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Nell’Europa medievale coprivano il pavimento delle chiese con le foglie di calamo per coprire i cattivi odori e repellere gli insetti. La radice veniva bruciata come incenso aromatico ed antiparassitario.

Nella medicina ayurvedica si applica localmente contro i disturbi della pelle, viene anche masticato contro alitosi e cattivi odori. Contiene  β-asarone, un composto aromatico dalla nota tossicità ma dotato di diverse potenzialità farmacologiche importanti.

E’ UNA SPECIE TOSSICA NON ADATTA AL CONSUMO UMANO, LA RADICE ESSICCATA E’ DESTINATA SOLTANTO A FUMIGAZIONI IN AMBIENTI APERTI ED APPLICAZIONI ESTERNE.

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Descrizione

Le proprietà sedative [12], sonnifere [12], antipsicotiche [23], antidepressive [26], MAO-inibitrici [27], stimolanti [28], actoprotettive [8], adattogene [22], nootropiche [30], antietà [32], neuroprotettive [33], anticolinesterasiche [35], ipotensive [38], antiaritmiche [38], cardiodepressive [40], cardioprotettive [42], ipolidiche [44], ipoglicemiche [44], dimagranti [44], antitumorali [46], antiangiogeniche [46], immunosoppressive [49], anticellulari [49], antinfiammatorie [49], citorigeneranti [50], gastroprotettive [51], antisecretorie [51], antidiarroiche [52], spasmolitiche [53], broncodilatatrici [54], antiasmatiche [55], antivirali [57], antibatteriche [59], antimicotiche [62], antielmintiche [66], insetticide [67] del calamo aromatico e dei suoi fitocostituenti sono supportare dalla ricerca scientifica.

Nell’Europa medievale coprivano il pavimento delle chiese con le foglie di calamo per coprire i cattivi odori e repellere gli insetti. La radice veniva bruciata come incenso aromatico ed antiparassitario.

Viene impiegato in medicina ayurvedica per il trattamento di ulcere, meteorismo, flatulenza, indigestione, diarrea, emorroidi, coliche, inappetenza, infezioni intestinali, artrite reumatoide, infarto, diabete, febbre, depressione, fatica cronica, ansia, disturbi convulsivi, obesità, artrite, mal di testa, mal d’orecchio, amnesia, disturbi respiratori, problemi renali ed epatici. Viene inoltre indicato come rimedio per i sintomi fastidiosi dell’intossicazione da allucinogeni. Si applica localmente contro i disturbi della pelle, viene anche masticato contro alitosi e cattivi odori.

L’intossicazione da calamo è solitamente caratterizzata da sintomi depressivi sul CNS. Ad alti dosaggi può provocare paradossale effetto stimolante ed euforizzante, oltre a potenti effetti emetici.

Descrizione
Classe: Liliopsida
Sottoclasse: Arecidae
Ordine: Arales
Famiglia: Araceae
Genere: Acorus
Specie: A. calamus
Nativo: Asia
Plant Hardiness Zone: 4-10
Il calamo aromatico (Acorus Calamus) è una pianta erbacea perenne, con un lungo rizoma ramificato da cui partono molte radici.
Le foglie sono giallo-verdine e misurano fino a quasi 1m di lunghezza; sono a forma di spada, simili a quelle dell’Iris.
Produce fiori molto piccoli dall’odore dolce che attira sciami di insetti; è diffuso in tutto il mondo ma fiorisce solo dentro alle pozze d’acqua e il frutto matura raramente in coltivazione.

Coltivazione
Le piante si propagano di solito a partire dai pezzi di rizoma ad inizio primavera o dell’autunno.
-Distanziare le piante di circa 30cm, scegliere un terreno poco drenante e molto ricco
-innaffiare le radici frequentemente.
-Predilige terreni molto ricchi, fangosi, umidi, acquitrinosi o vicini a fiumi e pozze d’acqua.

Il suo nome deriva dal termine greco calamos che significava canna per via della somiglianza con quest’ultima: a quei tempi veniva usato per dare un tocco di odore gradevole agli ambienti, soprattutto le chiese.
Il nome del genere Acorus proviene da coreon, una malattia degli occhi diffusasi in Grecia per cui si somministrava il calamo aromatico.
Ippocrate ne conosceva le proprietà medicinali, compare anche negli scritti di Dioscoride e Teofrasto.

Gli antichi Romani lo consideravano un potente afrodisiaco e lo associavano a Venere [1].

Dei resti di calamo aromatico sono stati rinvenuti nella tomba di Tutankhamen in Egitto [2].
La pianta veniva impiegata nell’antico Egitto per la produzione di profumi, oltre che nel trattamento della linfadenite cervicale [3].

Gli arabi lo lodavano come rimedio per i reflussi gastrici.

Viene menzionato 3 volte nella bibbia: Dio istruisce Mosè affinchè prepari un olio santo per ungere tabernacolo, Arca dell’alleanza e altri oggetti rituali. La ricetta comprende mirto, franchincenso, cannella, calamo, cassia, galbano e spezie dolci (Esodo 30:23,24,34). Veniva coltivato nei giardini di Salomone (Salomone 4:14) e venduto nel mercato di Tiro in Libano (Ezechiele 27:19). Viene citato anche nel IV papiro di Chester Beatty.

Il geografo Americano Sauer scrisse che il tubero di Acorus calamus veniva usato dai nativi americani prima che gli occidentali lo scoprissero [4].
Gli indiani delle praterie attribuivano al calamo poteri mistici, i Pawnee ne cantavano le lodi durante le cerimonie misteriche. Gli sciamani Siouani del Nord Dakota lo utilizzavano nella loro danza sacra. Le tribù Cree e Ojibway lo masticavano durante le lunghe spedizioni di caccia come per alleviare la fame ed avere più energia.
La pianta viene associata al topo muschiato (Ondatra zibethica) che ne va ghiotto. Una leggenda dei Penobscot dice che un il topo avesse detto ad un uomo di essere la radice e dove potesse trovarlo. L’uomo, svegliatosi, raccolse la radice e ne fece una medicina per curare le sue genti dalla peste. Credevano anche potesse guarire dal colera.
I Chippewa lo inalavano contro il raffreddore, per i problemi bronchiali lo preparavano insieme a Xanthoxylon americanum, Sassafras variifolium e Asarum canadense. Dakota, Omaha, Winnebago e Pawnee lo masticavano o ne facevano un infuso, polverizzato veniva bruciato sulle braci per inalarne il vapore e liberare le vie aree.
I Cree ne facevano un infuso per trattare mal di testa, mal di denti e dismenorrea. I gruppi delle paludi masticavano la radice per curare faringiti ed altri problemi alla gola.
Gli Abnaki bevevano il decotto tiepido di calamo come rimedio per meteorismo e flatulenza.
I Sioux lo consumavano contro i disturbi gastrici, ne inalavano i fumi per alleviare il mal di testa. Lo applicavano localmente come anestetico e cicatrizzante. Lo masticavano durante le battaglie per instillare coraggio e potenziare la resistenza dei guerrieri. Lo davano ai cani da guardia per renderli più feroci, ci foreggiavano anche i cavalli per farli diventare più veloci.
Le donne Menominee la macinavano insieme a radice di sanguinaria e legno di cedro come rimedio per l’irregolarità mestruale. I Blackfott del Montana lo impiegavano come abortificente. I Meskwaki lo applicavano esternamente sulle bruciature [5].

E’ stato usato per secoli in India per le sue proprietà emetiche, calmanti, sedative, nootropiche, afrodisiache e purificatrici; ma soprattutto come sostituto della coca ed energizzante per i lavori pesanti.
Nella medicina ayurvedica l’infuso di calamo viene somministrato ai bambini per trattare diarrea colerica, dissenteria, bronchite, tosse, febbre, dispepsia, epilessia, parassiti intestinali, mal di denti e coliche. L’olio viene impiegato come espettorante, calmante e stimolante dell’appetito; mischiato alla corteccia di Cinchona viene prescritto nei casi di febbre intermittente e tifoide. Localmente si applica per fermare l’emorragia post-aborto. Il rizoma mischiato ad aglio, cumino, sale, zucchero e burro viene dato da mangiare ai cavalli per rinforzarli; inoltre si crede induca un effetto narcotico sui cobra [6].

In Tibet ha una lunga tradizione nella cura del cancro. La radice viene mischiata con Ferula foetida, Zingiber officinale, Cuminum cymmum, Terminalia chebula, Inula racemosa e Saussurea lappa viene indicata contro colera, febbre cronica, pesantezza di stomaco, nervosistmo e tumore a sede primitiva ignota [7].

Nella Medicina Tradizionale Cinese il rizoma di Acorus calamus viene raccomandato nel trattamento di coliche, inappetenza, dispepsia, nausea, infiammazioni alla mucosa gastrica, bronchite, tosse, raffreddore, tubercolosi, mal di testa, febbre, vertigini, disturbi neurologici, cancro, artrite, epilessia, infarto, aritmi,. Esternamente lo applicano come emostatico, analgesico. Sono rinomate anche le sue proprietà afrodisiache e psicoattive, ne facevano una pozione allucinogena per “vedere gli spiriti” mischiandolo con Cannabis sativa e Podophyllum pleianthum [8].

Era un ingrediente della pozione d’amore medievale prescritta da Zacutus Lusitanus, famoso medico portoghese. Veniva impiegato dalle streghe nella preparazione del flying ointment insieme a solanacee delirogene ed altre piante.

Durante il periodo della peste in Europa una banda di ladri rubò nelle case degli infetti senza timore di contrarre il morbo. Una volta catturati confessarono di aver bevuto una pozione preparata facendo macerare al sole nell’aceto rosso per diverse settimane assenzio, rosmarino, salvia, menta, ruta, lavanda, calamo, cannella, chiodi di garofano, noce moscata e aglio. La soluzione veniva poi distillata ed addizionata con la canfora [9].

La pianta è stata introdotta nel Regno Unito nel tardo XVI secolo, l’erborista inglese John Gerard lo coltivava nel suo giardino [10]. La radice veniva mescolata con gesso e magnesio per curare la febbre alta, a Norfolk veniva impiegato contro il tifo.

E’ stato diffuso in Polonia dai Tartari che bevevano solo l’acqua in cui era stato macerato il rizoma della pianta [11].

SEDATIVO, SONNIFERO, ANTIPSICOTICO
Estratti a base di foglie di calamo hanno ridotto la locomozione spontanea ed incrementato il tempo di immobilità e di nuoto dei topi senza influire sulla coordinazione motoria. Inoltre hanno potenziato la durata del sonno indotto dal diazepam [12].
Un estratto alcolico a base di rizomi ha ridotto in maniera significativa ma temporanea (4 ore) l’aggressività da isolamento dei topi. Le cavie hanno mostrato depressione del CNS ai bassi dosaggi ed agitazione agli alti [13].
La somministrazione cronica di un estratto etanolico ha incrementato l’attività elettrica spontanea e i livelli di norepinefrina nella corteccia cerebrale riducendo contemporaneamente quelli del mesencefalo e del cervelletto. La serotonina risultava aumentata nella corteccia cerebrale e diminuita nel mesencefalo, la dopamina maggiore nel nucleo caudato e nel mesencefalo ma minore nel cervelletto. L’alterazione dei livelli delle monoamine insieme a quella dell’attività elettrica può spiegare l’azione depressiva della pianta sul sistema nervoso centrale [14].
In un’altra ricerca ha ridotto i movimenti stereotipati indotti dall’apomorfina e potenziato la catalessi da aloperidolo [15].
L’olio essenziale ha indotto un effetto depressivo privo di componente atassica nei topi [16]. Ha potenziato l’attività sedativa indotta dal pentobarbitone nei topi [17], in un altra ricerca ha prolungato anche il sonno da pentobarbital, esobarbital ed etanolo [18]. Il prettrattamento con LSD o dibenzilina ha annullato parzialmente quest’azione suggerendo che l’azione ipnotica fosse mediata dalla modulazione di serotonina e catecolamine [19].

L’asarone isolato dalla pianta agisce come un tranquillante deprimendo la divisione simpatica dell’ipotalamo [20].
Nei modelli animali ha contrastato la stimolazione e l’iperpiressia indotta da mescalina [21], LSD, anfetamina, metilfenidato e iproniazide. Ha indotto un lungo effetto calmante sulle scimmie [22].
E’ un potente antagonista dei recettori D2 della dopamina come i più efficaci farmaci antipsicotici [23].

Assunto in combinazione ad un farmaco cannabimimetico ne ha potenziato notevolmente gli effetti comportamentali [24].
La somministrazione di un flavone isolato dall’estratto cloroformico di rizoma di calamo ha mostrato un potente effetto calmante su diversi animali ed un azione simile alla Cannabis indica [25].

ANTIDEPRESSIVO
In uno studio su 50 pazienti affetti da depressione la somministrazione del rizoma in polvere di calamo aromatico (500mg 3 volte al giorno) per 6 settimane ha ridotto la severità dei sintomi e contribuito positivamente alla risoluzione della condizione [26].

MAO-INIBITORE
L’olio essenziale di calamo aromatico ha inibito l’enzima MAO dei ratti agli alti dosaggi [27].

STIMOLANTE, ACTOPROTETTIVO, ADATTOGENO
Un estratto idroalcolico di foglie di Acorus calamus ha mostrato un moderato effetto stimolante ed actoprotettivo migliorando tono e coordinazione motoria dei topi sottoposti ai test di resistenza [28].

L’asarone ha prevenuto la deplezione della vitamina C adrenale proteggendo i ratti dallo stress ipotermico acuto [22] e sonoro continuo [29].

NOOTROPICO, ANTIETA’, NEUROPROTETTIVO, ANTICOLINESTERASICO
La somministrazione di radice di calamo secca polverizzata ha potenziato la performance d’apprendimento nei topi, specialmente le femmine [30].

DX-9386, una combinazione della Medicina Tradizionale Cinese a base di Panax ginseng, Polygala tenuiflora, Acorus calamus e Poria cocos ha ameliorato i disturbi della memoria nei modelli animali da senescenza accelerata e ridotto i livelli sierici elevati di perossidazione lipidica [31]. In un altro studio ha allungato l’aspettativa di vita, prevenuto la perdita di peso dovuta all’invecchiamento e migliorato la sindrome senile [32].

Un estratto idroalcolico di rizoma di calamo ha mostrato effetti neuroprotettivi nel modello animale di ischemia da occlusione dell’arteria cerebrale media [33].
Un estratto metanolico ha dimostrato una potente azione anti-Parkinson attraverso l’innalzamento dell’espressione di tirosina idrossilasi (TH), dei livelli di dopamina extracellulare e della proteina DJ-1 abbando invece quelli di α-sinucleina [34].

Estratto idroalcolico ed olio essenziale  hanno inibito l’acetilcolinesterasi negli eritrociti bovini, l’olio essenziale è risultato più potente [35]. Estratti metanolici hanno inibito l’enzima alla concentrazione di 200 µg/mL [36].
Si suppone che l’azione sia dovuta all’asarone, noto inibitore dell’acetilcolinesterasi [37].

IPOTENSIVO, ANTIARITMICO, CARDIODEPRESSIVO, CARDIOPROTETTIVO, IPOLIPIDICO, IPOGLICEMICO, DIMAGRANTE
L’olio essenziale di calamo aromatico ha dimostrato effetti ipotensivi ed antiaritmici simili alla chinidina contrastando aritmia ventricolare, fibrillazione e flutter atriale nel modello animale da ligazione coronarica di secondo grado [38]. In un altro studio ha prolungato il tempo di conduzione e il periodo refrattario delle auricole isolate dei conigli [39].
L’asarone ha mostrato effetti cardiodepressivi sul cuore di rane e conigli, nei cani anestetizzati ha provocato un moderato abbassamento della pressione arteriosa [40].
Un estratto etanolico di Acorus calamus ha protetto i ratti dalla cardiotossicità da doxorubicina modulando i livelli di antiossidanti del cuore [41].
In un trial clinico su 45 pazienti affetti da cardiopatia ischemica la somministrazione del rizoma essiccato in polvere ha migliorato i punteggi relativi a dolore al petto, dispnea da sforzo, BMI, ECG, colesterolemia, SLDL e SHDL [42].

Un estratto etanolico di rizoma e le saponine isolate hanno dimostrato una significativa azione ipolipidica sui ratti [43].
In un altra ricerca l’asarone ha prevenuto le alterazioni metaboliche indotte da una dieta ad alto contenuto di grassi riducendo peso corporeo, alterata tolleranza al glucosio, dislipidemia e squilibrio delle adipochine. I ricercatori suggeriscono che gli effetti possano essere mediati dalla capacità dalla capacità della molecola di alterare il grado di palatabilità dei cibi con conseguente riduzione nell’assunzione di cibi ipercalorici, oltre all’effetto normalizzante su leptina e adiponectina [44].
Gli alcaloidi isolati dal rizoma hanno attivato i recettori PPARα, PPARγ e le glucochinasi con potenziali benefici su adipogenesi ed insulino-resistenza [45].

ANTITUMORALE, ANTIANGIOGENICO
Estratti di calamo hanno inibito la crescita delle cellule del cancro gastrico provocando l’arresto in G1 e la sottoregolazione di Oct4 e NS. In più ha contrastato l’angiogenesi nelle cellule HUVEC [46].
2 lectine purificate dai rizomi di Acorus hanno mostrato potenti effetti antimitogenici su splenociti dei topi e linfociti umani. Inoltre hanno inibito la crescita delle cellule della linea tumorali J774, WEHI-279 e linfoma a cellule B [47].
Il β‑asarone ha attenuato la proliferazion delle cellule HCT116 del cancro al colon e le metastasi epatiche attivando il sistema immunitario innato [48].

IMMUNOSOPPRESSIVO, ANTICELLULARE, ANTINFIAMMATORIO, CITORIGENERANTE
Un estratto etanolico a base di rizoma di Acorus calamus ha inibito la proliferazione delle cellule umane mononucleate da sangue periferico stimolate dal mitogeno fitoemagglutinina e dall’antigene tuberculina. In più ha contrastato la crescita di diverse cellule del ratto e dell’uomo. Infine ha inibito la produzione di ossido nitrico, IL-2 e TNF-α sottoregolando anche l’espressione della proteina CD25 in maniera simile al farmaco per la sclerosi multipla daclizumab [49].

L’applicazione locale di un estratto acquoso di radici fresche di calamo ha potenziato la guarigione delle ferite nel modello animale da escissione chirurgica, oltre ad inibire l’espressione dell’mRNA dei mediatori dell’infiammazione indotta dai lipopolisaccaridi nelle cellule RAW 264.7 [50].

GASTROPROTETTIVO, ANTISECRETORIO
Un estratto etanolico ha inibito la secrezione gastrica e protetto la mucosa grastroduodenale dei ratti sottoposti a ligazione pilorica, indometacina, reserpina, cisteamina, etanolo, acido cloridrico ed idrossido di sodio [51].

ANTIDIARROICO, SPASMOLITICO
Un estratto metanolico di rizomi di calamo ha ridotto il tempo di induzione dela diarrea e il peso totale delle feci nel modello animale da olio di ricino [52].
In un altri esperimenti ha inibito le contrazioni nel digiuno isolato dei conigli attraverso il blocco dei canali del calcio [53].

BRONCODILATATORE, ANTIASMATICO
Un estratto alcolico di Acorus calamus ha provocato un significativo effetto broncodilatatore [54]. In un trial clinico su pazienti affetti da asma bronchiale grave la masticazione dei rizomi freschi per 2-4 settimane ha ridotto i sintomi senza collaterali di sorta [55]. In un altro studio ha attenuato significativamente il broncospasmo [56].

ANTIVIRALE
Un sesquolignano isolato dalla radice di calamo, tatanano A, ha alleviato significativamente gli effetti citopatici indotti dal virus della dengue DENV2 agendo sulla fase precoce della replicazione virale con conseguente inibitzione dei livelli virali di mRNA e proteine [57].

ANTIBATTERICO
Estratti di Acorus calamus sono risultati attivi su Staphylococcus aureus, Escherichia coli, Bacillus subtilis, Staphylococcus citreus, Bacillus megaterium, Shigella flexneri, Salmonella marcescens, Proteus vulgaris, Shigella dysomei [58], Streptococcus pyogenes, Streptococcus viridans, Diplococcus pneumoniae, Corynebacterium diphtheriae, Salmonella typhi e Salmonella paratyphi A e B [59].
L’olio essenziale ha mostrato effetti antibatterici contro Staphylococcus albus, Corynebacterium diptheriae, Salmonella typhi, Salmonella faecalis, Bacillus pumilus, Streptococcus pyogenes e Pseudomonas solanacearum [60].

ANTIMICOTICO
Un estratto alcolico di calamo ha mostrato una significativa azione antimicotica nei confronti di Aspergillus niger, Penicillium selenium e Saccharomyces [61]. L’olio essenziale è attivo su Aspergillus oryzae, Aspergillus nidulans, Aspergillus jumigatis, Penicillium aculeatum, Phomopsis destuctum, Penicillium digitatum, Penicillum italicum, Diplodia natalensis, Altemaria tenuis, Candida albicans, Epidermophyton cresens e Microsporum gypseum [62].
Il β-asarone si è dimostrato altamente tossico per il fungo Helminthosporium oryzae [63].

ANTIELMINTICO
Un estratto alcolico di Acorus calamus è risultato attivo nei confronti del parassita umano Ascaris lumbricoides [64]. L’olio essenziale ha dimostrato un azione nematocida su Meloidogyne incognita [65].
In un trial clinico su 147 bambini affetti da ascaridiasi il rizoma in polvere di calamo alla dose di 250mg 3 volte al giorno per 3 giorni ha curato l’83% dei soggetti senza tossicità significativa [66].

INSETTICIDA
Il rizoma di calamo in polvere è efficace contro bruchi, falene e pidocchi. Gli estratti e l’olio volatile della pianta sono tossici su mosche e zanzare [67]. Una sospensione acquosa a base di calamo ha dimostrato effetti insetticidi su Prodenia litura e Dactynotus carthami [68]. L’olio essenziale ha inibito l’attività delle cellule interstiziali di Dysdercus koenigii, un dannoso parassita del cotone [69]; in altri esperimenti si è mostrato attivo contro Spodoptera litura [70], Thermobia domestica [71].
Il principale composto insetticida sembra β-asarone che è risultato letale sul punteruolo del mais [72].

TOSSICITA’
Il β-asarone, uno dei principali composti aromatici presenti nel calamo, ha mostrato in alcuni modelli animali ed in-vitro una moderata azione cito e genotossica; la forma α, 2-3 più citotossica ma dalla dubbia genotossicità, è presente in basse concentrazioni.
Tuttavia mancano dati precisi sulla tossicocinetica del composto negli umani [73].
Entrambe le forme devono prima interagire con gli enzimi del citocromo P450 negli epatociti prima di generare gli epossidi genotossici. Questi vengono comunque degradati rapidamente dall’epossidoidrossilasi microsomiali o citotossiche che ne limitano notevolmente le potenzialità carcinogeniche [74].

Per quanto riguarda gli estratti di Acorus calamus, le evidenze tossicologiche acute e croniche sui roditori non hanno mostrato nessuna alterazione organica significativa [75].
Per sicurezza si può bollire il rizoma per eliminare l’asarone, il Dr. Chu Chen ha riportato una riduzione dell’85% dopo 1 ora di decotto [76].

Fenilpropanoidi: β-asarone, α-asarone, γ-Asarone, E-asarone, idrossiasarone, asaraldeide, acoramone, calamolo, estragolo, anetolo;

terpenoidi: calamusin, acorenone, idrossiacorenone, farnesene, α-cedrene, linalolo, carvacrolo, pinene, mircene, paracimene, γ-terpinene, α-terpinolene, timolo, β-elemene, β-acoradiene, γ-curcumene, zingiberene, fellandrene, tujano, β-gurjunene, aristolene, vulgarolo B, limonene, eudesmano, bullatantriolo, teuclatriolo, eudesmina, metil eudesmina, magnolina, metil magnolina, 3-carene, 1,4-cineolo, mentatriene, bornanediolo, terpineolo, calarene, valencene, aromadendrene, germacrene D, umulene, α-selinene, cadinene, culmorina, calacorene, naftalene, isoledene, spatulenolo, α-vatirenene, scytalone, calamene, isocalamendiolo, deidrossiisocalamendiolo, calamenone, piprezizaene, epiprezizaene, isocitrale, editriolo, pinene, varanguesina, galgravina, oplodiolo, tatarinowina A, bullatantriolo, omalomenolo;

derivati da acidi carbossilici: acorico, diidrofaseico, pipecolico, tropico, fenilattico, asaronico, eudesmico, butirico, asarilico, eptilico, eptanico, deidrodiabetico, linolenico, nonanoico, ursolico;

flavonoidi: galangina;

altri composti aromatici: acetil eugenolo, metil isoeugenolo, isoomogenolo, eugenil acetato, canfora, cimene, cimolo, elemicina, longifolene, benzene, aldeide cinnamica e derivati indenici;

alcaloidi: calamina, acorina, tatarina A,  calamusina, telitossina, paprazina, acortatarina A, perillascens, e 5,8-dimetilisoquinolina

lignani: acoradina, siringaresinolo, ceplignano, isolariciresinolo, huazhongilexina;

cumarine: 6-fluorocumarina

steroli: β-sitosterolo, daucosterolo e derivati;

saponine;

glicosidi.

Sulla base di diverse analisi si credeva che i campioni di Acorus calamus diploidi fossero privi di β-asarone e che le tetraploidi avessero il contenuto più alto [77], invece si è visto che sono altri i caratteri distintivi delle accessioni povere di questo composto (peso specifico delle foglie inferiore, senescenza autunnale precoce, sviluppo tardivo in primavera) [78].

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1 recensione per Calamo aromatico (Acorus calamus)

  1. Mirko

    Fa il suo dovere, meglio come tintura

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