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L’acacia di Taiwan è una pianta medicinale molto antica usata da sempre in Asia per diverse applicazioni, moderne ricerche scientifiche hanno individuato diversi composti fenolici che potrebbero supportarne gli impieghi tradizionali.

E’ un delle fonti naturali più ricche di alcaloidi indolici: sviluppa fino al 2,85% nella corteccia di radice, concentrazioni anche più alte della Mimosa hostilis.
Diversamente da questa però ha un contenuto di NMT significativo, vicino a quello del DMT.

LE HAWAI HANNO BLOCCATO L’ESPORTAZIONE DELLA CORTECCIA DI ACACIA CONFUSA, CHE ERA SUPERIORE A QUELLA ASIATICA, CONSIGLIO DI DARE UN’OCCHIATA A QUESTA SPECIE SIMILE https://www.visionecurativa.it/prodotto/martaoui-acacia-simplex/

 

L’ESTRAZIONE DEL DMT E’ UN ATTO ILLEGALE: LA CORTECCIA NON VA CONSUMATA IN NESSUN MODO, PUO ESSERE USATA SOLO COME INCENSO O COLORANTE NON ALIMENTARE.

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quantita 25g 250g 1kg
forma Intera Tritata In polvere
Azzera selezione
Confronta
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Descrizione

INFORMAZIONI SULL’USO STORICO IN MTC (NON COSTITUISCONO POSOLOGIA)

PARTE USATA: corteccia di radice

-decotta \ 5-11g
-tintura \ 4-9ml
-fumata o vaporizzata (200- 220°C) \ (in seguito ad estrazione e freebasing)

Viene ampiamente usata nella preparazione della bevanda allucinogena ammazonica nota come ayahuasca, ormai diffusa nel mondo occidentale.

Come molte altre Acacia sp è stata utilizzata per l’estrazione del DMT e come analogo triptaminico insieme ad un altro ingrediente MAO-inibitore per la preparazione del decotto ayahuasca.

Gli effetti sono molto vari e personali, in genere si ci ricollega all’inconscio facilitando il dialogo interiore che può manifestarsi anche sotto forma di visioni. Sono comuni nausea e vomito.

Medicina convenzionale
Le proprietà antivirali [22], antimicotiche [23], antitumorali [23], antinfiammatorie [24], immunomodulanti [25], antiossidanti [26], epatoprotettive [27], antiuricemiche [29], osteotrofiche [30], ipotensive [31], antiaterosclerotiche [31] dell’Acacia di Taiwan sono supportate dalla ricerca scientifica.

Non viene impiegata in medicina convenzionale.

 

Medicina alternativa
L’Acacia confusa viene usata nelle medicina tradizionale a Taiwan sotto forma di decotto internamente per il trattamento di disturbi epatici ed esternamente per la cura di diverse patologie della pelle.
Le foglie fresche vengono applicate per velocizzare la guarigione delle ferite e fermare il flusso sanguigno.

Decotto ayahuasca
-(Opzionale) Congelare un giorno prima il materiale inumidito con acqua distillata molto acida (1 cucchiaio d’aceto/100ml) per indebolire le pareti cellulari.
-Mischiare l’acacia (opzionale)in polvere (tradizionalmente viene sfilacciata con un martello) con un volume di acqua (opzionale)distillata molto acida (1-2 cucchiai d’aceto/l) di 4 volte superiore alla pianta in una pentola.
-Portare quasi all’ebollizione e mescolare costantemente la mistura fino a 1 ora e mezza per un risultato ottimale, aggiungere ulteriore acqua in base ai tempi d’evaporazione al fine di mantenere i solidi sempre ben coperti.
-I residui vengono filtrati e spesso riusati per altre 2 cotture
-I liquidi risultanti vengono combinati e ridotti fino alla quantità di bevanda desiderata. Più vengono ridotti, più si intensifica il sapore. Possono essere necessarie parecchie ore per questa fase, si consiglia di mantenere il calore basso per non caramellare gli zuccheri.
-(Opzionale) Si può anche ridurre il contenuto d’acqua del prodotto fino ad ottenere un residuo solido appiccicoso.

Tintura
-(Opzionale) Congelare un giorno prima il materiale inumidito con acqua distillata molto acida (1 cucchiaio d’aceto/100ml) ed una spruzzatina d’etanolo.
-Mettere l’acacia (opzionale)in polvere in un barattolo sigillabile e aggiungere alcol al 70%.
-Scuotere vigorosamente quanto più spesso (almeno 1 volta al giorno) e lasciare a riposo fino a 3 settimane
-Filtrare e scartare i solidi
-Evaporare l’alcol fino alla gradazione desiderata, si può anche eliminare tutta la parte liquida per ottenere un residuo solido

Estratto grezzo freebasato
-Mischiare l’acacia in polvere con 1/3 di calce edibile e farne una pasta inumidendola con qualche goccia (non deve essere bagnata, solo appena umida) di acqua (opzionale)distillata.
-Essiccare la pasta nel forno sotto i 100 C°, quindi polverizzarla con un pestello o altro.
-Mettere la polvere in un barattolo sigillabile con il doppio del suo volume in alcol al 96% e lasciare in infusione un paio di giorni scuotendolo quando possibile (almeno 1 volta al giorno).
-Filtrare i solidi, mettere da parte il liquido filtrato.
-Ripetere altre due volte l’infusione alcolica con del nuovo solvente.
-Unire le soluzioni alcoliche filtrate in una teglia e far evaporare con l’ausilio di una ventola o usando il forno a bassa temperatura.
-Raschiare l’estratto freebasato risultante.

Descrizione
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Fabales
Famiglia: Mimosaceae
Tribù: Acacieae
Genere: Acacia
Specie: A. confusa
Nativo: Taiwan, Hawaii
Plant Hardiness Zone: 9-12
L’acacia di Taiwan (Acacia confusa) è un un albero che cresce fino a 15m d’altezza.
Produce fiori gialli dalla fragranza molto particolare.

Coltivazione
E’ una pianta robusta, ma molto difficile da coltivare:
-Intaccare il guscio dei semi senza danneggiarne il nucleo e metterli a mollo in acqua bollente per due ore.
-Trasferirli in mezzo ad un tovagliolo umido e metterlo in un contenitore sigillato vicino ad un finestra.
-Dovrebbero germinare entro 4 settimane.
-Per il primo anno conviene lasciarla in vaso e farla svernare indoor, quindi trasferirla in piena terra in primavera.

L’acacia viene usata nelle medicina tradizionale a Taiwan sotto forma di decotto internamente per il trattamento di disturbi epatici ed esternamente per la cura di diverse patologie della pelle.
Le foglie fresche vengono applicate per velocizzare la guarigione delle ferite e fermare il flusso sanguigno [5].

In Asia il legname viene da sempre impegato come combustibile, per la produzione di carbone, supporti edilizi e nella coltivazione dei funghi [6].

Ha un altissimo contenuto di tannini e viene impiegata come colorante naturale per pelletteria e vestiti.

Viene piantata anche per consolidare i terreni franosi, ha una radice molto robusta che favorisce la ritenzione idrica del suolo e lo mantiene compatto.

5HT2A ED EFFETTI PSICHEDELICI

E’ un cliché tipico del riduzionismo farmacologico associare gli effetti psichedelici del DMT e degli altri allucinogeni classici all’agonismo sul recettore 5HT2A della serotonina, perchè diversamente da altri non si desensibilizza all’azione farmacologica della molecola combaciando con la mancanza dello sviluppo di una tolleranza.

Tuttavia è ormai ben documentato come ci siano tanti altri target ugualmente importanti. Per esempio l’affinità del DMT il 5HT1A, che filtra fino all’80% della serotonina cerebrale per regolare il fenomeno percettivo, è anche più altra di quella per l’altro recettore e ne influenza l’azione drasticamente. Anche il legame con 5HT2C e TAAR è comune in tutte le sostanze psichedeliche e potrebbe avere un ruolo di primaria importanza.

DMT, AFFINITA’ RECETTORIALI
Il DMT interagisce con una vasta varietà di recettori ionotropici e metabotropici [7].

-Recettori serotoninergici (5ht7, 5ht1d, 5ht2b, 5ht2c, 5ht1e, 5ht6, 5ht5a, 5ht2a, 5ht1a, 5ht1b)
E’ più selettivo verso i 5ht2 che non per gli altri.
Attiva l’idrolisi dei fosfoinositidi causando un aumento concentrazione-dipendente nella produzione di inositol fosfati in maniera simile alla stessa setonina (hanno simile struttura chimica) [8].
Secondo la maggior parte degli autori i principali effetti allucinogeni sarebbero spiegati dall’antagonismo sul recettore 5ht2a, perchè diversamente da altri non si desensibilizza all’azione farmacologica del DMT combaciando con la mancanza dello sviluppo di una tolleranza [9].

 

Tuttavia la sola affinità per questo recettore non spiega gli effetti psichedelici della molecola,
L’agonismo sul recettore 5ht1a ha effetti opposti all’antagonismo sul recettore 5ht2a, da una ricerca si evince che la soppressione di questo recettore potenzia gli effetti in maniera simile ma estranea all’inibizione dell’enzima MAO [10].

-Recettori adrenergici (Alpha2B, Alpha2C, Alpha1B, Alpha2A, Alpha1A, Beta1, Beta2)
Si lega a questi recettori con conseguente modulazione simpaticoadrenergica caratterizzata da midriasi, ipertermia, lieve tachicardia ed ipertensione.

-Recettori dopaminergici (D1,D4, D5, D2, D3)
Alla dose di 20 mg/ml (IV) ha stimolato la sintesi della dopamina nel corpo striato dei ratti senza incrementarne i livelli per via del parallelo aumento del turnover centrale extraneuronale di questo neurotrasmettitore [11].
In un altra ricerca lo stesso dosaggio indotto una diminuzione della concentrazione di dopamina nel presencefalo del 42% che indicherebbe un aumento nel rilascio di questo neurostrasmettitore [12].
Questo fenomeno potrebbe essere dovuto all’azione del DMT sul MAO-A, dove si comporta come un potente inibitore a breve durata, associata alla liberazione delle riserve di dopamina dai depositi presinaptici.
L’incremento nell’attività dopaminergica potrebbe anche spiegare gli effetti avversi della sostanza sui casi di psicosi e schizofrenia.

-Recettore I1 dell’imidazolina
E’ responsabile della depressione del CNS che si manifesta con effetti opposti a quelli indotti dalla stimolazione adrenergica (ipotermia, bradicardia, ipotensione): meccanismo che potrebbe spiegare gli sbalzi termici e cardiovascolari indotti dalla sostanza.
Non si sa molto sull’azione specifica del DMT di questi recettori che sono più selettivi per le betacarboline.

-Trasportatori monoaminici (SERT, VMAT2)
Agisce come un substrato per SERT e VMAT2 inibendone l’attività [13].

-Recettori Sigma (-1, -2)
E’ un antagonista di questi recettori su cui agisce anche come modulatore endogeno.
Dati sperimentali dimostrano che il legame causa l’inibizione dei canali del sodio voltaggio dipendenti nelle cellule dei miociti inducendo ipermobilità nelle cavie [14].

-Recettori dei cannabinoidi (CB1, CB2)
Il DMT attiva questi recettori anche se è molto meno selettivo di THC e cannabinoidi, non si sa molto della sua azione specifica.
Si è visto che l’assunzione di THC incrementa il rilascio di melatonina e secondo alcune ricerche alti livelli di quest’ormone sono correlati alla produzione endogena del DMT e all’attività della ghiandola pineale.
Inoltre lo stesso THC agisce come un inibitore di MAO-A e MAO-B, anche se non è molto potente.
Questi fattori potrebbero spiegare il classico flashback che induce la cannabis anche a giorni di distanza dall’esperienza allucinogena vera e propria.
Dai report aneddotici si evince che il consumo di cannabis pre-DMT attutisca l’esperienza riducendone l’intensità, mentre il consumo post-peak la incrementi.

-Recettori oppiodi (KOR, DOR MOR)
Non è ben chiaro il suo ruolo su questi recettori, ma da dati sperimentali si evince che dosi leggere di oppiodi agiscano come antagonisti selettivi del DMT riducendone gli effetti generali [15].

-Recettori muscarinici dell’acetilcolina (M1, M2, M3, M4, M5)
Ha una bassa affinità per questi recettori: non altera i livelli di acetilcolina nella corteccia ma riduce significativamente la concentrazione di questo neurotrasmettitore nel corpo striato.
Ciò suggerisce che gli interneuroni colinergici di quest’area dispongano di recettori per le triptamine allucinogene sotto controllo del sistema serotoninergico eccitatorio [12].

-Recettori dell’istamina (H2, H1)
Ha un affinità molto bassa per questi recettori, agisce come antagonista contribuendo a modulare lo stato di eccitabilità neuronale.

-Recettori TAAR-1
Agisce come agonista ad alta affinità per questo recettore, ha causato l’attivazione dell’adenil ciclasie e il conseguente l’accumulo di cAMP nelle cellule HEK293 [16].
Non si sa come questo fenomeno influenzi gli effetti allucinogeni del DMT, ma alcuni autori ipotizzano che possa contribuire agli effetti visivi della sostanza rispetto ad altri agonisti serotoninergici come il 5-MeO-DMT che hanno maggiore affinità per il 5-HT2a ma scarsa per il TAAR-1.

FARMACOLOGIA DMT
Gli effetti generali delle dosi allucinogene esogene risultano in un aumento nei livelli di serotonina in circolo; sono mediati dai recettori serotoninergici (5-HT2A principalmente) e modulati dai glutammatergici (mGlu2/3 principalmente).
La significativa attività dopaminergica (anche se indiretta) influenza gli effetti comportamentali della sostanza.

Quando viene somministrato per via intravenosa agisce in 2m e dura circa 30m, una dose threshold è intorno ai 0.2 mg/kg [17].

Ci sono state molte testimonianze di persone guarite da profondi disturbi mentali ed emotivi, diversi studi scientifici documentano le concrete potenzialità farmacologiche della combinazione MAO-I + DMT su diversi tipi di dipendenza farmacologica [18], comportamenti violenti, delinquenza [19], disturbo da stress post-traumatico [20].
In quest’ultimo caso si comporta in maniera molto simile all’MDMA, migliorando sicurezza e spinta alla socialità.

FARMACOLOGIA DELLA SPECIE
Antivirale, antimicotico
Un estratto metanolico a base di fusti di Acacia confusa noto come ACSB-M4 ha inibito la replicazione del virus dell’epatite C con valori EC50 di 5 ± 0.3 μg/m ed indice selettivo (SI) >100.
L’estratto agisce sottoregolando l’espressione di COX-2 nelle cellule replicanti infette con conseguente soppressione dell’attivazione di NF-κB. Inoltre ha mostrato una buona sinergia con altri farmaci antivirali.
Le analisi hanno mostrato l’abbondanza di particolari composti fenolici lipidici a catena lunga noti come ceramidi [21].
Dai semi è stata isolata l’acaconina, una proteina chitinasi-simile che ha dimostrato di inibire la crescita del fungo Rhizoctonia solani, oltre a manifestare una potente attività antiretrovirale inibendo la transcittasi inversa dell’HIV-1 [22].

Immunomodulante, antinfiammatorio, antiossidante
Un estratto di durame ha manifestato una moderata azione antinfiammatoria inibendo la produzione di ossido nitrico nelle cellule RAW 264.7 LPS-stimolate.
Il composto più potente è la melanoxetina che ha mostrato un alto potere d’inibizione con valori IC50 di 6.9 μM, oltre a sopprimere l’espressione della ossido nitrico sintasi (iNOS) e COX-2 alla dose di 50 μM. A 100 μM ha ridotto l’accumulo di prostaglandine PGE2 del 60% [23].
La melanoxetina isolata ha inibito la produzione delle citochine proinfiammatorie nelle cellule dendritiche stimolate dai lipopolisaccaridi (LPS) alla concentrazione di 12.5 μM.
Gli autori ipotizzano che possa stimolare il sistema immunitario mediante la soppressione dei ROS generati nella cellule [24].

L’estratto di durame è anche un forte inibitore della xantina ossidasi, il composto più potente, l’okanina, ha mostrato un valore IC50 di soli 0.076 μM [25].

Epatoprotettivo
L’estratto di corteccia di Acacia confusa e l’acido gallico isolato hanno mostrato un eccellente effetto protettivo nel modello da animale di epatossicità cronica da tetracloruro di carbonio (CCl4) regolando l’attività degli anzimi antiossidanti e sopprimendo la perossidazione lipidica.
Inoltre riduce l’espressione del gene CYP2E1 coinvolto nel processo ossidativo da CCl4 [26].

Antitumorale
I flavonoli galloglicosidi estratti dalle foglie di Acacia di Taiwan hanno mostrato una moderata citotossicità per il crostaceo Artemia salina [27].
L’acoconina estratta dai semi ha inibito la proliferazione delle cellule del cancro al seno MCF-7 con un valore IC50 di 128±9 µM [22].

Antiuricemico
L’estratto di durame d’Acacia confusa ha soppresso i livelli sierici di acido urico nel modello animale da oxonato di potassio.
L’attività è dovuta ai flavonoidi melacacidina, 4′-O-metilmelacacidina, melanoxetina, transilitina ed okanina [28].

Osteotrofico
Un flavonoide estratto dalla pianta (3′,4′,7,8-tetraidrossiflavone) ha inibito la differenziazione osteoclastica indotta dall’attivazione recettoriale di RANKL nei macrofagi del midollo osseo dei topi.
Dalle sezioni di dentina notarono anche una diminuzione nell’attività di riassorbiento degli osteoclasti. Inoltre ha ridotto l’espressione dei marker osteoclastici tra cui recettore della calcitonina, catepsina K, c-Fos e NFATc1.
I ricercatori ipotizzano che il composto possa avere potenziali applicazioni nel trattamento dei disturbi osteolitici come l’osteoporosi [29].

Ipotensivo, antiaterosclerotico
I derivati galloilglicosidici della miricetina estratti dalle foglie di Acacia di Taiwan hanno mostrato buone proprietà inibitorie nei confronti dell’enzima convertitore dell’angiotensina (ACE).
Inoltre inbibiscono l’ammino ossidasi primaria (SSAO), un enzima la cui attività è stata associata a danno endoteliale, aterosclerosi, diabete mellito, obesità, disturbi cardiaci e venosi [30].

L’acacia di Taiwan contiene

-acidi fenolici: acido gallico, derivati dell’acido benzoico e cinnamico;

-flavonoidi: melacacidina, metilmelacacidina, idrossiflavanone, metilflavanolo, melanoxetina, transilitina, metilmelanoxetina, metiltransilitina, okanina, melanoxetina, catechina, epicatechina, quercitrina, luteolina, europetina, azfelina, ramnitrina, miricetrina, metilmiricetrina e derivati;

-lignani: lioniresinolo;

-lipidi: ceramidi;

-proteine: acaconina.

Il contenuto di alcaloidi totali nella corteccia di radice arriva fino all’2,8%, di cui 1,15% DMT e 1,43% NMT [31].

Anche la corteccia del fusto contiene DMT, ma a concentrazioni di circa la metà.

I semi contengono Acido ossalildiamminopropionico, una neurotossina estremamente pericolosa [32].

1)Santos R.G., et al. “Effects of ayahuasca on psychometric measures of anxiety, panic-like and hopelessness in Santo Daime members” J Ethnopharmacol. 2007 Jul 25;112(3):507-13

2)Sanches R.F., et al “Antidepressant Effects of a Single Dose of Ayahuasca in Patients With Recurrent Depression: A SPECT Study” J Clin Psychopharmacol. 2016 Feb;36(1):77-81.

3)Hemmati Ali A., et al. “Topical grape (Vitis vinifera) seed extract promotes repair of full thickness wound in rabbit”. (October 2011) International Wound Journal. 8 (5): 514–520.

4)Rivera-Arce E., et al. “Therapeutic effectiveness of a Mimosa tenuiflora cortex extract in venous leg ulceration treatment”. J Ethnopharmacol. (February 2007) 109 (3): 523–8.

5)Kan, W. S. “Leguminosae.” Manual of medicinal plants in Taiwan 2 (1978): 239-240.

6)Wang, Dong-Mei, et al. “Ganoderma multipileum, the correct name for ‘G. lucidum’in tropical Asia.” Bot Stud 50 (2009): 451-458.

7)Ray, Thomas S. “Psychedelics and the human receptorome.” PloS one 5.2 (2010): e9019

8)Rabin, Richard A., et al. “5-HT2A receptor-stimulated phosphoinositide hydrolysis in the stimulus effects of hallucinogens.” Pharmacology Biochemistry and Behavior 72.1-2 (2002): 29-37.

9)Smith, Randy L., et al. “Agonist properties of N, N-dimethyltryptamine at serotonin 5-HT2A and 5-HT2C receptors.” Pharmacology Biochemistry and Behavior 61.3 (1998): 323-330.

10)Deliganis, Anna V., Pamela A. Pierce, and Stephen J. Peroutka. “Differential interactions of dimethyltryptamine (DMT) with 5-HT1A and 5-HT2 receptors.” Biochemical pharmacology 41.11 (1991): 1739-1744.

11)Smith, Thomas L. “Increased synthesis of striatal dopamine by N, N-dimethyltryptamine.” Life sciences 21.11 (1977): 1597-1601.

12)Haubrich, Dean R., and Paulina FL Wang. “N, N-dimethyltryptamine lowers rat brain acetylcholine and dopamine.” Brain research 131.1 (1977): 158-161.

13)Cozzi, Nicholas V., et al. “Dimethyltryptamine and other hallucinogenic tryptamines exhibit substrate behavior at the serotonin uptake transporter and the vesicle monoamine transporter.” Journal of neural transmission 116.12 (2009): 1591.

14)Fontanilla, Dominique, et al. “The hallucinogen N, N-dimethyltryptamine (DMT) is an endogenous sigma-1 receptor regulator.” Science 323.5916 (2009): 934-937.

15)Ruffing, Diane M., and Edward F. Domino. “Interaction of synthetic opioid metenkephalin peptide analogs, lilly 127623 and FK 33-824 with indole hallucinogens: Antagonism of N, N-dimethyltryptamine-and LSD-induced disruption of food-rewarded bar pressing behavior in the rat.” Psychopharmacology 80.4 (1983): 315-318.

16)Barker, Steven A. “N, N-Dimethyltryptamine (DMT), an endogenous hallucinogen: past, present, and future research to determine its role and function.” Frontiers in neuroscience 12 (2018): 536.

17)Strassman, Ruck J., et al. “Dose-response study of N, N-dimethyltryptamine in humans: II. Subjective effects and preliminary results of a new rating scale.” Archives of general psychiatry 51.2 (1994): 98-108.

18)Fernández, Xavier, and Josep María Fábregas. “Experience of treatment with ayahuasca for drug addiction in the Brazilian Amazon.” The therapeutic use of ayahuasca. Springer, Berlin, Heidelberg, 2014. 161-182.

19)Frecska, E. “Ayahuasca versus violence–a case report.” Neuropsychopharmacologia Hungarica: a Magyar Pszichofarmakologiai Egyesulet lapja= official journal of the Hungarian Association of Psychopharmacology 10.2 (2008): 103-106.

20)Nielson, Jessica L., and Julie D. Megler. “Ayahuasca as a candidate therapy for PTSD.” The therapeutic use of ayahuasca. Springer, Berlin, Heidelberg, 2014. 41-58.

21)Lee, Jin-Ching, et al. “Anti-hepatitis C virus activity of Acacia confusa extract via suppressing cyclooxygenase-2.” Antiviral research 89.1 (2011): 35-42.

22)Lam, Sze Kwan, and Tzi Bun Ng. “Acaconin, a chitinase-like antifungal protein with cytotoxic and anti-HIV-1 reverse transcriptase activities from Acacia confusa seeds.” Acta Biochimica Polonica 57.3 (2010).

23)Wu, Jyh-Horng, et al. “Effect of phytocompounds from the heartwood of Acacia confusa on inflammatory mediator production.” Journal of agricultural and food chemistry 56.5 (2008): 1567-1573.

24)Ho, Shang-Tse, et al. “Immune-regulatory activity of methanolic extract of Acacia confusa heartwood and melanoxetin isolated from the extract.” Holzforschung 69.5 (2015): 645-652.

25)Tung, Yu-Tang, and Shang-Tzen Chang. “Inhibition of xanthine oxidase by Acacia confusa extracts and their phytochemicals.” Journal of Agricultural and Food Chemistry 58.2 (2010): 781-786.

26)Tung, Yu-Tang, et al. “Protective effect of Acacia confusa bark extract and its active compound gallic acid against carbon tetrachloride-induced chronic liver injury in rats.” Food and Chemical Toxicology 47.6 (2009): 1385-1392.

27)Lee, Tzong-Huei, et al. “Three new flavonol galloylglycosides from leaves of Acacia confusa.” Journal of natural products 63.5 (2000): 710-712.

28)Tung, Yu-Tang, et al. “Phytochemicals from Acacia confusa heartwood extracts reduce serum uric acid levels in oxonate-induced mice: their potential use as xanthine oxidase inhibitors.” Journal of agricultural and food chemistry 58.18 (2010): 9936-9941.

29)Kang, J. H., H. Jung, and M. Yim. “3′, 4′, 7, 8-Tetrahydroxyflavone inhibits RANKL-induced osteoclast formation and bone resorption.” Die Pharmazie-An International Journal of Pharmaceutical Sciences 72.3 (2017): 161-166.

30)Lee, Tzong-Huei, et al. “Structure-activity relationships of five myricetin galloylglycosides from leaves of Acacia confusa.” Botanical studies 47.1 (2006): 37-43.

31)Liu, K.-C. et al. 1977. “Studies on the constituents of the cortex radicis of Acacia confusa.” Chemistry (The Chinese Chemical Society, Taiwan) 1:15-16

32)Quereshi, M. Yasin, et al. “The neurolathyrogen, α-amino-β-oxalylaminopropionic acid in legume seeds.” Phytochemistry 16.4 (1977): 477-479.

Il consumo di allucinogeni è particolarmente controindicato nei casi di psicosi, schizofrenia e disturbi mentali.

Nel caso di combinazione con MAO-inibitori l’interazione con antidepressivi e serotoninergici può causare una sindrome potenzialmente letale. Nel caso di RIMA (MAO-I reversibili come il caapi o la ruta siriana) non c’è rischio di buildup della tiramina e quindi le restrizioni alimentari non si applicano.

Gli effetti collaterali sono nausea, vomito, diarrea, brividi, spasmi, insonnia e pressione bassa.

 

Tutte le informazioni relative ai nostri prodotti vengono fornite a titolo informativo: non vogliono incoraggiare atteggiamenti pericolosi e/o di illegalità.

I termini usati nelle categorie ed i tag non vogliono suggerire l’uso dei prodotti, solo organizzarli in base alle tradizioni etnobotaniche e alle potenzialità farmacologiche identificate in letteratura.

Le preparazioni sono fornite a titolo educativo: non vogliono incoraggiare i clienti a ripeterle, né tantomeno a consumarne i prodotti.

I nostri contenuti su etnografia, chimica e farmacologia delle specie trattate non sono stati valutati dall’ISS o da una qualunque figura medica professionale: le possibili applicazioni, indicazioni posologiche ed avvertenze sono descritte solo a scopo educativo, sono speculazioni personali e non costituiscono parere medico.

I prodotti che trattiamo sono incensi, sementi da coltivazione, materiale botanico da collezione/esposizione e materiale scientifico da ricerca. Non sono articoli destinati al consumo umano, leggi attentamente termini e condizioni prima di effettuare un eventuale acquisto https://www.visionecurativa.it/termini-e-condizioni/

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