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La skullcap americana è un ingrediente molto comune tra incensi e smoke-blend rilassanti.

Diversamente dalla specie cinese, le concentrazioni più alte di baicaleina sono localizzate a livello di foglie e infiorescenze.

NON E’ UN FITOFARMACO O UN SUPPLEMENTO ALIMENTARE, MA UN ARTICOLO NON ADATTO AL CONSUMO UMANO DESTINATO AD AROMATERAPIA E COLLEZIONE.

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forma Tritata In polvere Estratto alcolico
quantita 25g 100g 250g 50g di materia prima 100g di materia prima 250g di materia prima
Azzera selezione
Confronta

Descrizione

INFORMAZIONI SULL’USO STORICO IN MEDICINA POPOLARE (NON COSTITUISCONO POSOLOGIA)

PARTE USATA: parte aerea

-ingerita\ 1-3g
-decotta\ 6-15g
-tintura 1:1\ 3-10ml
-fumata o vaporizzata (200-220C°)\ 

Nella medicina popolare veniva combinata con la valeriana e canapa a scopo sedativo.

La skullcap americana induce un significativo effetto sedativo ed ansiolitico.

Sembra che abbia anche una certa azione oneirogena.

Medicina convenzionale
Le proprietà ansiolitiche [9], antidepressive [10], sedative [12], sonnifere [12], oneirogene [14], serotoninergiche [15], MAO-inibitorie [16], anticonvulsivanti [19], antiossidanti [21], genoprotettive [21], immunomodulanti [23], antinfiammatorie [24], analgesiche [24], cardioprotettive [26], neuroprotettive [28], antietà [32], nefroprotettive [33], antitumorali [34], epatoprotettive [41], gastroprotettive [43], antidiabetiche [44], antivirali [47], antibatteriche [48], antimicotiche [48] della skullcap americana e dei suoi fitocostituenti sono supportate dalla ricerca scientifica.

Non viene usata nella medicina convenzionale.

 

Medicina alternativa
Viene largamente prescritta dagli erboristi nel Regno Unito per il trattamento di ansia, attacchi di panico, disturbi dell’umore minori, tensione muscolare, emicrania, insonnia, postumi di un infezione, disturbi menopausali, sindrome premestruale, esaurimento fisico e mentale. Gli effetti collaterali riportati dai pazienti sono minimi e comprendono sonnolenza diurna, lievi disturbi gastrici e sogni vividi [1].

Una volta veniva impiegata anche contro febbre, malaria, disturbi cardiaci, rabbia, paralisi, rachitismo, idrofobia, danza di San Vito, singhiozzo, neuralgie, cattiva digestione, diarrea, problemi renali, schizofrenia, infezioni alla gola e come abortificente.

Decotto
-(Opzionale) Congelare un giorno prima il materiale inumidito con acqua (distillata) per indebolire le pareti cellulari.
-Mettere la skullcap (opzionale)in polvere in una pentola con un volume triplo di acqua (opzionale)distillata.
-Lasciare sobbollire appena fino a 30m per la saturazione, aggiungere ulteriore acqua solo se necessario al fine di tenere i solidi ben coperti.
-Filtrare e scartare i solidi
-(Opzionale)Riutilizzare i solidi scartati per un altra cottura.

Tintura
-(Opzionale) Congelare un giorno prima il materiale inumidito con acqua (distillata) ed una spruzzatina d’etanolo.
-Mettere la skullcap (opzionale)in polvere in un barattolo sigillabile e aggiungere alcol al 70%.
-Scuotere vigorosamente quanto più spesso (almeno 1 volta al giorno) e lasciare a riposo fino a 2 settimane
-Filtrare e scartare i solidi
-Evaporare l’alcol fino alla gradazione desiderata, si può anche eliminare tutta la parte liquida per ottenere un residuo solido

Descrizione:
Ordine: Lamiales
Famiglia: Lamiaceae
Genere: Scutellaria
Specie: S. laterifolia
Nativo: Nord America
Plant Hardiness Zone: 4-8
La skullcap americana (Scutellaria lateriflora) è una pianta perenne molto robusta della famiglia della menta.
Cresce fino ad un massimo di 80cm d’altezza vicino ad acquitrini, laghi, paludi ed altre riserve d’acqua.
Ha uno fusto diritto, coperto da internodi di foglie da cui si dipartono più steli orizzontali.
I fiori sono blu e molto piccoli, lunghi meno di 1cm; crescono sui segmenti orizzontali collaterali più che in cima al fusto principale.

Coltivazione:
I semi germinano molto facilmente, è un pianta molto facile da coltivare:
-Mettere i semi in frigo per una settimana, ma potrebbero volercene anche due per la germinazione; quindi piantati in vasetti con un po di terriccio.
-Mantenere umido il terriccio fino al quando non spuntano le prime foglioline.
-Trapiantare i semi in primavera, in un terreno fertile e ben drenante. Preferisce mezza giornata d’esposizione solare.
-Dipende dal grado di drenaggio e dal clima, ma bisognerebbe innaffiare le piantine circa tre volte alla settimana in estate.
-La raccolta avviene di solito a circa 120 giorni dalla semina.

I Cherokee conoscono le proprietà della Scutellaria lateriflora da almeno 1000 anni: l’infuso ottenuto dalle radici veniva impiegato per alleviare la diarrea ed incoraggiare il flusso mestruale, il decotto veniva consumato come emetico e per espellere la placenta, veniva applicata anche localmente. Le foglie venivano utilizzate nel rituale di transizione delle fanciulle nel mondo delle donne adulte. Inoltre, in base ad una ricerca del 1885, credevano che la pianta contrastasse gli effetti negativi dovuti al cibo cucinato da una donna durante le mestruazioni [2].
Gli Irochesi preparavano un infuso con le raduci macinate come profilattico per il vaiolo e rimedio per dolori al seno, disturbi renali o alla gola [3].
I Miwok impiegavano diverse specie di Scutellaria in decotto come rimedio per raffreddore e tosse, oltre che come collirio medicinale [4].
Era considerata anche un rimedio utile per diarrea, problemi renali, influenza, raffreddore, mal di gola
Si dice che venisse consumata dagli sciamani a dosi orali estremamente alte per avere delle visioni.

A Trinidad e nella Columbia Britannica la skullcap americana viene largamente impiegata come tonico nervoso ed analgesico veterinario: mischiata a valeriana e luppolo viene aggiunta al foraggio dei cavalli prima di una corsa per alleviare l’ansia. Viene anche somministrata per due o tre giorni dopo un attacco di colite per riequilibrare la flora batterica danneggiata [5].

I Mongoli la davano da mangiare agli animali rabbiosi [6], successivamente nel 1700 si diffuse tra gli erboristi come rimedio miracoloso per l’idrofobia e la rabbia, per questo venne chiamata “mad-dog weed” [7].
Il medico del XVIII secolo Joseph Bates critica l’applicazione antirabbica ma loda le proprietà dell’estratto fluido di Scutellaria lateriflora per il trattamento dell’irritabilità e dell’irrequietezza infantile. Inoltre lo raccomanda contro isteria, febbre tifoide, polmonite, artrite e come sostituto più sicuro dell’oppio [8].
In quel periodo veniva prescritta anche per curare nervosismo, bruxismo, esaurimento, fatica cronica, spasmi muscolari, disturbi cardiaci, isteria, tremori, sussulti tendinei, convulsioni, delirium tremens, febbre intermittente, neuralgia, epilessia, paralisi agitans, insonnia e corea. Molte di queste sue indicazioni vennero inserite nel King’s American Dispensatory e nel The America Materia Medica.

ANSIOLITICO, ANTIDEPRESSIVO, MIORILASSANTE, SEDATIVO, SONNIFERO, ONEIROGENO, ANTISPASTICO, MAO-INIBITORE
La parte aerea di Scutellaria lateriflora essiccata a freddo e polverizzata alla dose di 350mg ha dimostrato notevoli effetti ansiolitici in uno studio a doppio cieco su soggetti sani [9]. Un studio più recente ha utilizzato la stessa posologia con un campione più ampio riportando una certa riduzione dei sintomi depressivi in alcuni soggetti, soprattutto nei casi di comorbidità ansiose. La droga agirebbe in maniera simile ad una benzodiazepina ma senza effetti collaterali come confusione, sedazione o ansiogenesi paradossale [10].

I principali flavonoidi (baicalina, baicaleina, wogonina, wogonoside) hanno mostrato tutti un buon effetto antidepressivo nelle cavie, ma i più efficaci sono risultati baicalina e wogonoside [11].
La wogonina e la baicaleina hanno mostrato una significativa azione ansiolitica nelle cavie, oltre a ridurre la locomozione spontanea e il tempo di corsa. Alla dose di 5 e 10 mg/kg per via intraperitoneale hanno incrementato la durata del sonno.
Al contrario un terzo flavonoide, l’oroxilina A, ha incrementato l’attività di corsa producendo un effetto stimolante [12].
La somministrazione orale di wogonina (7,5 – 30 mg/kg) nei topi ha indotto un effetto ansiolitico simile al diazepam senza sedare ma anzi incrementando il numero ed il tempo dei salti. I dati suggeriscono che il composto agisca come un modulatore allosterico positivo del GABA-A attraverso l’interazione col sito per le benzodiazepine. L’affinità (Ki) della wogonina per questo recettore è risultata 0.92 μM [13].
La baicalina agisce in maniera bifasica sul ritmo sonno-veglia: diminuisce il sonno a onde lente (SWS) durante il giorno ed la notte incrementa il sonno REM. L’inibizione dell’IL-1 e il potenziamento dell’attività del GABA-A riportate in letteratura scientifica possono spiegare rispettivamente i due fenomeni [14].

Estratti acquosi ed alcolici a base di skullcap americana hanno dimostrato affinità per il recettore 5-HT7 della serotonina nel cervello.
Ikonnikoside I, scutellareina, baicalinam scutellarina, wogonina, laterifloreina e diidrobaicalina si legano al recettore 5-HT7, il composto più potente è l’ikonnikoside isolato dalla lateriflora (IC50 135.1 µmol). Il meccanismo potrebbe spiegare, anche parzialmente, l’azione antidepressiva della pianta; c’è da dire che il 5-HT7 è implicato anche in fenomeni quali apprendimento, memoria, termoregolazione, ritmo circadiano e tono muscolare [15].

La baicalina isolata ha inibito l’enzima MAO-A e MAO-B in maniera significativa alla dose di 50mg/kg, inoltre ha ridotto il tempo di immobilità dei topi nei test da sforzo. Alla dose di 25mg/kg si è dimostrata equivalente a 20mg/kg di fluoxetina nel modello da stress cronico lieve (CMS) [16]. Inoltre normalizza la traslocazione nucleare del recettore ipotalamico per i glucorticoidi (GR) attraverso la riduzione della fosforilazione del GR, rimodellando il feedback negativo dell’asse ipotalamo-ipofisario nel modello animale da corticosterone cronico (CORT) [17].
Anche la wogonina è un potente inibitore competitivo e reversibile del MAO-A e B [18].

ANTICONVULSIVANTE
Estratti idroalcolici di Scutellaria lateriflora hanno dimostrato una certa azione anticonvulsivante nel modello animale da pilocarpina [19]. La wogonina ha protetto le cavie dagli effetti epilettici dell’elettroshock [20].

ANTIOSSIDANTE, GENOPROTETTIVO, ANTINFIAMMATORIO, ANALGESICO, IMMUNOMODULANTE, NEUROPROTETTIVO, CARDIOPROTETTIVO
Estratti acquosi ed etanolici a base di skullcap americana hanno dimostrato un importante azione antiossidante e genoprotettiva sul cervello del topo, i ricercatori ipotizzano che la pianta possa avere potenziali applicazioni nel trattamento dello stress ossidativo associato a disturbi mentali come Alzheimer, Parkinson o depressione [21].
La tisana può avere effetti positivi nei confronti delle Encefalopatie spongiformi trasmissibili (TSE) ed altre patologie neurodegenerativi dovuti all’azione antiaggregante ed antiossidante di baicaleina e baicalina [22].

La scutellareina ha inibito significativamente la produzione di ossido nitrico (NO) e l’espressione dei livelli di mRNA di ossido nitrico sintasi (iNOS) e TNF-α nelle cellule RAW264.7. Ha soppresso anche l’espressione del gene NF-κB e la traslocazione dei fattori trascrizionali infiammatori nel nucleo; infine ha inibito l’attività chinasica del proto-oncogene c-Src [23].
L’iniezione di baicalina ha attenuato la produzione di TNF-α, IL-1β ed IL-6, incrementando contemporaneamente quella di IL-10 nel modello dell’iperalgesia termica da carragenina. Ha contrastato anche la formazione di prostaglandine (PGE2) e nitrato, oltre all’attività di mieloperossidasi favorendo l’infiltrazione dei neutrofili nel focolaio flogistico [24].

La baicaleina ha inibito l’espressione delle citochine infiammatorie e l’attivazione della trasmissione della protein chinasi associata a mitogeni (MAPK) p38 e p-JNK nel modello animale di dolore osseo indotto dal cancro, alleviado anche l’allodinia meccanica [25].
Protegge i cardiomiociti, preservando attivazione della proteina Akt e fosforilazione del fosfolambano Akt-mediata [26]. Per via endovenosa alla dose di 3, 10 e 30mg/kg ha attenuato l’innalzamento dei livelli di creatina, l’apaptosi e il danno istologico renale indotto dall’ischemia miocardica e riperfusione nei ratti. I ricercatori ipotizzano che l’azione possa essere mediata dalla riduzione della produzione di TNF-α, dalla modulazione di Bcl-2 e Bax e dall’attivazione di Akt e chinasi extracellulari regolate dal segnale [27].
Ha bloccato l’aggregazione delle proteine neuronali amiloidogeniche [28]; nel modello animale di malattia di Parkinson da rotenone ha ridotto i disturbi motori e i danni cerebrali, in più ha soppresso le produzione di citochine e l’attivazione di microglia, astrociti e della trasmissione NF-κB e MAPK [29].

La wogonina, un altro flavone, ha mostrato di stimolare la rigenerazione del tessuto nervoso inducendo la differenziazione dei precursori neurali cellulari [28].
Un flavonoide, l’apigetrina, ha ridotto i marker infiammatori, soppresso l’espressione del fattore nucleare kappa B (NF-κB) nelle cellule microgliali (BV-2) stimolate dai polisaccaridi (LPS). Inoltre ha ridotto la produzione di ROS e potenziato l’espressione di enzimi antiossidanti. Nelle cellule dell’ippocampo (HT22) ha contrastato la morte indotta dal perossido d’idrogeno. I ricercatori ipotizzano che le proprietà antineuroinfiammatorie, antiossidanti e neuroprotettive del composto possano avere un potenziale profilattico nel trattamento delle patologie neurodegenerative [30].

ANTIETA’
Baicalina e baicaleina vengono largamente impiegate nella produzione di cosmetici antiacne, fotoprotettivi, schiarenti, antirughe, antiossidanti ed antietà. In alcuni test in vitro hanno mostrato infatti di inibire la produzione di melanina ed assorbire i raggi UV [31].
Una formulazione arricchita con baicaleina sembra in grado di prevenire la formazione di rughe attraverso l’inibizione di MMP-1 e la promozione del procollagene di tipo-1 nei fibroblasti dermali umani. Inoltre inibisce lo spessore della pelle ed influenza la struttura delle fibre di collagene nel modello animale di fotoinvecchiamento da UVB [32].
Un altro flavone, l’orossilina A, ha potenziato le capacità cognitive e la memoria nei modelli animali da senilità e neurodegenerazione [28].

ANTITUMORALE, NEFROPROTETTIVO
Estratti a base di Scutellaria lateriflora hanno mostrato un potenziale effetto terapeutico sulla fibrosi renale mediato da una potente azione antiossidante [33].
I principali flavonoidi isolati dalla pianta hanno mostrato un’azione combinata citostatica e citotossica su diversi tipi di tumore in-vitro ed in-vivo. Esplicano la loro azione attraverso l’eliminazione dei radicali liberi e la modulazione di NF-κB, COX-2 e metabolismo dell’acido arachidonico; anche l’azione antivirale potrebbe contribuire riducendo il rischio di linfomagenesi.
Inoltre hanno un profilo di sicurezza estremamente elevato, non sono risultati tossici su cellule epiteliali, mieloidi e del sangue periferico.
La wogonina nello specifico è in grado di regolare lo stato ossidativo delle cellule maligne differenziandolo da quello dei linfociti sani. Induce la fosfolipasi Cγ1, un enzima coinvolto nella segnalazione delle anomalie tumorali nei linfociti [34].
La baicalina può sopprimere l’apoptosi delle cellule renali e proteggere contro la lesione renale acuta (AKI) dovuta alla sepsi pediatrica [35]. In un altra ricerca ha ridotto la proliferazione cellulare della leucemia linfoblastica acuta a cellule B ed attivato la trasmissione del segnale apoptotico intrinseco. Inoltre ha inibito la glicogeno sintasi chinasi 3β (GSK3β) e l’arresto del ciclo cellulare attraverso la sovraregolazione dell’enzima p27Kip1 [36].
La baicalina e la baicaleina hanno bloccato la crescita tumorale e l’immunosoppressione mediante l’inibizione del trasduttore di segnale e attivatore della trascrizione 3 ( STAT3) e la conseguente sottoregolazione dell’espressione di PD-L1 indotta dall’interferone gamma (IFN-γ) [37].
La baicaleina inibisce i complessi di cicline regolando il ciclo cellulare, eliminando i radicali liberi, attenuando l’attività di MAPK, AKT e mTOR. Inoltre può indurre l’apoptosi attivando le caspasi-9/-3 ed inibire la metastasi riducendo l’espressione di MMP-2/-9 [38].

Nel 2014 è’ stata sintetizzata una nuova serie di derivati della baicaleina, 10 risultarono più efficaci della baicaleina in quanto ad azione antiproliferativa. Il più potente ha inibito le cellule HepG2, A549 e BCG-823 con valori IC50 di 2.0 μM, 0.8 μM e 3.2 μM rispettivamente [39].
In altri test datiscetina, apigenina, viscidulina III, wogonina e luteolina sono risultati più efficaci della baicaleina [40].

EPATOPROTETTIVO
La baicaleina isolata ha prevenuto la tossicità da paracetamolo nei topi attenuando anche i livelli sierici di IL-6, IL-1β, TNF-α e la concentrazione epatica di malondialdeide (MDA). Riduce la deplezione di superossido dismutasi (SOD), glutatione (GSH) e catalasi epatica (CAT); oltre a ridurre il danno diretto al fegato e le modificazioni istologiche degli epatociti. Infine allevia l’autofagia indotta dal paracetamolo regolando l’espressione di LC3B e P62 e la trasmissione AKT/mTOR. Parte degli effetti sono stati mediati anche dalle reti di trasmissione Jak2/Stat3 e MAPK [41].
La wogonina ha attivato l’espressione del recettore gamma attivato dai proliferatori dei perossisomi (PPAR-γ) nei topi con epatopatia alcolica (ALD) e nelle cellule RAW264.7 trattate con etanolo. Mitiga l’espressione di NF-κB-P65 e NF-κB-p-P65, implicati nell’evoluzione del processo infiammatorio [42].

GASTROPROTETTIVO
La baicalina e la baicaleina esprimono i loro effetti gastroprotettivi neutralizzando l’eccesso di PH acido, migliorando l’equilibrio antiossidante e contrastando l’Helicobacter pylori [43].

ANTIDIABETICO
Un estratto metanolico a base di skullcap americana ha inibito significativamente l’α-glucosidase dei mammiferi, i composti più potenti sono risultati baicaleina e baicalina [44].

ANTIVIRALE
La baicalina è stata proposta come alternativa farmacologica alle infezioni da virus respiratorio sinciziale (RSV) per la sue proprietà antivirali ed antinfiammatorie che riducono l’infiltrazione dei linfociti T nei polmoni [45].
La baicaleina ha inibito la replicazione dell’Influenzavirus A sottotipo H1N1 della pandemia del 2009 e quello stagionale del 2007 in uno studio in vitro [46].
La baicaleina e la scutellareina sono potenti inibitori dell’endopeptidasi C30, la principale proteasi presente nei Coronavirus e potrebbero avere potenziali applicazioni nel controllo di SARS-CoV e SARS-CoV2 [47].

ANTIBATTERICO, ANTIMICOTICO
Estratti diclorometanici a base di parte aerea di Scutellaria lateriflora sono attivi sul fungo patogeno umano Candida albicans e su quello di cocomeri e cetrioli Cladosporium cucumerinum, inibiscono anche il batterio Escherichia coli [48].

ADULTERAZIONE E TOSSICITA’
La Scutellaria lateriflora e i suoi fitocostituenti hanno dimostrato un alto profilo di sicurezza in più test: i casi di epatossicità sono dovuti all’adulterazione con specie spontanee del genere Teucrium come cadadense e chamaedrys, altre Lamiaceae morfologicamente simili alla skullcap, sono molto diverse dal punto di vista chimico e contengono anche dei diterpenoidi neoclerodanici altamente tossici per il fegato come la teucrina A [49].
Altri casi riguardano invece delle combinazioni in cui era presente insieme ad altri ingredienti potenzialmente più stressanti per il fegato [50].

Flavonoidi: baicalina, diidrobaicalina, baicaleina, wogonina, wogonoside, lateriflorina, laterifloreina, ikonnikoside I, scutellarina, scutellareina, orossillina A, diidrooroxilina A, crisina,  diidrocrisina, decursina, 6-metossiwogonina, verbascoside, apigenina, apigetrina;

 fenoli: acido caffeico, acido cinnamico, acido p-cumarico, acido ferulico; terpenoidi: scutelaterine, ajugapitina, scuteciprolo, δ-cadinene, calamenene, β-elemene (9.2%), α-cubenene, α- humulene, and α-bergamotene, guaiolo, lupeolo, β-pinene, camfene, ossido di cariofillene;

fenilpropanoidi: aldeide cinnamica, safrolo;

altri: melatonina, serotonina, GABA, glutammina.

La parte aerea essiccata contiene fino al 5% di baicalina, la quantità è massima durante la fioritura [51].

1)Brock, Christine, et al. “American skullcap (Scutellaria lateriflora): an ancient remedy for today’s anxiety?.” British Journal of Wellbeing 1.4 (2010).

2)Mooney, James. “The sacred formulas of the Cherokees.” Seventh annual report of the Bureau of Ethnology, 1885-1886 (1892).

3)Moerman, Daniel E. Native american ethnobotany. Vol. 879. Portland, OR: Timber press, 1998.

4)Barrett, Samuel Alfred, and Edward Winslow Gifford. Miwok material culture. Yosemite Natural History Association, 1933.

5)Lans, Cheryl, et al. “Ethnoveterinary medicines used for horses in Trinidad and in British Columbia, Canada.” Journal of Ethnobiology and Ethnomedicine 2.1 (2006).

6)Barrett, Samuel Alfred, and Edward Winslow Gifford. Miwok material culture. Yosemite Natural History Association, 1933.

7)Barton, William PC. “ART. VIII. Remarks on the Reputed Sanative and Prophylactic Virtues of Scutellaria Lateriflora or Scull-Cap.” The Philadelphia Journal of the Medical and Physical Sciences (1820-1827) 1.2 (1820): 383.

8)BATES, JOSEPH. “On the fluid extract of Scutellaria lateriflora.” The Boston Medical and Surgical Journal 52.17 (1855): 336-337.

9)Wolfson, P., and D. L. Hoffmann. “An investigation into the efficacy of Scutellaria lateriflora in healthy volunteers.” Alternative therapies in health & medicine 9.2 (2003).

10)Brock, Christine, et al. “American skullcap (Scutellaria lateriflora): A randomised, double‐blind placebo‐controlled crossover study of its effects on mood in healthy volunteers.” Phytotherapy research 28.5 (2014).

11)Li, Y. C., et al. “Screening of antidepressant effects of four main flavonoids compounds from Scutellaria baicalensis.” Chinese Journal of Experimental Traditional Medical Formulae 18 (2012).

12)Park, Hyung-Geun, et al. “Different effects of flavonoids in Scutellaria baicalensis on anxious and sedative behaviors.” Biomolecules & Therapeutics 14.2 (2006).

13)Hui, Kwok Min, et al. “Anxiolytic effect of wogonin, a benzodiazepine receptor ligand isolated from Scutellaria baicalensis Georgi.” Biochemical pharmacology 64.9 (2002).

14)Chang, Han-Han, et al. “Biphasic effects of baicalin, an active constituent of Scutellaria baicalensis Georgi, in the spontaneous sleep–wake regulation.” Journal of ethnopharmacology 135.2 (2011).

15)Tsay, Hsin-Sheng, et al., eds. Medicinal plants-recent advances in research and development. Springer Singapore, 2016.

16)Zhu, Weili, et al. “Antidepressant Effect of Baicalin Extracted from the Root of Scutellaria baicalensis. in Mice and Rats.” Pharmaceutical biology 44.7 (2006).

17)Zhang, Kuo, et al. “Revealing antidepressant mechanisms of baicalin in hypothalamus through systems approaches in corticosterone-induced depressed mice.” Frontiers in neuroscience 13 (2019).

18)Lee, Hyun Woo, et al. “Potent inhibition of monoamine oxidase A by decursin from Angelica gigas Nakai and by wogonin from Scutellaria baicalensis Georgi.” International journal of biological macromolecules 97 (2017).

19)Zhang, Zhizhen, et al. “Characterization of chemical ingredients and anticonvulsant activity of American skullcap (Scutellaria lateriflora).” Phytomedicine 16.5 (2009).

20)Park, Hyung Geun, et al. “Anticonvulsant effect of wogonin isolated from Scutellaria baicalensis.” European Journal of Pharmacology 574.2-3 (2007).

21)Lohani, Madhukar, et al. “Anti-oxidative and DNA protecting effects of flavonoids-rich Scutellaria lateriflora.” Natural product communications 8.10 (2013).

22)Eiden, Martin, et al. “A medicinal herb Scutellaria lateriflora inhibits PrP replication in vitro and delays the onset of prion disease in mice.” Frontiers in psychiatry 3 (2012).

23)Sung, Nak Yoon, et al. “Effects of scutellarein, a flavonoid of Scutellaria lateriflora, on inflammatory responses.” 한국식품영양과학회 학술대회발표집 (2015).

24)Chou, Tz-Chong, et al. “The antiinflammatory and analgesic effects of baicalin in carrageenan-evoked thermal hyperalgesia.” Anesthesia & Analgesia 97.6 (2003).

25)Hu, Shan, et al. “The analgesic and antineuroinflammatory effect of baicalein in cancer-induced bone pain.” Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine 2015 (2015).

26)Shen, Jie, et al. “Traditional uses, ten-years research progress on phytochemistry and pharmacology, and clinical studies of the genus Scutellaria.” Journal of Ethnopharmacology 265 (2021): 113198.

27)Lai, Chang-Chi, et al. “Baicalein, a component of Scutellaria baicalensis, attenuates kidney injury induced by myocardial ischemia and reperfusion.” Planta medica 82.03 (2016).

28)Gasiorowski, Kazimierz, et al. “Flavones from root of Scutellaria baicalensis Georgi: drugs of the future in neurodegeneration?.” CNS & Neurological Disorders-Drug Targets (Formerly Current Drug Targets-CNS & Neurological Disorders) 10.2 (2011): 184-191.

29)Zhang, Xue, et al. “Baicalein exerts anti-neuroinflammatory effects to protect against rotenone-induced brain injury in rats.” International Immunopharmacology 50 (2017): 38-47.

30)Lim, Hye-Sun, et al. “Apigetrin from Scutellaria baicalensis Georgi inhibits neuroinflammation in BV-2 microglia and exerts neuroprotective effect in HT22 hippocampal cells.” Journal of medicinal food 19.11 (2016).

31)Hong, Li. “Biological Activities of Scutellaria baicalenisis Georgi and Their Applications in Cosmetics [J].” Flavour Fragrance Cosmetics 5 (2006).

32)Yun, Mi-Young, et al. “Bioconversion from Scutellaria baicalensis (baicalin) feremted with Leatiporus sulphureus into enriched-baicalein and anti-wrinkle effects.” Pharmacognosy Magazine 14.57 (2018).

33)Wojcikowski, Ken, et al. “An in vitro investigation of herbs traditionally used for kidney and urinary system disorders: potential therapeutic and toxic effects.” Nephrology 14.1 (2009): 70-79.

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35)Zhu, Yanping, Yanxia Fu, and Hairong Lin. “Baicalin inhibits renal cell apoptosis and protects against acute kidney injury in pediatric sepsis.” Medical science monitor: international medical journal of experimental and clinical research 22 (2016).

36)Orzechowska, Beata U., et al. “Antitumor effect of baicalin from the Scutellaria baicalensis radix extract in B-acute lymphoblastic leukemia with different chromosomal rearrangements.” International Immunopharmacology 79 (2020).

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38)Liu, Hui, et al. “The fascinating effects of baicalein on cancer: a review.” International journal of molecular sciences 17.10 (2016).

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50)LiverTox: Clinical and Research Information on Drug-Induced Liver Injury [Internet]. “Bethesda (MD): National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases.” (2012).

51)Upton, Roy, and R. H. DAyu. “Skullcap Scutellaria lateriflora L.: an American nervine.” Journal of Herbal Medicine 2.3 (2012).

L’assunzione di skullcap americana è particolarmente controindicata prima di un’operazione chirurgica o durante gravidanza ed allattamento.

Non sono note interazioni farmacologiche pericolose.

Non sono noti effetti collaterali.

Quantità eccessive possono causare disturbi gastrici, insonnia e confusione.

 

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