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Non molti sanno che questa spezia dall’aroma simile all’anice, parente del comune dragoncello, ha avuto una lunga tradizione rituale presso gli Aztechi ed i nativi messicani. Veniva fumata insieme al tabacco locale (Nicotiana Rustica) a scopo narcotico o per intensificare le visioni durante i rituali con il San Pedro e gli altri cactus mescalinici.

La parte aerea è ricca di cumarine, gli estratti polari hanno manifestato importanti effetti sul CNS modulando la trasmissione serotoninergica e gabaergica nei topi.

NON E’ UN FITOFARMACO O UN SUPPLEMENTO ALIMENTARE, MA UN ARTICOLO NON ADATTO AL CONSUMO UMANO DESTINATO AD AROMATERAPIA E CAMPIONATURA BOTANICA.

1.90
parte Parte aerea Seme
forma Intera Tritata In polvere Estratto alcolico
quantita 25g 100g 50g di materia prima 100g di materia prima 6 semi 12 semi
Azzera selezione
Confronta

Descrizione

INFORMAZIONI SULL’USO STORICO NELLA MEDICINA POPOLARE MESSICANA (NON COSTITUISCONO POSOLOGIA)

PARTE USATA: parte aerea

-ingerita\ 1-2g 
-infusa\ 10-25g 
-tintura 1:1\ 5-15ml
-fumata o vaporizzata (150-175C°)\ 

Viene impiegato insieme a timo e basilico per la preparazione di salse, zuppe, arrosti ed insalate nella cucina tradizionale messicana.

Viene spesso fumato per aumentare gli effetti visivi e l’intensità del peyote o di altri cactus mescalinici con effetti molto potenti.

Medicina convenzionale
Le proprietà oppioidi [8], serotoninergiche [8], analgesiche [8], GABAergiche [9], dopaminergiche [9], antipsicotiche [9], sedative [10], neuroprotettive [12], antinfiammatorie [13], ipotensive [14], vasorilassanti [14], ipoglicemiche [15], ipolipidiche [15], nefroprotettive [15], antiossidanti [15], epatoprotettive [16], gastroprotettive [17], antidiarroiche [18], antitumorali [19], fotoprotettive [20], antiparassitarie [21], antibatteriche [22], pesticide [24] del dragoncello messicano e dei suoi fitocostituenti sono supportate dalla ricerca scientifica.

E’ conosciuto più che altro come spezia.

Medicina alternativa
Veniva usato dagli Aztechi come sedativo ed ansiolitico.

Nella medicina popolare Messicana si usa ancora oggi contro insonnia, debolezza, scarsa libido, reumatismi, prurito, crampi addominali, disturbi gastrici, coliche, ulcere, dolori muscolari, febbre, tosse, raffreddore, morsi di serpente e per promuovere la produzione di latte.

Infuso
-Mettere il dragoncello messicano (opzionale)in polvere in un barattolo sigillabile con volume doppio d’acqua (opzionale)distillata molto calda ma non bollente.
-Chiudere ermeticamente il barattolo e lasciare infondere finchè non diventa tiepido, si può anche avvolgere nell’alluminio per rallentare il raffreddamento
-Filtrare i solidi
-(Opzionale) Riutilizzare i solidi scartati per un altra infusione

Tintura
-Mettere il dragoncello messicano (opzionale)in polvere in un barattolo sigillabile e aggiungere etanolo al 40% per un volume di due volte superiore al materiale vegetale.
-Scuotere quanto più spesso (almeno 1 volta al giorno) e mantenere in infusione fino a 2 settimane per la saturazione.
-Evaporare l’alcol fino alla gradazione desiderata, si può anche eliminare tutta la parte liquida per ottenere un residuo solido

Olio infuso
-Mettere in un frullatore una parte di dragoncello messicano, tre di olio d’oliva e un po’ di succo di limone in base ai gusti.
-Miscelare a varie velocità fino alla completa omogeneizzazione.
-Mescolando spesso, riscaldare a bagnomaria fino a 2 ore per la saturazione senza superare i 40-50C°.
-Filtrare i solidi.

La Tagetes lucida, un tempo abbondante in Messico allo stato selvatico, è sempre più a rischio a causa degli incendi e dei diserbanti utilizzati da contadini locali per creare spazi coltivabili. Inoltre è una specie subacquatica terrestre che cresce in ambienti ad alta umidità, quindi l’aumento del riscaldamento globale e la riduzione delle precipitazioni tipici dei cambiamento climatico sicuramente non giovano alla sua sopravvivenza [1].

Descrizione
Ordine: Asterales
Famiglia: Asteraceae
Genere: Tagetes
Specie: T. lucida
Nativo: Messico, America Centrale
Plant Hardiness Zone: 8-11
Il dragoncello messicano (Tagetes Lucida) è una pianta perenne che viene facilmente confusa con altre piante aromatiche della famiglia, prive delle proprietà psichedeliche.
Possiede tipici fiori gialli che crescono in coppia, composti da 5 sepali; le foglie sono pinnate.
Viene coltivata spesso come pianta ornamentale ed esportata dal Messico dove cresce abbondante nelle zone al di sopra dei 2500m d’altezza, in posti come Nayarit e Jalisco.

Coltivazione
E’ una pianta delicata ma semplice da coltivare:
-Piantare i semi a piena esposizione solare a circa 45cm di distanza l’uno dall’altro in un comune terreno ben drenante.
-Dovrebbero germinare e crescere senza problemi.
-Teme il vento freddo invernale, tende a morire e rigettare in primavera.

La Tagetes lucida è stata impiegata dagli antichi Aztechi per la preparazione di un incenso rituale sacrificale chiamato yyauhtl che veniva soffiato sulle faccie dei prigionieri al fine di stordirli prima del rogo. Con la pianta fresca facevano infusi per alleviare diarrea, singhiozzo ed esternamente come lozione per bruciature. Veniva considerata la rappresentazione di Xochipilli, il dio delle piante psicoattive.
E’ stato rinvenuto un vaso di ceramica risalente al periodo classico Maya che raffigura un fiore giallo a cinque petali molto simile alla pianta, i loro sacerdoti ne facevano un te sacro per le divinazioni noto come balchè. I Mixe di Oaxaca  preparano ancora oggi un infuso simile con nove fiori [2].
E’ una delle piante più sacre per i nativi di Messico ed America Centrale che la conoscono con tanti nomi diversi: yauhtli, pericón, Saint Miguel, mangy, flor de Santa María e yerba anís per l’aroma simile all’anice. Viene usata come spezia, ornamento cerimoniale e medicina.
In base a quanto riportano gli Huicholes rende il fumo di tabacco più gentile sulla gola e induce uno stato caratterizzato da quiescienza, nausea, vomito e visioni ad occhi chiusi simile all’intossiccazione da peyote. La sessioni di fumo accompagnano spesso l’ingestione di peyote, fermentati alcolici locali e distillati a base di cactus che rendono le visioni molto più intense [3].

Ancora oggi viene indicata nella medicina popolare Messicana contro insonnia, debolezza, scarsa libido, reumatismi, prurito, crampi addominali, disturbi gastrici, coliche, ulcere, dolori muscolari, febbre, raffreddore, morsi di serpente e per la produzione di latte. Viene bruciata inoltre come incenso cerimoniale. In Argentina bevono il decotto di foglie come antitussivo e lo applicano localmente per repellere gli insetti [4]. Durante la colonizzazione spagnola è stato usato per curare i malati di mente.

SPEZIA O ALLUCINOGENO?
C’è molta disinformazione sulle potenzialità allucinogene di questa pianta: alcuni sostengono che contenga delle sostanze simili all’LSD, altri dei terpeni neoclerodanici come la salvinorina della Salvia divinorum.
La seconda teoria è molto diffusa e si deve a Ratsch che riporta nella famosa “The Encyclopedia of Psychoactive Plants: Ethnopharmacology and Its Applications”
come queste sostanze salvinoriniche siano presenti in tutte le specie di Tagetes sebbene non siano ancora state identificate con precisione. Ad oggi non c’è assulutamente niente che suggerisca la loro presenza, sono stati isolati giusto dei diterpeni monociclici dalla Tagetes minuta di cui sono note solo le potenzialità citotossiche [5].
Quindi il dragoncello messicano è solo una aromatica da cucina? A parte che quasi tutte le spezie hanno importanti proprietà farmacologiche e molte anche psicotrope, anetolo ed estragolo, i principali composti dell’olio essenziale, sono noti per le loro potenzialità intossicanti ed ipnotiche [6]. Il β-cariofillene, anch’esso presente nella frazione volatile, è un potente agonista selettivo per il recettore CB2 dei cannabinoidi, nei test antinocicettivi ha mostrato di influenzare anche recettori benzodiazepinici, oppioidi e parzialmente anche i 5-HT1a della serotonina [7]. Anche l’estratto etanolico e due cumarine isolate (quercetagritina e dimetilfraxetina) hanno ridotto il dolore delle cavie modulando l’attività dei recettori oppioidi e 5-HT1a [8].
In un esperimento recente la dimetilfraxetina  ha espresso effetti sedativi modulando la trasmissione GABA e serotoninergica, l’ernianina, un’altra cumarina della pianta, ha mostrato invece effetti bifasici potenziando la catalessi indotta dall’aloperidolo alle basse dosi ma bloccandola completamente alle alte in maniera simile alla caffeina. Gli estratti di Tagetes lucida e queste cumarine hanna inoltre contrastato gli effetti psicotici della ketamina influenzando il sistema del glutammato mediante la probabile interazione con i recettori D2 della dopamina, riducendo l’iperlocomozione delle cavie e i comportamenti stereotipati [9].
In un altra ricerca ha ridotto le attività ambulatorie ed esploratorie dei topi in diversi modelli agendo sul GABA e, in misura maggiore, sul recettore 5-HT1a della serotonina [10]. Gli effetti antidepressivi evidenziati nei test di test di nuoto forzato sono mediati dall’interazione con i recettori 5-HT1a e -HT2a della serotonina [11].
Questi dati farmacologici potrebbero suggerire una qualche potenzialità psichedelica, ma i dati aneddotici non supportano questa possibilità.

NEUROPROTETTIVO, ANTINFIAMMATORIO
Le cumarine isolate dalla Tagetes lucida hanno mostrato un significativo effetto neuroprotettivo sui topi trattati con lipopolisaccaridi (LPS) [12].
Le proprietà antiflogistiche notate anche nei confronti dell’infiammazione sistemica si devono alle cumarine, la più potente è risultata la 7-iso-prenilossicumarina seguita dall’ernianina [13].

IPOTENSIVO, VASORILASSANTE
Un estratti etanolico a base di parte aerea di Tagetes lucida ha ridotto la pressione sistolica e diastolica dei ratti senza alterare la frequenza cardiaca. In più ha dimostrato un effetto vasorilassante concentrazione dipendente mediato principalmente dall’attivazione del sistema NO/cGMP e dal blocco dei canali del calcio [14].

IPOGLICEMICO, IPOLIPIDICO, NEFROPROTETTIVO, ANTIOSSIDANTE, EPATOPROTETTIVO
La somministrazione giornaliera di un estratto alcolico a base di parte aerea di Tagetes lucida ha ridotto la glicemia dei ratti diabetici incrementando i livelli sierici di insulina. In più ha migliorato il profilo lipidico ed incrementato gli enzimi antiossidanti di fegato e reni alleviando i marker dello stress ossidativo [15].
Un estratto etanolico a base di radici di dragoncello messicano ha dimostrato potenti effetti protettivi nei confronti dell’epatossicità da tetracloruro di carbonio (CCl₄) [16].

GASTROPROTETTIVO, ANTIDIARROICO
Un estratto etanolico di dragoncello messicano ha protetto la mucosa gastrica dai danni indotti dal Ketorolac, un FANS di comune impiego, dimostrando anche una simile efficacia antinocicettiva [17].
Un estratto acquoso ha indotto un effetto antispasmodico nei segmenti di ileo precontratti con cloruro di potassio (KCl) ed acetilcolina (ACh), riducendo anche il transito gastrointestinale in maniera simile all’antidiarroico convenzionale (loperamide). Simili risultati sono stati ottenuti con umbelliferone ed erniarina, sembra siano convoilti in quest’azione il sistema istaminergico, serotoninergico e canali del calcio [18].

ANTITUMORALE, FOTOPROTETTIVO
Un estratto organico a base di fogliame di Tagetes lucida ha inibito la proliferazione e la migrazione delle cellule del cancro della cervice [19].
L’olio essenziale ha mostrato effetti antiproliferativi sulle cellule del carcinoma epatocellulare e polmonare non a piccole cellule, oltre che fotoprotettivi (SPF in vitro: 13–14) e bloccanti sui raggi UVA [20].

ANTIPARASSITARIO, ANTIBATTERICO,
L’olio essenziale del fogliame di dragoncello messicano è attivo su Leishmania tarentolae, amazonensis [21] e sul parassita della malaria dei roditori, Plasmodium berghei.
Inoltre ha mostrato un’attività moderata contro l’Escherichia coli [22]. Il complesso della frazione volatile può ridurre l’antibiotico resistenza dei ceppi di Staphylococcus aureus e Pseudomonas aeruginosa [23].

PESTICIDA
Estratti acquosi a base di Tagetes lucida hanno mostrato una certa letalità concentrazione dipendente su diverse specie di nematodi (Meloidogyne incognita, Rotylenchulus reniformis, Tylenchorhynchus brassicae, Hoplolaimus indicus, Helicotylenchus indicus e Tylenchus filiformis). I fiori sono la parte più potente seguiti da seme, foglia e radice [24].

Terpenoidi: β-cariofillene, ossido di cariofillene, tagetone A, tagetone B, diidrotagetone, nerolidolo, β-ocimene, germacrene B, spatulenolo, mircene;

altri composti aromatici: estragolo, anetolo, metileugenolo, linalolo;

cumarine: 7-O-prenilscopoletina, 7-O-prenilossicumarina, scoparone, dimetilfraxetina, erniarina, quercetagritina, umbelliferone, 7-O-prenilumbelliferone,dafnetina, isoscopoletina, esculetina, scopoletina, esculina;

flavonoidi: quercetina, patuletina, rutina, isoramnetina, quercetagetina, naringenina, campferolo, α-tocoferolo, isoquercitrina, apigenina, gardenina B, tangeretina;

lignami: medioresinolo;

acidi idrossicinnamici: acido caffeico, tartarico, gallico;

E’ una delle fonte più pure di estragolo, nell’olio essenziale estratto dai fiori coltivati in Costa Rica la concentrazione è arrivata fino al 97% [25].

1)Kurpis, Julianna, Miguel Angel Serrato-Cruz, and Teresa Patricia Feria Arroyo. “Modeling the effects of climate change on the distribution of Tagetes lucida Cav.(Asteraceae).” Global Ecology and Conservation 20 (2019).

2)Christian, Ratsch. “The encyclopedia of psychoactive plants: ethnopharmacology and its applications.” (1998).

3)Siegel, R. K., P. R. Collings, and J. L. Diaz. “On the use of Tagetes lucida and Nicotiana rustica as a Huichol smoking mixture: The Aztec” yahutli” with suggestive hallucinogenic effects.” Economic Botany (1977).

4)Baker, Graeme. “Garden of Eden: the Shamanic use of psychoactive flora and fauna and the study of consciousness.” Australian Journal of Medical Herbalism 22.3 (2010).

5)Ibrahim, Sabrin Ragab Mohamed, and Gamal Abd Allah Mohamed. “Tagetones A and B, new cytotoxic monocyclic diterpenoids from flowers of Tagetes minuta.” Chinese journal of natural medicines 15.7 (2017).

6)Marinov, Veselin, and Stefka Valcheva-Kuzmanova. “Review on the pharmacological activities of anethole.” Scripta Scientifica Pharmaceutica 2.2 (2015).

7)Hernandez-Leon, Alberto, et al. “Role of β-caryophyllene in the antinociceptive and anti-inflammatory effects of Tagetes lucida Cav. essential oil.” Molecules 25.3 (2020).

8)González-Trujano, María Eva, et al. “Identification of some bioactive metabolites and inhibitory receptors in the antinociceptive activity of Tagetes lucida Cav.” Life sciences 231 (2019).

9)Porras-Dávila, Sandra Liliana, et al. “Herniarin, Dimethylfraxetin and Extracts from Tagetes lucida, in Psychosis Secondary to Ketamine and Its Interaction with Haloperidol.” Plants 11.20 (2022).

10)Pérez-Ortega, G., et al. “Tagetes lucida Cav.: Ethnobotany, phytochemistry and pharmacology of its tranquilizing properties.” Journal of Ethnopharmacology 181 (2016).

11)Bonilla-Jaime, H., et al. “Antidepressant-like activity of Tagetes lucida Cav. is mediated by 5-HT 1A and 5-HT 2A receptors.” Journal of natural medicines 69 (2015).

12)Santibáñez García, Guadalupe Anislada. “Pharmacokinetic-pharmacodynamic evaluation of a fraction with a neuroprotective activity of Tagetes lucida.”

13)Bahena Pérez, Rafael. “Evaluación del efecto antineuroinflamatorio del Tagetes lucida en un modelos de daño inducido con lipopolisacárido.” (2023).

14)Estrada-Soto, Samuel, et al. “Antihypertensive and vasorelaxant mode of action of the ethanol-soluble extract from Tagetes lucida Cav. aerial parts and its main bioactive metabolites.” Journal of Ethnopharmacology 266 (2021).

15)Abdel-Haleem, Samah A., et al. “In-vivo hypoglycemic and hypolipidemic properties of Tagetes lucida alcoholic extract in streptozotocin-induced hyperglycemic Wistar albino rats.” Annals of Agricultural Sciences 62.2 (2017).

16)El-Newary, Samah Ali, et al. “Hepatoprotective effects of Tagetes lucida root extract in carbon tetrachloride-induced hepatotoxicity in Wistar albino rats through amelioration of oxidative stress.” Pharmaceutical Biology 59.1 (2021).

17)González-Trujano, María Eva, et al. “Identification of some bioactive metabolites and inhibitory receptors in the antinociceptive activity of Tagetes lucida Cav.” Life sciences 231 (2019).

18)Ventura-Martinez, Rosa, et al. “Study of antispasmodic and antidiarrheal activities of Tagetes lucida (Mexican Tarragon) in experimental models and its mechanism of action.” Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine 2020 (2020).

19)Mora-Candelario, Onelio, et al. “Gas chromatography coupled with mass analysis phytochemical profiling, antiproliferative and antimigratory effect of tagetes lucida leaves extracts on cervical cancer cell lines.” Pharmacognosy Magazine 17.76 (2021).

20)Caballero-Gallardo, Karina, et al. “Photoprotective agents obtained from aromatic plants grown in Colombia: Total phenolic content, antioxidant activity, and assessment of cytotoxic potential in cancer cell lines of Cymbopogon flexuosus L. and Tagetes lucida Cav. essential oils.” Plants 11.13 (2022).

21)Monzote, Lianet, et al. “Antileishmanial activity and influence on mitochondria of the essential oil from Tagetes lucida Cav. And its main component.” Scientia Pharmaceutica 88.3 (2020).

22)Regalado, Erik L., et al. “Chemical composition and biological properties of the leaf essential oil of Tagetes lucida Cav. from Cuba.” Journal of Essential Oil Research 23.5 (2011).

23)Torres‐Martínez, R., et al. “Tagetes lucida Cav. essential oil and the mixture of its main compounds are antibacterial and modulate antibiotic resistance in multi‐resistant pathogenic bacteria.” Letters in Applied Microbiology 75.2 (2022).

24)Siddiqui, Mansoor A., and M. Mashkoor Alam. “Toxicity of different plant parts of Tagetes lucida to plant parasitic nematodes.” Indian Journal of Nematology 18.2 (1988).

25)Cicció, José F. “A source of almost pure methyl chavicol: volatile oil from the aerial parts of Tagetes lucida (Asteraceae) cultivated in Costa Rica.” Revista de biología tropical 52.4 (2004).

L’assunzione di dragoncello messicano è particolarmente controindicata per chi è allergico alle piante del genere Ambrosia o durante gravidanza ed allattamento.

Non sono note interazioni farmacologiche .

Non sono noti effetti collaterali.

Alti dosaggi possono indurre nausea e vomito.

 

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