pallido. Produce un frutto verde quasi sferico dal diametro massimo di 15 cm.

Coltivazione
Il Taberneamontana pachysiphon è una pianta difficile da coltivare fuori dal suo habitat:
-I semi freschi germinano facilmente, quelli secchi invece hanno una percentuale di germinazione bassissima.
-Mettere a mollo i semi in acqua a temperatura ambiente fino a 24 ore.
-Seppellire superficialmente i semi in terreno ricco e drenante.
-Si trova bene con in una posizione parzialmente esposta al sole.

In Nigeria il lattice di Tabernaemontana pachysiphon viene applicato come stiptico ed antisettico sulle ferite, per rinfrancare gli occhi stanchi o per alleviare crampi e i dolori al seno dovuti all’allattamento; quello del frutto viene destinato al trattamento dei linfonodi gonfi.
Nella città di Benin il lattice viene usato per stordire gli uccelli, oltre che come gomma e colla naturale. Le foglie in polvere vengono impiegate per piaghe e lesioni della pelle, la corteccia per la pressione alta.
In Nigeria e Ghana il decotto a base di corteccia di radice viene consumato come rimedio per la “pazzia” e l’infuso per i casi di mania, questa parte viene considerata un sedativo molto potente. La pianta intera viene impiegata a basse dosi come un stimolante, gli alti dosaggi sono riportati come allucinogenici [2].
In Africa orientale si fanno dei bagni alla testa con un infuso di foglie per lenire il mal di testa, un decotto di radici viene consumato contro mal di stomaco, costipazione, flatulenza, emicrania e come ipnotico/sedativo.
In Tanzania un estratto acquoso a base di frutti viene dato da mangiare alle capre per stimolare la produzione di latte, l’estratto concentrato ottenuto dalle radici viene impiegato dagli Shambaa come veleno da caccia.
In Congo fanno dei bagno con il macerato di corteccia contro la scabbia, in Kenya la trattano con radici e fogliame.
A Togo la pasta ottenuta dalle foglie pestate viene utilizzata dalle donne per tingere i capelli di castano e nero [3].

SEDATIVO, ANALGESICO, OPPIOIDE, MIORILASSANTE
Gli estratti alcolici di diverse specie di Tabernaemonthana tra cui dichotoma, divaricata, elegans e pandacaqui hanno dimostrato di legarsi ai recettori oppioidi e A1 dell’adenosina, importante target inibitorio funzionalmente legato ai primi. T. pachysiphon è risultata la più potente, dalle frazioni attive sono stati isolati apparicina e tubotaiwina che hanno dimostrato valori Ki di 2.65±1.56 e 1.65±0.81 µmol rispettivamente. Nonostante la bassa affinità rispetto alla morfina, hanno dimostrato soltanto una leggera differenza nei test analgesici condotti sui topi.
Studi precedenti condotti sui semi di Picralima nitida avevano rilevato le proprietà oppioidi dell’apparicina già a dosaggi nel range micromolare [4].

Perivina, vobasina, coronaridina agiscono bloccanti neuromuscolari depolarizzanti.
La vobasina ha circa la metà della potenza della cocaina come agente anestetico locale: ha indotto un leggero effetto sedativo, analgesico ed antipiretico nei ratti. La perivina ha mostrato il doppio della potenza anestetica della cocaina applicata sulla cornea dei conigli [5].

STIMOLANTE, IPOTENSIVO, IPOTERMICO
Coronaridina, conofaringina, voacangina, voacristina e perivina sono degli stimolanti non anfetaminici particolari caratterizzati da un meccanismo simpaticolitico: a basse dosi hanno effetti rilassanti, con le alte inducono effetti stimolanti sul CNS abbassando anche pressione e temperatura corporea [6] .

ANTITUMORALE
Un estratto acquoso a base di radici di Tabernaemontana pachysiphon è risultato attivo sulle cellule del carcinoma umano della nasofaringe e nel modello animale da leucemia linfatica P-388 [7], il principale composto responsabile di quest’azione è l’ossido di tubotaiwina [8].
La coronaridina si è dimostrata significativamente attiva nel test P 388 della leucemia linfocitaria con un valore ED pari a 0.43 µg/ml [5]. Anche la voacangina sembra avere un buon potenziale citotossico [9].
Le tabernasine isolate dalle foglie della pianta hanno mostrato una moderata azione contro diverse culture di cellule tumorali con valori IC50 compresi tra 2.5−9.8 μM [10].

DIURETICO, IPOGLICEMICO
La coronaridina ha mostrato un efficace effetto diuretico e ipoglicemico nei modelli animali [5].

ANTICONCEZIONALE, ESTROGENICO
La somministrazione di coronaridina alla dose giornaliera di 5 mg/kg ha impedito lo sviluppo della gravidanza dei topi, è stata notata anche una debole azione estrogenica [11].

ANTIVIRALE
L’apparicina ha inibito il poliovirus di tipo II alla concentrazione di 250 µg/ml [12].

ANTIBATTERICO
Estratti etanolici a base di corteccia di fusto e di radice di Tabernaemontana pachysiphon sono attivi contro Bacillus subtilis e Staphylococcus aureus, hanno dimostrato anche una moderata attività su Pseudomonas aeruginosa, Escherichia coli ed Agrobacterium tumefaciens [12].
La tubotaiwina ha inibito moderatamente la crescita del Mycobacterium tuberculosis H37Rv (MIC: 100 µg/mL) [13].
Conoduramina, conodurina, voacamina, consolidina C hanno mostrato potenti effetti antibatterici sulle culture di Bacillus subtilis e Staphylococcus aureus, Pseudomonas aeruginosa ed Escherichia coli [14].
La voacangina ha contrastato moderatamente la crescita di Mycobacterium tuberculosis e kansasi [15], l’ibogamina quella di E. coli, K. pneumoniae, S. aureus, S. pneumoniae. La coronaridina è risultata attiva sul Bacillus subtilis [16].

ANTIMICOTICO
Un estratto etanolico a base di corteccia di radice di Tabernaemontana pachysiphon è risultato attivo su Aspergillus niger e Candida albicans [17].
La vobasina ha inibito la crescita di Aspergillus niger e flavus, la voacamina quella di Rhizoctonia solani, Penicillium chrysogenum e Candida albicans.
L’ibogamina ha mostrato moderati effetti antimicotici su Aspergillus flavus, Candida albicans e Rhizoctonia solani; la coronaridina è risultata attiva su Rhizoctonia solani, Aspergillus flavus e niger [16].

ANTIAMEBICO
Un estratto etanolico a base di corteccia di radice ha dimostrato un effetto antiamebico contro Entamoeba histolytica [17].
Lo sweroside, un glicoside presente ad alte concentrazioni nel fogliame, ha mostrato simili proprietàa già a 150 µg/ml [12].

TOSSICITA’
Un estratto acquoso a base di corteccia di Tabernaemontana pachysiphon non ha mostrato nessun segno di tossicità sulle cavie animali alla dose di 5/g/kg [18].
Tuttavia la penuria di ricerche a riguardo e la presenza di glicosidi cardiaci suggerisce cautela nello studio di questa specie esotica.

Alcaloidi:  tubotaiwina, ossido di tubotaiwina, apparicina, conofaringina, 3-idrossiconofaringina, 19-idrossiconofaringina, voacorina, voacristina, voacamina, isovoacamina, voacangina, isovoacangina, ibogalina, conoduramina, 11-demetilconoduramina, conodurina, 3-ossoconodurina, coronaridina, 3-ossocoronaridina, 4-ossocoronaridina, vobasina, perivina, periciclivina, affinina, 16-epiaffinina, isositsirikina, 16-epiisositsirikina, normacusina B, lochnericina, pachysifina, gabunina, alcaloide A2 (non identificato conclusivamente).

glicosidi: sweroside;

flavonoidi;

saponine;

tannini.

I principali alcaloidi della corteccia di radice sono tubotaiwina and apparicina, composti dotati di alta affinità per i recettori oppioidi. La corteccia del fusto ha mostrato un simile fitocomplesso ma concentrazioni mediamente più basse [14].

1)NAKAMURA, MICHIO; ITOH, NORIKO. “Seeds from feces: Implications for seed dispersal and fecal analyses.” K. in Hosaka, K. Zamma, M. Nakamura, & N. Itoh (Eds.), Mahale chimpanzees 50 (2015).

2)Oliver-Bever, B. E. P. Medicinal plants in tropical West Africa. Cambridge university press, 1986.

3)Van Beek, T. A., et al. “Tabernaemontana L.(Apocynaceae): a review of its taxonomy, phytochemistry, ethnobotany and pharmacology.” Journal of Ethnopharmacology 10.1 (1984).

4)Ingkaninan, K., et al. “Isolation of Opioid‐active Compounds from Tabernaemontana pachysiphon leaves.” Journal of pharmacy and pharmacology 51.12 (1999).

5)Neuwinger, Hans Dieter. African ethnobotany: poisons and drugs: chemistry, pharmacology, toxicology. Crc Press, 1996.

6)Naidoo, Clarissa Marcelle, et al. “Major bioactive alkaloids and biological activities of Tabernaemontana species (Apocynaceae).” Plants 10.2 (2021).

7)Kingston, David GI, Bernard T. Li, and Florin Ionescu. “Plant anticancer agents III: Isolation of indole and bisindole alkaloids from Tabernaemontana holstii roots.” Journal of Pharmaceutical Sciences 66.8 (1977).

8)Kingston, D. G. I., and LI BT. “Plant anticancer agents. IV. Identification of tubotaiwine-N-oxide as a cytotoxic constituent of Tabernaemontana holstii.” (1977).

9)Kingston, David GI. “Plant anticancer agents VI: Isolation of voacangine, voacamine, and epivoacorine from Tabernaemontana arborea sap.” Journal of Pharmaceutical Sciences 67.2 (1978).

10)Yi, Wen-Fang, et al. “Tabernaesines A–I, Cytotoxic Aspidosperma–Aspidosperma-Type Bisindole Alkaloids from Tabernaemontana pachysiphon.” Journal of Natural Products 83.11 (2020).

11)Meyer, Walter E., John A. Coppola, and Leon Goldman. “Alkaloid studies VIII: isolation and characterization of alkaloids of Tabernaemontana heyneana Wall and antifertility properties of coronaridine.” Journal of Pharmaceutical Sciences 62.7 (1973).

12)Van Beek, T. A., et al. “Antimicrobial, antiamoebic and antiviral screening of some Tabernaemontana species.” Planta medica 50.02 (1984).

13)Macabeo, Allan Patrick G., et al. “Activity of the extracts and indole alkaloids from Alstonia scholaris against Mycobacterium tuberculosis H37Rv.” The Philippine Agricultural Scientist 91.3 (2008).

14)Van Beek, T. A., et al. “Antimicrobially active alkaloids from Tabernaemontana pachysiphon.” Phytochemistry 23.8 (1984).

15)Rastogi, Nalin, et al. “Antimycobacterial activity of chemically defined natural substances from the Caribbean flora in Guadeloupe.” FEMS Immunology & Medical Microbiology 20.4 (1998).

16)Singh, Bharat, Ram A Sharma, and Govind K Vyas. “Antimicrobial, antineoplastic and cytotoxic activities of indole alkaloids from Tabernaemontana divaricata (L.) R. Br.” Current Pharmaceutical Analysis 7.2 (2011).

17)Uwumarongie, O. H., D. N. Onwukaeme, and O. Obasuyi. “Antimicrobial activity of the methanolic leaf extract of Tabernaemontana pachysiphon stapf.(Apocynaceae).” Nigerian Journal of Natural Products and Medicine 11 (2007).

18)Uwumarongie, H. O., and D. N. Onwukaeme. “Pharmacognostic and toxicity evaluation of the stem bark of Tabernaemontana pachysiphon Stapf.(Apocynaceae).” Nigerian Journal of Pharmaceutical Research 9.1 (2011).

 

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