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E’ una specie estremamente rara, quasi introvabile: cresce solo in Giappone in cima a pareti rocciose verticali, nelle zone nebbiose dove in inverno non arriva la luce diretta e c’è un alto livello di umidità.

Contiene bibenzil cannabinoidi tra cui perrottetinene che ha una farmacologia molto simile al THC, ma circa 1/4 della potenza.

NON E’ UN FITOFARMACO O UN SUPPLEMENTO ALIMENTARE, MA UN ARTICOLO NON ADATTO AL CONSUMO UMANO DESTINATO SOLTANTO AD ESPOSIZIONE E FUMIGAZIONI IN AMBIENTI APERTI.

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forma Intera Tritata In polvere Essenza alcolica
quantita 25g 100g 50g di materia prima 100g di materia prima
Azzera selezione
Confronta
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Descrizione

INFORMAZIONI SULL’USO STORICO IN MTC (NON COSTITUISCONO POSOLOGIA)

PARTE USATA: pianta intera

-tintura 1:1 \ 20-75ml
-fumata o vaporizzata (200- 220°C) \ (in seguito ad estrazione).

E’ una specie estremamente rara, quasi introvabile. Cresce solo in Giappone in cima a pareti rocciose verticali, nelle zone nebbiose dove in inverno non arriva la luce diretta e c’è un alto livello di umidità.

Contiene bibenzil cannabinoidi tra cui perrottetinene che ha una farmacologia molto simile al THC, ma circa 1/4 della potenza.

I report disponibili sui forum di psiconautica suggeriscono un effetto decisamente più blando della cannabis anche se molto simile.

Nelle cavie ha indotto catalessia, analgesia, ipolocomozione ed ipotermia come il thc [1].

Fumare il materiale essiccato non induce effetti psicotropi significativi ed, anche in caso di estratti, non raggiunge il potenziale ricreazionale della cannabis.

Medicina convenzionale
Le proprietà antinfiammatorie [1], cannabimimetiche [1] ed antimicrobiche [2] della Radula perrottetii sono supportate dalla ricerca scientifica.

Non è conosciuta in medicina convenzionale.

 

Medicina alternativa
Non ci sono dati certi sugli impieghi terapeutici della pianta.
Secondo alcuni autori la Radula marginata (una specie molto simile chimicamente alla perrottetii) viene impiegata nella medicina popolare Maori, ma non si conoscono le applicazioni specifiche.

Tintura
-(Opzionale) Congelare un giorno prima il materiale inumidito con una soluzione molto acida (PH3-4) ed una spruzzatina d’etanolo.
-Mettere la Radula (opzionale)in polvere in un barattolo sigillabile e aggiungere alcol al 96%.
-Scuotere vigorosamente quanto più spesso (almeno 1 volta al giorno) e lasciare a riposo fino a 2 settimane
-Filtrare e scartare i solidi
-Evaporare l’alcol fino alla gradazione desiderata, si può anche eliminare tutta la parte liquida per ottenere un residuo solido

Estratto acetone
-(Opzionale) Congelare un giorno prima il materiale leggermente inumidito con acqua distillata per indebolire le pareti cellulari e facilitare l’estrazione.
-Mettere la Radula (opzionale)in polvere in recipiente sigillabile con un volume doppio d’acetone puro.
-Lasciare infondere fino a 2 giorni a temperatura ambiente lontano da luce e fonti di calore, scuotendo con cautela la soluzione per tutto il primo giorno (lasciare indisturbato il secondo per dare il tempo al residuo solido di depositarsi).
-Prelevare l’acetone senza disturbare il residuo o filtrarlo via (facendo attenzione all’acetone che è altamente irritante).
-Trasferire il solvente in una teglia di vetro per farlo evaporare, si può mettere vicino ad una finestra o utilizzare una ventola

Descrizione
Ordine: Porellales
Famiglia: Radulaceae
Genere: Radula
Specie: R. perrottetii
Nativo: Giappone
Plant Hardiness Zone: ?
La Radula perrottetii è una pianta briofita epatica di colore verde chiaro.

Coltivazione
E’ una specie estremamente difficile da coltivare:
-Da alcuni esperimenti di propagazione sembra che necessiti di un alto livello di umidità, un buon ricambio d’aria e di essere protetta dalla luce diretta,
-In natura cresce spesso sopra argilla torbosa o legname marcio.
-Allo stato naturale cresce molto lentamente

Viene menzionata in un importante manuale di medicina tradizionale cinese col nome di Ning Bian E Tai [3].

Secondo alcuni autori la Radula marginata, (una specie molto simile chimicamente alla perrottetii) conosciuta dai Maori come Wairuakohu, vanta tra le tribù una lunga tradizione come rongoã, ovvero erba medicinale tradizionale.

Il parrottetinene differisce dal THC per il gruppo in posizione 3 all’anello benzopiranico, che è un feniletine nel primo mentre è pentile nell’altro composto.
Questo fattore spiega la minor polarità e quindi psicoattività del parrottetinene [4].

Nei test strumentali il cis-parrottetinene ha mostrato affinità per i recettori CB1 con valore Ki di 481 nM, mentre il suo diastereoisomero trans-parrottetinene si è dimostrato più potente (Ki = 127 nM). Per i recettori CB2 sono state registrate affinità pari a 225 e 126 nM rispettivamente per i due composti.
Le differenze riflettono quelle tra Δ9-trans-THC e Δ9-cis-THC.

Sui recettori CB1 cis-parrottetinene è circa 10 volte meno potente del THC (valore EC50 pari a 406 nM contro i 43 nM dell’altro), mentre il trans-parrottetinene arriva ad 1/4 della potenza. Sui CB2R il valore EC50 è 167 nM contro i 12 nM del THC.
La somministrazione di cis-parrottetinene (50mg/kg) e trans-parrottetinene (40mg/kg) per via intraperitoneale ha indotto nei topi ipotermia, catalessia, ipolocomozione ed analgesia caratteristici dell’attivazione del CB1R.
Gli effetti infatti sono stati completamente annullati dal rimonabant, un antagonista CB1R.

Per cis e trans-parrottetinene si nota una significativa azione antinfiammatoria sui livelli basali delle prostaglandine PGE2 and PGE2 nel cervello dipendente dall’azione sul CB1 che è assente nelle cavie trattate con il THC [1].
Questa particolarità dovrebbe limitare gli effetti collaterali a carico del CNS (funzione sinaptica e memoria) e rendere il composto più adatto del THC per alcune applicazioni terapeutiche, quest’ultimo ha infatti un’azione opposta che incrementa notevolmente i livelli basali di PGE2 nell’ippocampo [5].

I composti prenil benzilici isolati dalla pianta (parrottetine A, B e C) inibiscono l’attività della 5-lipoossigenasi e della calmodulina, oltre ad agire come antagonista della vasopressina [5].

Inoltre sono attivi nei confronti dello Streptococcus aureus alla dose 20 μg/ml [2].

La Radula perrottetii contiene:

-cannabinoidi bibenzilici: perrottetinene; acido perrottetinenico; 3,5-diidrossi-2-(3-metil-2-butenil)bibenzile; 2(R)-2-isopropenil-6,7-diidrosi-4-(2-fenilethil)diidrobenzofurano; 2,2-dimetil-7-idrossi-5-(2-feniletil)cromene; 3,5-diidrossi-6-carbo-metossi-2-(3-metil-2-butenil)bibenzile; parrottetine (A,B,C, E, F, G) [6]; isoperrottetina A [7].

-terpeni:  ar-tenuifolene; α-helmiscapene; β-helmiscapene; viscida-3,9,14-triene; viscida-3,11(18),14-triene; bisabola-2,6,11-triene; bisabola-1,3,5,7(14),11-pentaene; bisabola-1,3,5,7,11-pentaene; 6,7-epoxybisabola-2,11-diene; 1-metossi-4-(2-metilpropenil)benzene; ent-2, 3-diidrossicuparene [8].

-flavonoidi: prenil diidrocalcone [2].

Le concentrazioni di parrottetinene negli estratti vanno dallo 0,7 al 7% del peso secco [7].

1)Chicca, Andrea, et al. “Uncovering the psychoactivity of a cannabinoid from liverworts associated with a legal high.” Science advances 4.10 (2018).

2)Asakawa, Yoshinori, et al. “Novel bibenzyl derivatives and ent-cuparene-type sesquiterpenoids from Radula species.” Phytochemistry 21.10 (1982).

3)Zhou, Jiaju, Guirong Xie, and Xinjian Yan. “Encyclopedia of traditional Chinese medicines.” Isolat Compound AB 1 (2011).

4)Song, Yanling, et al. “Stereoselective total synthesis of (−)-perrottetinene and assignment of its absolute configuration.” Organic letters 10.2 (2008).

5)Chen, Rongqing, et al. “Δ9-THC-caused synaptic and memory impairments are mediated through COX-2 signaling.” Cell 155.5 (2013).

6)Asakawa, Yoshinori, et al. “Prenyl bibenzyls from the liverworts Radula perrottetii and Radula complanata.” Phytochemistry 30.1 (1991).

7)Toyota, Masao, Tomohide Kinugawa, and Yoshinoiu Asakawa. “Bibenzyl cannabinoid and bisbibenzyl derivative from the liverwort Radula perrottetii.” Phytochemistry 37.3 (1994).

8)Tesso, Hailemichael, Wilfried A. König, and Yoshinori Asakawa. “Composition of the essential oil of the liverwort Radula perrottetii of Japanese origin.” Phytochemistry 66.8 (2005).

 

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I nostri contenuti su etnografia, chimica e farmacologia delle specie trattate non sono stati valutati dall’ISS o da una qualunque figura medica professionale: le possibili applicazioni, indicazioni posologiche ed avvertenze sono descritte solo a scopo educativo, sono speculazioni personali e non costituiscono parere medico.

I prodotti che trattiamo sono incensi, sementi da coltivazione, materiale botanico da collezione/esposizione e materiale scientifico da ricerca. Non sono articoli destinati al consumo umano, leggi attentamente termini e condizioni prima di effettuare un eventuale acquisto https://www.visionecurativa.it/termini-e-condizioni/

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