Mimosa brasiliana vs messicana
La maggior parte degli autori considera la corteccia di Mimosa hostilis messicana inferiore a quella brasiliana per partito preso e sulla base delle poche analisi ufficiali disponibili: il famoso scrittore G. Samorini afferma che il ceppo è una delle variabili più importanti e che quelli messicani non superano lo 0,4 % di alcaloidi (peso secco) mentre quelli Brasiliani superano solitamente l’1% ipotizzando che ciò potrebbe spiegare la mancanza di dati etnografici sull’utilizzo allucinogeno della pianta presso le popolazioni native Messicane.
Questo soltanto perchè ci sono pochissime analisi professionali pubblicate. I dati sperimentali e diversi test comparativi effettuati da appassionati esperti in cromatografia su DMT Nexus lasciano pensare che siano altre la variabili importanti rispetto al ceppo o all’indicazione geografica… tra queste maturità, periodo di raccolta e purezza del materiale, etc.
MAO-INIBITORE
Una ricerca recente condotta su dei campioni presi da uno smartshop olandese ha rilevato la presenza di armina nella Mimosa hostilis (si presume la corteccia di radice classica che gira nei circuiti psiconautici) seppur a concentrazioni circa 17 volte inferiori rispetto al Banisteriopsis caapi. E’ la prima volta che quest’alcaloide viene identificato nella pianta tramite GC-MS [6], tanto che in Italia la notizia non è ancora arrivata e tutte le fonti autorevoli riportano l’assenza di questi composti. La presenza dell’armina anche a basse concentrazioni potrebbe spiegare la blande proprietà degli alti dosaggi assunti in assenza di un secondo ingrediente, potete apprfondire la questione qui.
ANTIDEPRESSIVO
Un estratto standardizzato a base di corteccia di fusto di M. tenuiflora contenente DMT e yuremamina ha indotto un significativo effetto antidepressivo nei topi anche in assenza di armina attraverso l’attivazione dei recettori 5-HT2A/2C [7].
Da una ricerca condotta sui pazienti di 3 centri in Olanda in cui si somministra l’ayahuasca preparata con questa pianta emergono potenziali benefici nel trattamento della depressione [8].
ANALGESICO, STIMOLANTE, DEPRESSIVO
Un estratto acquoso a base di fogliame di Mimosa hostilis ha indotto nelle cavie significativi effetti antinocicettivi, stimolanti e paradossalmente anche depressivi nei test comportamentali [9].
ANTITUMORALE
Estratti di corteccia di M. tenuiflora hanno dimostrato una potente azione inibitoria sulle cellule del linfoma L5178Y-R (IC50 = 47.10 µg/mL) senza manifestare tossicità significativa per quelle sane [10].
ANTINFIAMMATORIE, DERMOPROTETTIVE, CITORIGENERANTI
Una crema a base di corteccia di Mimosa hostilis ha accelerato la cicatrizzazione e ridotto le cicatrici dei pazienti affetti da dermatite irritativa da contatto [11]. In uno studio doppio cieco è risultata efficace nei confronti della ulcera venosa della gamba [12], nei modelli animali ha mostrato importanti effetti antinfiammatori ed antiossidanti [13].
Si ipotizza che siano gli arabinogalattani i principali responsabili di quest’azione, nei test in vitro hanno stimolato l’attività e la proliferazione dei fibroblasti [14].
ANTIBATTERICO, ANTIMICOTICO
Un estratto etanolico di corteccia di M. tenuiflora ha dimostrato una buona azione antibatterica su Staphylococcus aureus, Escherichia coli e Pseudomonas aeruginosa [15].
MUTAGENICO, ABORTIVO
Nei ruminanti il consumo di parte aerea di Mimosa hostilis fresca è stato associato ad effetti embriotossici, fetotossici ed abortivi [16].
L’estratto acquoso ha dimostrato una certa potenzialità mutagenica in alcuni esperimenti condotti sulle larve di Drosophila melanogaster [17].
La somministrazione di estratti di semi, fogliame e le triptamine pure isolate (DMT e NMT) hanno indotto effetti teratogenici sui feti dei ratti [18].
alberto boscaro –
Polverizzato molto bene.
Giuliano Napolitano –
Prodotto di qualità eccelsa, packaging molto robusto e adatto al contenuto.
Consigliatissimo