
AFRODISIACI NATURALI: FOLKLORE O SCIENZA?
Esistono moltissime specie vegetali che sono state impiegate da diverse culture come afrodisiaci naturali, qualcosa cioè in grado di stimolare la libido e potenziare le prestazioni sessuali.
Alcune di queste non hanno alcun reale effetto farmacologico, sono semplici simboli spesso di forma fallica o vaginale.
Ma non bisogna generalizzare, numerose evidenze scientifiche sembrano supportare le applicazioni tradizionali di alcune di queste piante. Gli effetti degli afrodisiaci naturali si espletano attraverso più meccanismi farmacologici, spesso anche molto diversi.
ALIMENTI AFRODISIACI
Se oggi pensiamo a cibi afrodisiaci ci vengono subito in mente il cioccolato, il peperoncino o i crostacei.
Ma in passato venivano attribuite proprietà afrodisiache a molti altri alimenti soprattutto di origine vegetale: carote, pastinache, asparagi, melanzane, banane venivano associati al pene per la loro forma allungata; fichi, fagioli, carciofi, melograni, aglio, avocado e molti altri ai testicoli.
A parte le somiglianze strutturali con i genitali, molte di queste piante universalmente diffuse sembrano davvero avere un qualche effetto farmacologico sulla sessualità.
Iniziamo dagli afrodisiaci naturali più conosciuti.
1)Peperoncino (Capsicum annuum)
Il peperoncino, simbolo dell’eros, è in realtà un semplice vasodilatatore e favorisce l’afflusso di sangue ai genitali.
Non sembra stimolare la libido anche se a dosi medicinali (generalmente di gran lunga superiori a quelle alimentari) può indurre effetti significativi sul CNS caratterizzati da miglioramento dell’umore, abbassamento dei livelli di ansia e desensibilizzazione al dolore [1].
E’ stata brevettata una crema a base di minoxidil e capsaicina per il trattamento della disfunzione erettile [2].
2)Cioccolato (Theobroma cacao)
Il cioccolato è uno degli afrodisiaci naturali più popolari: le antiche popolazioni precolombiane che lo chiamavano “Theobroma”, cibo degli dei. Veniva infatti consumato solo dai più ricchi nelle occasioni speciali.
Nel 1520 fu introdotto Europa dove venne mischiato a zucchero e vaniglia per migliorarne il sapore. Il cacao grezzo è infatti molto amaro per via dell’alto contenuto di derivati metilxantinici (teobromina, caffeina, teofillina). Purtroppo questi vengono pesantemente danneggiati dai processi di lavorazione e trasformazione per questo il cacao in polvere industriale è soltanto una alimento e non uno stimolante [3].
Teobromina e teofillina stimolano il rilascio di adrenalina, tiramina e fenitilammina, inducendo effetti afrodisiaci naturali ed euforizzanti [4].
Contiene anche anandamide ed altri cannabinoidi derivati dagli acidi grassi, molecole implicate nel senso del benessere e della ricompensa scatenato da consumo di cibo, attività fisica, rapporti sessuali o altre attività gratificanti [5].
Gli studi che hanno valutato sperimentalmente i potenziali effetti afrodisiaci naturali dovuti al consumo cronico di cioccolato ne dimostrano l’inefficacia [6], bisognerebbe valutare l’effetto degli estratti ottenuti dai chicchi grezzi.
3)Aglio (Allium sativum)
Un alito che puzza di aglio può solo danneggiare rapporti personali e tenere alla larga eventuali partner sessuali, eppure questo alimento viene da sempre considerato un afrodisiaco.
L’aglio viene menzionato negli antichi testi di medici Egiziani, Greci, Romani, Cinesi ed Indiani; è stato consumato dagli atleti olimpici per migliorare la performance sportiva [7].
Studi sperimentali supportano molte delle applicazioni terapeutiche tradizionali, una ricerca del 2004 suggerisce effetti positivi sulla libido in maniera dose dipendente [8].
Dell’aglio cinese (Allium tuberosum) sono stati testati i semi risultando nella diminuzione dei tempi di latenza delle cavie nella monta, nella penetrazione e nell’eiaculazione incrementandone contemporaneamente la frequenza [9].
Una ricerca molto recente sembra suggerire che il consumo di aglio alteri l’odore del sudore maschile rendendolo molto gradito alle donne, forse per via delle sue proprietà antivirali o dell’alta percentuale di nutrienti pregiati [10]. Sinceramente a me sembra faccia solo puzzare di più.
4)Basilico (Ocimum basilicum)
Il basilico è noto per le sue proprietà stimolanti sul flusso sanguigno, il suo consumo sembra legato ad un aumento significativo nei livelli di testosterone e nella qualità dello sperma [11].
Anche il famoso parente indiano, il tulsi (Ocimum sanctum), è stato testato per i suoi effetti afrodisiaci naturali risultando però in un effetti deleteri [12].
Al contrario estratti a base di basilico africano (Ocimum gratissimum) sono risultati nell’incremento dell’attività sessuale delle cavie maschili [13].
Una combinazione composta da foglie di basilico africano e Moringa è in grado di alleviare e ristorare per quanto possibile l’architettura testicolare e la funzione spermatogenica nei ratti diabetici [14].
5)Sedano (Apium graveolens)
Il sedano viene lodato per i suoi effetti afrodisiaci naturali già ai tempi degli antichi Greci e dei Romani.
La radice è ricca di androsterone un ormone dalla nota attività androgenica che sembra anche funzionare da feromone: bon ha effetti sessuali accertati sugli umani ma è irresistibile per le femmine di alcune specie come i suini.
Una combinazione a base di olio di sedano, e vitamina E è stata testata nel modello animale da tossicità testicolare e ha alleviato le alterazioni degenerative incrementando contemporaneamente la qualità dello sperma e la massa testicolare [15].
AFRODISIACI NATURALI MEDITERRANEI
1)Zafferano (Crocus sativus)
Il termine “zafferano” deriva dal greco “krokos”, giallo; ma le prime testimonianza del consumo umano risalgono addirittura all’età del bronzo.
C’è una leggenda tramandata da Ovidio che parla dell’origine mitologica dello zafferano: un giovane innamorato di nome Crocus inseguiva una ninfa di nome Smilax nella foresta di Atene, ma questa, stufa delle pressioni lo tramutò nella pianta di zafferano dai pistilli arancione acceso a simboleggiare il suo immenso ed incontenibile ardore.
Lo zafferano infatti viene spesso associato alla sessualità: Cleopatra credeva rendesse il coito più piacevole, ancora più indietro nel tempo, circa 5000 anni fa, i Sumeri preparavano rimedi naturali e pozioni magiche con questa pianta.
I Persiani ne facevano degli estratti ad acqua per combattere la malinconia, lodandone gli effetti afrodisiaci naturali e narcotici.
I principali composti attivi presenti nello zafferano sono safranale e crocina, il secondo è il principale responsabile dell’azione afrodisiaca. Infatti la somministrazione di estratti di zafferano e crocina suscita nelle cavie maschio un aumento dell’attività sessuale [16].
Un altra ricerca su uomini affetti da disfunzione erettile supporta l’efficacia della droga nel trattamento di questo disturbo a 10 giorni di somministrazione [17].
2)Fieno greco (Trigonella foenum-graecum)
Il fieno greco ha una lunga tradizione in medicina popolare come stimolante della produzione del latte, applicazione che trova riscontro in dati sperimentali [18].
Estratti a base di semi della pianta non alterano i livelli generali di testosterone, ma ne incrementano quelli circolanti oltre a favorire la salute dello sperma e la performance fisica [19]. Un gruppo di studia ha rilevato dei miglioramenti nella funzionalità sessuale di cavie diabetiche [20].
Gli effetti di questa pianta sembra siano dovuti sia al suo contenuto di steroidi che all’alta percentuale di saponine (circa 12%), quest’ultime influenzano il rilascio degli ormoni dalla ghiandola pituitaria [21].
3)Passiflora (Passiflora incarnata)
La passiflora è un erba nota per le sue proprietà sedative ed ansiolitiche, ha anche lievissimi effetti MAO-inibitori.
Tra le varie applicazioni tradizionali in medicina popolare viene inclusa anche quella di stimolante della libido, uno studio sul comportamento sessuale dei ratti sembra supportarne l’efficacia [22].
Un flavonoide (benzoflavone) isolato da questa pianta è stato proposto come farmaco alternativo per la corretta funzionalità sessuale nelle cavie maschio con disfunzione sessuale indotta da THC [23].
AFRODISIACI NATURALI INDIANI
1)Ashwagandha (Withania somnifera)
L’ashwagandha viene considerata come il corrispettivo maschile dello shavatari in medicina ayurvedica. Viene indicata come un adattogeno, cioè un agente aspecifico che può potenziare la resistenza contro diverse forme di stress. E’ stata commercializzata come potenziatore della libido e della performance fisica, dovrebbe aiutare a controllare molti disturbi legati all’invecchiamento rallentandone gli effetti fisiologici.
Una ricerca condotta su volontari adulti sani di età compresa tra i 50 e i 59 anni cui furono somministrati 3 g di radice di ashwagandha in polvere riporta miglioramenti a carico di emoglobina, conto delle cellule rosse, salute di capelli e pelle. Il 71% dei soggetti ha anche confermato un aumento significativo nella performance sessuale [24].
Estratti a base di ashawagandha sono stati testati su ratti immaturi risultando in un marcato aumento nel diametro e nello spessore dei tubuli seminiferi [25].
Può influenzare anche quantità e qualità dello sperma, la somministrazione in pazienti affetti da oligospermia sembra contrastare l’infertilità [26].
Uno studio condotto utilizzando la risonanza magnetica nucleare (RMN) su uomini affetti da infertilità supporta la capacità dell’ashwagandha nel ristabilire i livelli normali di lattato, alanina, citrato, GPC, istidina, fenilalanina nel plasma seminale [27].
In altro lavoro condotto su soggetti affetti da infertilità stress-indotta, l’ashwagandha ha alleviato i livelli di ansia, migliorando anche le difese antiossidanti e il profilo seminale. Il 14% dei pazienti è riuscito in seguito a concepire superando il disturbo [28].
E’ stata proposta per il trattamento disfunzioni sessuali e ormonali tipiche del diabete di tipo 2 [29].
Sembra promettente anche l’applicazione nella cura dei disturbi sessuali indotti dalla morfina e dagli altri oppiacei: in una ricerca ha indotto un aumento particolarmente marcato negli ormoni sessuali del gruppo delle cavie tossicodipendenti rispetto ai controlli [30].
Così come lo shavatari può avere effetti benefici anche sugli uomini, così l’ashwagandha agisce anche sulla libido femminile, incrementando il grado di eccitamento, lubrificazione, intensità degli orgasmi, soddisfazione sessuale e frequenza dell’attività sessuale [31].
2)Shavatari (Asparagus racemosus)
Il termine “shavatari” significa “lei che ha centinaia di mariti”, in riferimento ai suoi effetti afrodisiaci naturali specifici per le donne. E’ l’unico afrodisiaco ayurvedico che ha questa particolarità.
Viene menzionato nel Rig Veda e nell’Atharvaveda (due antichi testi religiosi indiani) come un potente rasayana (un tonico ringiovanente/longevizzante) in grado di potenziare forza, memoria ed intelligenza. Il succo fresco della radice è la parte più utilizzata nella medicina ayurvedica.
Secondo i medici indiani la pianta agirebbe bilanciando i livelli ormonali durante le varie fasi della vita di una donna, prevenendo e alleviando disturbi come irregolarità mestruale, menopausa precoce ed infertilità.
La deficienza estrogenica che segue la menopausa accelera i processi dell’invecchiamento incrementando anche il rischio di osteoporosi e malattie arteriose coronariche. Lo shavatari potrebbe aiutare a prevenire questi ed altri disturbi legati all’invecchiamento, migliorando la qualità di vità e non solo la longevità nelle donne [32].
I suoi effetti estrogenici potrebbero renderlo utile anche come supporto per il parto. La sua somministrazione durante la gravidanza ha potenziato il volume delle ghiandole mammarie, delle corna uterine, e la dilatazione dell’ apertura vaginale dei ratti, inoltre ha incrementato l’iperplasia del tessuto muscolare degli organi genitali dilatandone i vasi ed inspessendone la parete epiteliale [33].
Potrebbe indurre effetti afrodisiaci naturali anche sugli uomini: una ricerca ha confrontato gli effetti di un normale decotto allo shavatari e di un decotto tradizionale ayurvedico con il latte (Ksheerpaka) sull’attività sessuale di ratti maschi. I risultati migliori sono stati ottenuti con il decotto al latte alla dose di 200/mg/kg: riduzione nella latenza di monta, eiaculazione, penetrazione e aumento della frequenza. Inoltre i ricercatori hanno notato miglioramenti nell’erezione che potrebbero supportare un eventuale impiego nella cura dei disturbi erettili. La pianta sembra comportarsi in maniera simile ad un testosterone-booster [34]
In un altro lavoro sono stati testati con successo estratti acquosi ed alcolici fatti con la radice di shavatari [35].
3)Shilajit (Asphaltum bitumen)
Lo shilajit è un essudato roccioso, non è una pianta, ma viene prodotto a partire dalla decomposizione di diverse specie vegetali come Barbula, Fissidens, Minium, Thuidium, Asterella, Dumortiera, Marchantia, Pellia, Plagiochasma, Stephenrencella-Anthoceros, Euphorbia royleanaand e Trifolium repens [36].
Viene lodato in medicina ayurvedica come rasayana (tonico ringiovanente/ longevizzante), ed impiegato nel trattamento di disturbi sessuali, genitourinari, ittero, indigestione, milza ingrossata, malattie nervose, bronchite cronica ed anemia.
In Nepal e nord dell’India i bambini lo consumano a colazione insieme al latte.
Gli Sherpa, un gruppo etnico delle montagna himalayane famoso per la sua forza e l’incredibile longevità, lo consumano nella loro dieta quotidiana.
Gli effetti afrodisiaci naturali e sulla performance dello shilajit potrebbero dipendere dalla stimolazione del CNS e dall’aumento dell’attività dopaminergica [37].
In un gruppo di volontari sani ha incrementato i livelli di testosterone e deidroepiandrosterone (DHEA) generando un significativo effetto androgenico [38].
4)Fagiolo vellutato (Mucuna pruriens)
M. pruriens viene impiegata in medicina ayurvedica fin dai tempi Vedici (1500-1000 a.C) per il trattamento di diverse patologie nervose tra cui anche il Parkinson.
I semi della pianta hanno infatti un alto contenuto di L-dopa, gli estratti sono risultati più efficaci della levadopa sintetica nella cura dei sintomi del Parkinson [39]. I numerosi altri composti attivi presenti nella mucuna potenziano l’azione farmacologica della L-dopa alleviandone allo stesso tempo gli effetti collaterali. Infatti questo composto isolato esprime effetti afrodisiaci naturali sopra i 100 mg/kg mentre un estratto acquoso di mucuna (0,69% levadopa) è risultato efficace già alla dose di 75 mg/kg [40].
M. pruriens manifesta anche una marcata azione androgenica caratterizzata da un aumento dei livelli di testosterone, della massa testicolare e dell’attività della fosfatasi alcalina [41].
In una ricerca la pianta ha riattivato le difese antiossidanti di un campione di uomini sterili ed alleviato i livelli di stress migliorando la conta e la motilità seminale [42].
In un altro lavoro condotto con una simile metodologia è stato rilevato anche un aumento nei livelli di dopamina, adrenalina, noradrenalina ed LH [43].
Anche l’applicazioni nella cura dei disturbi sessuali indotti dal diabete di tipo 2 pare promettente: in alcuni esperimenti ha migliorato funzionalità sessuale, libido, potenza e della qualità dello sperma e dei livelli ormonali delle cavie [44].
AFRODISIACI NATURALI TAILANDESI
1)Butea (Butea superba)
B. Superba viene chiamata dal popoli tai “Kwao Kreu Dang” o “Red Kwao Krua”, il nome deriva dal colore rosso della linfa che fuoriesce dalle lunghe radici quando vengono recise.
Viene impiegata in tutte le sue parti nella medicina tailandese ed ayurvedica, le radici si indicano per la produzione di afrodisiaci naturali e tonici maschili.
Gli effetti androgenici della pianta sono supportati da più evidenze sperimentali, sembra anche ridurre i livelli di ormone luteinizzante (LH) [45].
Si impiega anche nel trattamento di impotenza e disfunzione erettile, parte dell’azione farmacologica sembra mediata dall’inibizione della proteina chinasi associata a Rho-2 (ROCK-II) che causa il rilassamento del corpo cavernoso [46].
Sono stati isolati dei glicosidi flavonoidici in un estratto di Butea frondosa, una specie molto vicina a B. superba) che agiscono come inibitori delle PDE-5 [47].
2)Galanga (Alpinia galanga)
La radice di galanga è diffusa in Asia come spezia e pianta medicinale, ha un aroma che somiglia allo zenzero e viene impiegata anche a scopo afrodisiaco. Lo shagaolo di cui è ricca ha infatti proprietà erettogeniche e stimolanti sulla libido [48] .
La somministrazione di estratti a base di radice di galanga ha migliorato concentrazione, viabilità e motilità dello sperma delle cavie, incrementando allo stesso tempo i livelli di testosterone [49].
Un decotto di Alpinia calcarata, una specie chimicamente simile e vicina alla galanga, ha indotto effetti afrodisiaci naturali senza mostrare effetti collaterali severi anche agli alti dosaggi [50].
3)Tongkat Ali (Eurycoma longifolia)
Il Tongkat Ali ha una lunga tradizione in Indonesia e Malesia che risale al periodo coloniale del 1700. La radice è stata equiparata al chinino nel trattamento della malaria, viene molto lodata in medicina popolare come antidoto contro il veleno dei serpenti.
Inoltre viene impiegata per i suoi effetti afrodisiaci naturali: alcune ricerche suggeriscono estratti a base di Tongkat Ali possano potenziare l’attività sessuale sia degli individui sessualmente pigri che dn quelli attivi [51]. In altri esperimenti ha suscitato eccitazione sessuale in assenza di stimoli genitali diretti [52].
E’ stato proposto come sostituto per la terapia sostitutiva con testosterone, in alcuni esperiementi ha anche migliorato anche la glicemia e la salute ossea senza aumentare il rischio di cancro ai testicoli [53]. Una ricerca condotta su soggetti affetti da ipogonadismo ad insorgenza tardiva suggerisce che possa essere efficace nel trattamento di questo ed altri disturbi simili [54].
Le sue proprietà afrodisiache potrebbero essere mediate dalla sua azione adattogenica: si è dimostrato efficace nel migliorare il profilo ormonale di individui affetti da stress moderato [55].
Potrebbe aiutare anche nei confronti degli effetti fisiologici dell’invecchiamento, è stato inserito in alcune combinazioni per migliorare la qualità di vita e la performance negli uomini adulti e di mezza età [56].
Esperimenti sui ratti anziani dimostrano che diversi tipi di estratti di Tongkat Ali suscitano tutti un significativo aumento nella frequenza di monta [57]. In un altro studio condotto su uomini sani, la somministrazione di tribolo ha migliorato i punteggi relativi a libido, qualità e quantità seminale, funzionalità motoria ed erettile. Nei soggetti con un BMI superiore ai 25 kg/m2 ha supportato significativamente la perdita di massa grassa [58].
Ha un’azione anabolica che favoriscone lo sviluppo muscolare in entrambi i sessi, incrementado livelli circolanti di testosterone [59]. Sulle donne ha indotto effetti antiestrogenici: ha alleviato notevolmente il quadro patologico dei ratti femmina con disturbi mestruali e cisto-follicolari indotti sperimentalmente dalla somministrazione di testosterone (10mg/kg per 3 settimane) [60].
4)Tribolo (Tribulus terrestris)
Gli antichi Greci sono stati i primi ad impiegare il tribolo come tonico, diuretico ed euforizzante. Questa pianta ha anche una lunga tradizione nella medicina indiana e cinese, è nota soprattutto per le sue proprietà afrodisiache.
Le foglie della pianta sono la parte più ricca di saponine della pianta, una di questa, la protodioscina, sembra essere il principale composto responsabile degli effetti sulla sessualità.: incrementa la concentrazione dei recettori androgenici nelle cellule, rendendo l’organismo più sensibile verso testosterone ed altri ormoni sessuali [61].
Questi effetti androgenici non sono ancora ben chiari e potrebbero essere specifici per ipoandrogenismo e condizioni simili: una ricerca condotta su uomini giovani in salute non riporta nessun differenza tra i profili ormonali del gruppo tribolo rispetto ai controlli [62].
Invece uno studio su ratti sessualmente pigri evidenzia un aumento significativo dell’attività sessuale in seguito alla somministrazione di estratti di tribolo [63]. Anche in altra una ricerca condotta su ratti castrati si è visto come possa indurre effetti afrodisiaci naturali [64].
Inoltre è in grado di proteggere i testicoli da elementi tossici come il cadmio mediante la sua azione antiossidante, chelante e stimolante sulla produzione di testosterone [65].
Nelle donne potrebbe aiutare a ristabilire la corretta funzionalità sessuale incrementando i livelli di deidroepiandrosterone (DHEA), un ormone ancora poco conosciuto, la cui supplementazione sembra alleviare i sintomi di alcune disfunzioni sessuali femminili [66]. Un altra ricerca condotta su ratti femmina sani riporta un aumento significativo nel peso corporeo e degli organi riproduttivi, oltre che nei livelli di LH e FSH [67].
AFRODISIACI NATURALI CINESI
1)Erba di capra (Epimedium grandiflorum)
L’erba di capra viene usata nella Medicina Tradizionale Cinese da più di 2000 anni per trattare disfunzione erettile, stress e molti altri disturbi.
Il principale composto attivo presente in questa pianta è l’icariina, un flavonoide che ha proprietà androgeniche simili al testosterone e al viagra [68], e che agisce inibendo le fosfodiesterasi PDE5 [69].
L’icariina stata inserita in alcune combinazioni per trattare i disturbi della libido negli uomini [70], nelle donne ha effetti estrogenici: in una ricerca si è visto come la somministrazione ripetuta di estratti di Epimedium acceleri lo sviluppo puberale nelle cavie incrementando anche il peso di ovaie, utero e ipofisi [71].
2)Gotu kola (Centella asiatica)
La centella è una famosa pianta medicinale che ha una lunga tradizione in India e un po’ tutta l’Asia. Nella medicina ayurvedica e cinese viene impiegata per il trattamento di diverse condizioni patologiche oltre che come tonico generale, la pianta viene considerata un efficace agente nervo-tonico, nootropico [72] ed afrodisiaco.
Una combinazione acquosa a base di Centella asiatica, Piper retrofractum e Curcuma domestica ha indotto effetti anabolici ed androgenici nelle cavie senza manifestare effetti collaterali significativi [73]. Sempre lo stesso gruppo di ricerca ha testato una combinazione a base di Centella asiatica, Lunasia amara Blanco e Curcuma domestica riportando un aumento nei livelli di testosterone oltre che nella frequenza di penetrazione e coito dei ratti maschi [74].
Una formula più recente a base di Panax quinquelotius, Eurycoma longifolia, Epimedium grandiflorum, Centella asiatica e polline di fiori misti si è dimostrata equivalente al viagra, ma priva di tossicità significativa. Per questo è stata proposta come farmaco alternativo per il trattamento della disfunzione erettile [75].
3)Tè (Cammelia sinensis)
Il te nasce nella parte Sud Ovest della Cina come preparato medicinale, ma si è diffuso in poco tempo in tutto il mondo come bevanda stimolante: contiene infatti caffeina, teobromina e teofillina; oltre alla teanina di cui sono note le proprietà nootropiche ed ansiolitiche.
La somministrazione di te nero ha indotto marcati effetti afrodisiaci naturali nei ratti maschi stimolando l’aumento dei livelli sierici di testosterone. I ricercatori hanno ipotizzato che questa bevanda potrebbe essere efficace nel trattamento di eiaculazione precoce, mancanza di desiderio ed altri disturbi sessuali [76].
4)Ginseng (Panax ginseng)
Il ginseng è conosciuto in Asia fin dagli albori della Medicina Tradizionale Cinese, Shennong (il leggendario imperatore dei 5 cereali) consumò per primo la radice e sentì una gradevole sensazione di calore. Per questo la considerò un rimedio naturale per la disfunzione erettile e la mancanza di desiderio sessuale.
Anche la forma fallica ha fatto si che gli venissero attribuite proprietà afrodisiache [77].
I principali composti attivi presenti in questa pianta sono delle saponine triterpeniche a struttura steroidea (ginsengosidi) che hanno effetti fisiologici complessi ad ampio spettro.
In alcune ricerche è stato riportato un aumento della perfomance fisica e sessuale, mediato dall’aumento del rilascio di ossido nitrico e da un migliore utilizzo dell’ossigeno da parte della cellule muscolari [78]. Gli effetti erettogeni dipendono anch’essi dall’aumento dal sistema L-arginina/ ossido nitrico [79], inoltre a somministrazione di estratti a base di ginseng migliora la concentrazione, la motilità, la morfologia e la viabilità seminale negli uomini sterili [80].
Il suo profilo di sicurezza è stato valutato anche durante gravidanza ed allattamento risultando per lo più sicuro: gli effetti collaterali androgenici riportati da uno studio sono stati causati da un adulterante [81]. Il ginseng originale coreano (Panax ginseng) è molto costoso e viene spesso tagliato con piante simili, da qui i grossi limiti metodologici nello studio delle sue proprietà farmacologiche.
AFRODISIACI NATURALI AFRICANI
1)Yohimbe (Pausinystalia yohimbe)
Lo yohimbe è un albero africano la cui corteccia viene esportata in tutto il mondo per l’alto contenuto di yohimbina.
La farmacologia di questo composto non è ancora del tutto chiara, si lega a diversi recettori serotoninergici ed adrenergici implicati nella libido e nei processi erettili. Precisamente antagonizza il recettore alfa-2 adrenergico, 5-HT1b, 5-HT1d e D2 della dopamina; invece agisce come agonista del 5-HT1a.
Il risultato è il potenziamento del turnover della dopamina e della noradrenalina nell’ippocampo, rallentando allo stesso tempo quello della serotonina nel nucleo striato. Nella corteccia frontale incrementa i livelli di dopamina e noradrenalina, ma riduce quelli della serotonina [82].
Questi meccanismi sono alla base dei potenti effetti dello yohimbe sul CNS, la corteccia viene fumata come allucinogeno dai pigmei e dagli aborigeni dell’Africa occidentale. La yohimbina è strutturalmente molto simile alla serotonina e ai classici allucinogeni (DMT, LSD, mescalina, etc.), le sue proprietà psichedeliche sono supportate dalla ricerca scientifica [83].
Tuttavia ai dosaggi terapeutici non manifesta solitamente effetti collaterali severi o irreversibli, per questo è stato promosso come farmaco naturale alternativo per il trattamento della disfunzione erettile [84]. Diversamente da aminotetralina e naloxone, la yohimbina induce effetti afrodisiaci naturali anche nei ratti sessualmente esausti con lesioni al sistema noradrenergico [85].
Non sembra avere effetti significativi sulle donne: in una ricerca condotta su un campione affetto da disordine ipoattivo del desiderio sessuale non ha manifestato effetti significativi [86].
2)Guaranà (Paullinia cupana)
Il guaranà è un famoso sostituto del caffè ormai diffusosi nei bar di tutto il mondo. I semi della pianta hanno un contenuto di caffeina molto alto, superiore a quello del comune caffè.
Come tutti sanno la caffeina stimola il CNS incrementando anche l’attività sessuale, come riportato in alcuni esperimenti sui ratti maschi [87].
Altri afrodisiaci naturali che devono la loro azione al contenuto di caffeina sono la noce di cola (Cola nitida e C. acuminata), il mate (Ilex paraguariensis).
La cola amara (Garcinia kola) ha una percentuale di caffeina molto bassa (0,6%) ma può indurre effetti marcati sulle sessualità delle cavie incrementando anche i livelli di testosterone [88].
Una combinazione afrodisiaca comprendente anche guaranà è stata approvata per il trattamento e la prevenzione della disfunzione erettile e dei disturbi sessuali legati all’invecchiamento [89].
2)Cavallini G (1994) Minoxidil and capsaicin: an association of transcutaneous active drugs for erection facilitation. Int J Impotence Res Suppl 1: D70.
18)Swafford, S., and P. Berens. “Effect of fenugreek on breast milk production.” Proceedings of the 5th International Meeting of the Academy of Breastfeeding Medicine. 2000.
20)Gupta, R. B., et al. “Study of Fenugreek effect on aphrodisiac activity in diabetes induced rat.” International Journal of Medical Research 3.3 (2015): 232-237.
32)Gujarathi, Jasmine, and Ritesh Gujarathi. “SHATAVARI–A BOON FOR WOMEN.”
34)Garg, Rajesh, and V. B. Gupta. “A comparative study on galactogogue property of milk and aqueous decoction of asparagus racemosus in rats.” International Journal of Pharmacognosy and Phytochemical Research 2.2 (2010): 36-9.
37)Jaiswal, Arun Kumar, and S. K. Bhattacharya. “Effects of Shilajit on memory, anxiety and brain monoamines in rats.” Indian Journal of Pharmacology 24.1 (1992): 12-17.
38)Pandit, S., et al. “Clinical evaluation of purified Shilajit on testosterone levels in healthy volunteers.” Andrologia 48.5 (2016): 570-575.
40)Kumar, KV Anantha, et al. “Aphrodisiac activity of the seeds of Mucuna pruriens.” Indian Drugs 31.7 (1994): 321-327.
74)Nuning, R., and Awal Prichatin Kusuma Dewi. “Aphrodisiac effect of Lunasia amara Blanco, Centella asiatica and Curcuma domestica Combination Infusion on Male Rat Libido.” International Conference: Research and Application on Traditional Complementary and Alternative Medicine in Health Care (TCAM). 2012.
QUEST’ARTICOLO HA SCOPO PURAMENTE EDUCATIVO E NON VUOLE INCORAGGIARE IL CONSUMO DI PIANTE AFRODISIACHE.