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Anche se chiamata comunemente valeriana rossa, questa specie appartiene al genere Centranthus. Somiglia alla Valeriana officinalis sia per l’aspetti morfologici (infiorescenza, fogliame e rizoma) che chimicamente.

I primi studi farmacologici sono stati condotti nel 1939 da Sabatini dell’Università di Genova, che notò come la pianta potesse sostituire efficacemente la valeriana classica oltre a manifestare meno effetti collaterali ed essere più appetibile da consumare.

NON E’ UN FITOFARMACO O UN SUPPLEMENTO ALIMENTARE, MA UN ARTICOLO NON ADATTO AL CONSUMO UMANO DESTINATO AD AROMATERAPIA E CAMPIONATURA BOTANICA.

5.90
condizione Fresca Secca
parte Radice Fiore
forma Intera Tritata In polvere Estratto alcolico
quantita 25g 50g 100g 250g 500g 50g di materia prima 100g di materia prima 250g di materia prima
Azzera selezione
Confronta

Descrizione

INFORMAZIONI SULL’USO STORICO IN MEDICINA POPOLARE (NON COSTITUISCONO POSOLOGIA)

PARTE USATA: radice

-ingerita\ 2-3g  
-decotta\ 5-15g 
-tintura 1:1\ 3-10ml

 

Da sola a dosaggi normali possiede lievi effetti quali: leggero rilassamento muscolare, tranquillità mentale e sonnolenza.

A dosaggi molto alti induce uno strano effetto psichedelico: stimolazione, pupille dilatate, euforia e allucinazioni ipnagogiche.

Medicina convenzionale
Le proprietà ansiolitiche, spasmolitiche, sedative, analgesiche, antidiarroiche, antidepressive, neuroprotettive, antinfiammatorie, antitumorali, antimicotiche, antimicrobiche ed antiossidanti della valeriana rossa e dei suoi fitocostituenti sono suppportate dalla ricerca scientifica.

E’ indicata per il trattamento dell’insonnia.

 

Medicina alternativa
La valeriana è molto conosciuta per alcune delle sue proprietà medicinali, si usa più che altro come calmante e sonnifero.

Nella medicina popolare si usava per patologie mentali, dolori nervosi, colera, disturbi ottici, insonnia, irrequietezza, stress, peste, mal di testa, epilessia e debolezza cardiaca; come unguento locale analgesico.

Infusione fredda
-Mettere la valeriana (opzionale)in polvere in recipiente sigillabile con un volume triplo d’acqua (opzionale)distillata 
-Lasciare infondere fino a 3 giorni in frigo, scuotendo la soluzione quanto più vigorosamente e spesso possibile.
-Filtrare e scartare i solidi
-(Opzionale) Riutilizzare i solidi scartati per un altra infusione

Decotto
-Mettere la valeriana (opzionale)in polvere in una pentola con un volume triplo di acqua (opzionale)distillata 
-Lasciare sobbollire appena fino a 30m per la saturazione, aggiungere ulteriore acqua solo se necessario al fine di tenere i solidi ben coperti.
-Filtrare e scartare i solidi
-(Opzionale)Riutilizzare i solidi scartati per un altra cottura.

Tintura
-Mettere la valeriana (opzionale)in polvere in un barattolo sigillabile e aggiungere alcol al 50%.
-Scuotere vigorosamente quanto più spesso (almeno 1 volta al giorno) e lasciare a riposo fino a 3 settimane
-Filtrare e scartare i solidi
-Evaporare l’alcol fino alla gradazione desiderata, si può anche eliminare tutta la parte liquida per ottenere un residuo solido

Descrizione
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Dipsacales
Famiglia: Valerianaceae
Genere: Centranthus
Specie: C. ruber
La valeriana rossa (Centranthus ruber) è una pianta perenne dalla base legnosa.
Sviluppa delle foglie opposte lunghe fino a 8cm, cambiano man mano che si allontano dalla base da petiolate a sessili e sono di forma ovale o lanceolata.
Nella prima estate produce molti fiori rosso-fucsia di dimensioni inferiori ai 2cm composti da 5 petali che si raggruppano in infiorescenze ampie ed appariscenti.
Hanno un odore molto forte e fastidioso, quasi rancido che attira molti insetti; i semi sono dotati di ciuffi di peluria per facilitare la dispersione da parte del vento.

Coltivazione
E’ una pianta molto robusta, facilissima da coltivare:
-Piantare i semi in primavera a piena esposizione solare in un terreno molto minerale (roccioso o gessoso) molto drenante e non troppo fertile.
-Non necessita di cure particolari, resiste bene sia a freddo che siccità.
-Fiorisce già nel primo anno di crescita.

La valeriana è stata usata come erba medicinale sin dai tempi dell’antica Grecia: Ippocrate ne descrive le sue proprietà e Galeno la identifica come un utile rimedio per l’insonnia.

Nella Svezia medievale, veniva posta nelle vesti nuziali per allontanare la sfortuna e le influenze negative.

Nel XVI secolo il riformatore Anabattista Pilgram Marpeck la prescrisse a una donna affetta da problemi nervosi.
In quello stesso periodo, John Gerad ne vanta le proprietà spasmolitiche, analgesiche e ansiolitiche utili in chi soffre di depressione, convulsioni e ferite.

Nel XVII secolo il botanico astrologico Nicholas Culpener scrisse che la valeriana si trovava sotto l’influenza di Mercurio e quindi avesse proprietà termiche utili nel trattamento di tosse, peste e ma di testa.

Sesquiterpeni: volvalerenone A, acido valerianico, idrossivalerianico e acetossivalerianico.
iridoidi valepotriati; valtrato, isovaltrato, didrovaltrato e acevaltrato

lignani: 8′-idrossipinoresinolo, pinoresinol-4-O-β-d-glucoside, massoniresinol-4′-O-β-d-glucoside, 4′-O-β-d-glucosil-9-O-olivile, berchemol-4′-O-β-d-glucoside, pinoresinol-4,4′-di-β-O-d-glucoside, 8-idrossipinoresinol-4′-O-β-d-glucoside e 8′-idrossipinoresinol-4′-O-β-d-glucoside.

flavonoidi: 6-metilapigenina, esperidina, linarina

monoterpeni: borneolo, bornil acetato

esteri: acido clorogenico.

Il principale componente attivo è l’acido valerianico, per cui vengono standardizzate di solito le preparazioni farmaceutiche industriali; il contenuto di valepotriati è vitale allo stesso modo per la qualità del farmaco e viene di solito tenuto in scarsa considerazione.

Effetti ansiolitici:
Murphy, K., et al. “Valeriana officinalis root extracts have potent anxiolytic effects in laboratory rats.” Phytomedicine 17.8 (2010): 674-678.
Effetti sedativi:
Fernández, Sebastián, et al. “Sedative and sleep-enhancing properties of linarin, a flavonoid-isolated from Valeriana officinalis.” Pharmacology Biochemistry and Behavior 77.2 (2004): 399-404.
Effetti analgesici:
Shahidi, S., A. Bathaei, and P. Pahlevani. “Antinociceptive Effects of Valeriana Extract in Mice: Involvement of the Dopaminergic and Serotonergic Systems.” Neurophysiology 45.5-6 (2013): 448-452.
Effetti antimicrobici ed antinfiammatori:
Khuda, Fazli, et al. “Antimicrobial and anti-inflammatory activities of leaf extract of Valeriana wallichii DC.” Pakistan journal of pharmaceutical sciences 25.4 (2012).
Effetti neuroprotettivi:
Malva, João O., Sandra Santos, and Tice Macedo. “Neuroprotective properties ofValeriana officinalis extracts.” Neurotoxicity research 6.2 (2004): 131-140.
Effetti antiossidanti:
Sudati, Jéssie Haigert, et al. “In vitro antioxidant activity of Valeriana officinalis against different neurotoxic agents.” Neurochemical research 34.8 (2009): 1372-1379.
Effetti citotossici ed antitumorali:
Bounthanh, C., et al. “Valepotriates, a new class of cytotoxic and antitumor agents.” Planta Medica 41.01 (1981): 21-28.
Effetti antispasmodici ed antidiarroici:
Bashir, Samra, Raafia Memon, and Anwar H. Gilani. “Antispasmodic and antidiarrheal activities of Valeriana hardwickii Wall. rhizome are putatively mediated through calcium channel blockade.” Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine 2011 (2011).

L’assunzione di valeriana rossa è particolarmente controindicata prima di un’operazione chirurgica o durante gravidanza ed allattamento.

Non sono note interazioni farmacologiche.

Gli effetti collaterali più comuni sono mal di testa, irrequietezza ed insonnia.

Alti dosaggi inducono effetti emetici.

 

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I prodotti vengono venduti come incensi, sementi da coltivazione, materiale botanico da collezione/esposizione e materiale scientifico da ricerca. Non sono destinati al consumo umano, leggi attentamente termini e condizioni prima di effettuare un eventuale acquisto https://www.visionecurativa.it/termini-e-condizioni/

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