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Un fiore africano molto appariscente, sviluppa dei petali rossi di cui vanno ghiotti gli uccelli locali. La farmacologia di questa pianta non si conosce bene: dal fogliame sono stati isolati diversi terpenoidi attivi sul recettore 5-HT1A della serotonina, nelle infiorescenze è stato identificato un cannabinoide con struttura e proprietà simili all’anandamide.

Nella medicina popolare africana viene bruciato come incenso rilassante e narcotico, viene anche applicato localmente su eczemi, emorroidi, dermatiti, bruciature, morsi di ragno, scorpione e serpente.

NON E’ UN FITOFARMACO O UN SUPPLEMENTO ALIMENTARE, MA UN ARTICOLO NON ADATTO AL CONSUMO UMANO DESTINATO SOLTANTO AD ESPOSIZIONE E FUMIGAZIONI IN AMBIENTI APERTI.

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parte Foglie Infiorescenze Petali
forma Intero Tritato In polvere Essenza alcolica
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Confronta
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Descrizione

Le proprietà sedative, ipnotiche, antispasmodiche, neuroprotettive, antistaminiche, analgesiche, antinfiammatorie, ipoglicemiche, ipotensive, antibatteriche, antimalariche, antidepressive, sedative, mao-inibitorie, antimalariche ed anticolinergiche del klip dagga e dei suoi fitocostituenti sono supportate dalla ricerca scientifica.

Nella medicina popolare africana viene assunto per trattare tosse, raffreddore, influenza, infezioni, ipertensione, diabete, artrite, dolori infiammatori generici, irregolarità mestruale, epilessia, vermi inestinali, costipazione. Localmente viene applicato su eczemi, emorroidi, dermatiti, bruciature, morsi di ragno, scorpione e serpente.

L’intossicazione da wild dagga assomiglia vagamente a quella indotta dalla cannabis, ma i sintomi mentali sono estremamente più blandi nel primo caso.

Contiene marrubina, un vasodilatatore, per questo si presume possa potenziare l’assorbimento di molte sostanze.

La fioritura della pianta attira in Sudafrica uccelli nettarivori, farfalle ed altri insetti. Il colore arancio-rosso e la forma tubolare delle infiorescenze dimostrano come si siano coevoluti insieme alle nettarinie africane (Nectariniidae sp.) che hanno sviluppato becchi curvi adatti a raggiungere il nettare all’interno di questi fiori [Gill, Frank B., and Larry L. Wolf. “Comparative foraging efficiencies of some montane sunbirds in Kenya.” The Condor 80.4 (1978): 391-400.].

Descrizione:
Ordine: Lamiales
Famiglia: Lamiaceae
Genere: Leonotis
Specie: L. nepetifolia
Nativo: Africa
Plant Hardiness Zone: 8-11
Il klip dagga (Leonorus Nepetifolia) è un cespuglio perenne della famiglia della menta, cresce fino a 5m.
I fiori rossi-arancioni sono molto suggestivi e crescono a gruppi numerosi; le foglie sono semplici e petiolate, parallele fra loro e di forma oblunga.
Si trovano ricoperte da una densa peluria e sono meno fragranti dei fiori, ma hanno un loro aroma particolare; crescono fino a 10cm di lunghezza.

Coltivazione:
I semi germinano facilmente, teme molto l’umidità e un po’ anche il freddo eccessivo.
-Mettere a mollo in acqua tiepida i semi e coprirli ermeticamente fino alla germinazione (da 1 a 3 settimane di tempo).
-Piantare i semi ad inizio primavera, in un terreno leggero, ricco ma sopratutto molto drenante e in piena esposizione solare.
-Mantenere umido il terriccio fino allo sviluppo delle prime foglioline, quindi innaffiare poco ma a fondo nei mesi estivi.
-Non necessita quasi di acqua durante quelli invernali.
-Fiorisce alla fine dell’estate, se ha ricevuto abbastanza luce solare; il contenuto di principi attivi è massimo in siccità e diluito in caso di precipitazioni.

In Sud Africa diversi gruppi etnici fumano le specie di Leonotis come sostituto del tabacco, viene chiamata appunto “wild dagga”, cannabis selvatica, per gli effetti euforizzanti che dovrebbero somigliare alla nota pianta seppur più blandi. Si fuma inoltre per alleviare i sintomi di epilessia, congestione delle vie aeree, paralisi, disturbi cardiovascolari. Nella medicina popolare sudafricana il decotto preparato bollendo un cucchiao di foglie secche di wild dagga in 3 tazze di acqua per 10m viene indicato nel trattamento di tosse, raffreddore, bronchite, ipertensione e disturbi epatici; oltre che come purgante e stimolatore delle mestruazioni. Viene anche applicato localmente per alleviare eczemi, gonfiori, pruriti, emorroidi, infiammazioni della pelle, crampi muscolari, morsi di serpente e di scorpione. L’infuso a base di parte aerea viene consumato contro infezioni, febbre, dissenteria, influenza, costipazione, mal di testa, epilessia, ipertensione e parassiti intestinali. Ne preparano un te insieme alla menta da bere in caso di obesità e disturbi della diuresi. In Zimbabwe masticano le foglie fresche e ne succhiano il lattice per trattare le ulcere. Il fogliame infuso a freddo viene impiegato dagli Zulu sotto forma di irrigazione nasale per contrastare febbre e mal di testa.
I nativi circondano con estratti della piante le abitazioni come repellente per animali, viene anche aggiunto al foraggio del bestiame per prevenire malattie e parassiti intestinali.

Psicoattivo, cannabinoide, serotoninergico, dopaminergico Ancora oggi c’è chi attribuisce le proprietà psicotrope del Leonotis leonurus alla leonurina ma quest’alcaloide, presente nella specie L. sibiricus e japonicus, non è mai stato rilevato affidabilmente in nessuna delle parti della pianta.  Recentemente un gruppo di ricerca ha identifcato un fitocannabinoide dalle infiorescenze, docosatetraenoiletanolamide (DEA), che potrebbe finalmente spiegare gli effetti della pianta riportati dai consumatori. Infatti è attivo sul recettore dei cannabinoidi CBD1 con una efficacia pari all’anandamide, noto cannabinoide endogeno, la cui struttura chimica è estremamente simile [Hunter, Ethan, et al. “Toward the identification of a phytocannabinoid-like compound in the flowers of a South African medicinal plant (Leonotis leonurus).” BMC Research Notes 13 (2020): 1-6.]. Il fogliame è ricco di diterpenoidi labdanici, tuttavia non sappiamo se siano psicoattivi come, ad esempio, famosa salvinorina. Il più studiato, la marrubina, ha dimostrato diverse attività farmacologiche ma nessuna azione centrale [Popoola, Olugbenga K., et al. “Marrubiin.” Molecules 18.8 (2013): 9049-9060.]. C’è da dire che sebbene non siano mai stati testati sugli umani o altri modelli in-vivo, dagli esperimenti con i radioligandi risulta che altri diterpenoidi (leoleorina A, leoleorina D, leonurenone A e leonurenone C) siano attivi sul recettore 5-HT1A della serotonina, la leoleorina J sul 5-HT3.  Inoltre leoleorina D, leoleorina E, leoleorina G e leoleorina H hanno dimostrato affinità per il recettore D1 della dopamina. Nonostante le differenze chimiche, le menzioni etnografiche, che riguardano sia il fogliame che le foglie della pianta, e diversi report aneddotici suggeriscono che le due parti inducano effetti comunque molto simili  [Wu, Hankui, et al. “Labdane diterpenoids from Leonotis leonurus.” Phytochemistry 91 (2013): 229-235.].

Anticonvulsivante, sedativo, ansiolitico

Dai vapori della combustione della parte aerea di Leonotis leonurus sono stati isolati due diterpeni labdanici, leolorina A e B, che hanno protetto un campione di larve di pesce zebra (Danio rerio) dalle convulsioni indotte dal pentetrazolo. Dai test si evince che la leolorina A sia il principale composto attivo, tuttavia questa viene convertita in leolorina B dal metabolismo gastrico se assunta per via orale. Ad alte concentrazioni il fumo della pianta ha compromesso la locomozione e mostrato effetti tossici [Nsuala, Baudry N., et al. “Chemical profiling, anticonvulsant and anxiolytic effects of the smoke constituents isolated from Leonotis leonurus (L.) R. Br.” Journal of Ethnopharmacology 331 (2024): 118271.]. Da uno studio precedente risulta che la leoleorina A inibisca il legame del radioligando con il recettore 5-HT1A della serotonina, un target che potrebbe spiegare gli effetti dei vapori della pianta su ansia ed umore. Anche leoleorina D, leonurenone A e leonurenone C, altri diterpenoidi identificati nel fogliame della pianta, si sono dimostrati attivi su questo recettore. La leoleorina j sul 5-HT3,  [Wu, Hankui, et al. “Labdane diterpenoids from Leonotis leonurus.” Phytochemistry 91 (2013): 229-235.].

Il klip dagga contiene: cimene, limonene, ocimene, terpinene, terpinolene, burbonene, cubebene, cariofillene, umulene, germacrene, spatulenolo, premarrubina, leonurunolo, leoleorina, marrubina, hispanolone, nepetefolina, diidrossifitil palmitato, acido succinico, uracile, acteoside, acido geniposidico, luteolina, apigenina e leunorina.

Non è mai stato analizzato con precisione, si credeva che il componente attivo principale fosse l’alcaloide leunorina (cardioprotettivo e neuroprotettivo).
Recentemente si è ipotizzato che l’effetto psicoattivo fosse dovuto alla combinazione di questo composto con marrubina, leoleorina ed alcuni terpeni contenuti nella pianta.

La leoleorina ha azione stimolante, sedativa, analgesica ed antidepressiva. La marrubina è un composto cardioprotettivo, ipotensivo, analgesico, antinfiammatorio, ipoglicemico e gastroprotettivo.

Effetti analgesici ed ipoglicemici:
Ojewole, J. A. O. “Antinociceptive, antiinflammatory and antidiabetic effects of Leonotis leonurus (L.) R. BR.(Lamiaceae) leaf aqueous extract in mice and rats.” Methods and findings in experimental and clinical pharmacology 27.4 (2005): 257-264.
Effetti antibatterici:
Agnihotri VK, ElSohly HN, Smillie TJ, Khan IA, Walker LA. “Constituents of Leonotis leonurus flowering tops”. Phytochem Lett 2009; 2:103-105.
Effetti neuroprotettivi:
Qi, Jia, et al. “Neuroprotective effects of leonurine on ischemia/reperfusion-induced mitochondrial dysfunctions in rat cerebral cortex.” Biological and Pharmaceutical Bulletin 33.12 (2010): 1958-1964.
Effetti antiossidanti ed antitumorali:
Liu, Xin‐Hua, et al. “Protective effects of leonurine in neonatal rat hypoxic cardiomyocytes and rat infarcted heart.” Clinical and Experimental Pharmacology and Physiology 36.7 (2009): 696-703.
Effetti antinfiammatori:
Liu, Xinhua, et al. “Leonurine protects against tumor necrosis factor-α-mediated inflammation in human umbilical vein endothelial cells.” Atherosclerosis 222.1 (2012): 34-42..
Effetti anticonvulsivanti
Bienvenu, E., et al. “Anticonvulsant activity of aqueous extract of Leonotis leonurus.” Phytomedicine 9.3 (2002): 217-223.
Effetti antiasmatici ed antidiarroici:
CALIXTO, JOãO B., ROSENDO A. YUNES, and GILES A. RAE. “Effect of Crude Extracts from Leonotis nepetaefolia (Labiatae) on Rat and Guinea‐pig Smooth Muscle and Rat Cardiac Muscle.” Journal of Pharmacy and pharmacology 43.8 (1991): 529-534.
Effettti sedativi e sul GABA:
He F, Lindqvist C, Harding WW. “Leonurenones A-C:Labdane diterpenes from Leonotis leonurus”.Phytochemistry 2012; 83:168-172.
Effetti antidepressivi:
Nielsen ND, Sandager M, Stafford GI, Staden J, Jäger AK. “Screening of indigenous plants from South Africa for affinity to the serotonin reuptake transport protein”. J Ethnopharmacol 2004; 94(1):159-163.
Effetti Mao-inibitori:
Stafford GI, Jager AK, van SJ. “Effect of storage on the chemical composition and biological activity of several popular South African medicinal plants”. J Ethnopharmacol 2005; 97(1):107-115.
Effetti ipotensivi:
Ojewole JAO. “Hypotensive effect of Leonotis leonurus aqueous leaf extract in rats”. American Journal of Hypertension 2003; 16(S1):A40.
Effetti antimalarici:
Kirmizibekmez HH, Calis I, Perozzo R, Brun R, DoenmezAA, Linden A, Rueedi P, Tasdemir D. “Inhibiting activities of the secondary metabolites of Phlomis brunneogaleata against parasitic protozoa and plasmodial enoyl-ACP reductase, a crucial enzyme in fatty acid biosynthesis”. Planta Medica, 2004; 70(8):711-717.
Effetti cardioprotettivi:
Mnonopi, Nandipha, et al. “The cardioprotective effects of marrubiin, a diterpenoid found in Leonotis leonurus extracts.” Journal of ethnopharmacology 138.1 (2011): 67-75..

 

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2 recensioni per Wild Dagga (Leonotis leonurus)

  1. Emanuele (proprietario verificato)

    Veramente molto soddisfatto, qualità del prodotto ottima, spedizione rapida, sito curato in ogni dettaglio con un ampia scelta di prodotti, il prezzo lo ritengo più che onesto per l’ottimo servizio offerto! molto apprezzato anche l’omaggio!
    ⭐ Qualità: 9/10
    🚚 Spedizione: 9/10
    📦 Imballaggio: 8/10
    🌐 Sito web: 9/10

  2. Niccolò

    Qualità delle infiorescenze ottima e in quantità generosa.

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