La melissa è molto conosciuta sia come spezia alimentare che come pianta medicinale, la Commissione Tedesca E ne ha approvato l’uso nel trattamento di disturbi del sonno, nervosi e disordini gastrointestinali.
Un recente studio del 2014 ha analizzato l’azione parallela sedativa e stimolante sulle funzioni cognitive facendo un po di chiarezza sui meccanismi farmacologici coinvolti.
L’inibizione della GABA transaminasi ad opera dell’acido rosmarinico causa l’aumento dei livelli circolanti di GABA, con riduzione del senso d’ansia, dei livelli di stress, della tensione muscolare e miglioramento dell’umore.
Sempre questo composto inibisce l’acetilcolina esterasi causando l’aumento dei livelli dello stesso neurotrasmettitore e di conseguenza alleviando i disturbi cognitivi legati all’invecchiamento.
Altri composti non ben identificati agiscono sul recettore muscarinico M1 potenziando memoria e funzioni cognitive anche nelle popolazioni più giovani con miglioramento di concentrazione, memoria di lavoro, umore positivo, determinazione, resistenza allo stress e fluidità elaborativa.
Sono diversi gli studi che dimostrano le proprietà benefiche nei confronti dei disturbi gastrointestinali, la pianta ha infatti ottime proprietà antinfiammatorie e lenitive.
Nel 2004 è stata somministrata una combinazione a base di melissa, camomilla, cardo, angelica, menta, cumino, liquirizia e celidonia per 4 settimane riportando una notevole riduzione di reflusso gastrico, dolore epigastrico, crampi, nausea e vomito.
In un altro lavoro della durata di 30 giorni effettuato su radiologi (personale abitualmente esposto a diverse radiazioni leggermente dannose per il DNA), un semplice tè a base di 1,5gr di melissa ha ridotto l’attività della perossidazione lipidica, l’entità del danno al codice genetico (i soggetti erano radiologi, ed i livelli degli enzimi antiossidanti (catalasi, superossido dismutasi e glutatione perossidasi).
La maggior parte dei comuni prodotti fitoterapici a base di questa pianta sono inefficaci per via del dosaggio del principio attivo e delle indicazioni posologiche inadeguate.
Anche fumare la pianta inestratta può risultare in un esperienza blanda.
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