Nuovi cannabinoidi naturali

Era solo il 2018 quando Davide Maran, promettente ricercatore del laboratorio di analisi chimico-tossicologica all’Università di Milano, mi scrisse in cerca di alcune piante particolarmente difficili da reperire tra cui Radula perrottetii, Salvia recognita ed Helichrysum umbraculigerum. Ci misi un po’ a trovarle tutte ma alla fine ci riuscii.

Tuttavia dopo l’ultimo messaggio il 12 marzo non riuscii più a mettermi in contatto con lui, provai a scrivergli diverse volte senza ricevere risposta.

Soltanto più avanti venni a sapere da un articolo di giornale che fosse morto in circostanze misteriose quello stesso mese durante un Master di chimica a Lubiana in Slovenia https://www.bolognatoday.it/…/davide-maran-morto…

Ovvio che non potesse rispondere.

Al di là dello spreco di soldi e tempo per delle piante per cui avevo anche io i miei interessi, mi è molto dispiaciuto per lui e la sua famiglia. Sembrava un ragazzo davvero in gamba…

Dato che ormai l’avevo tra le mani provai questo famigerato elicrisio che avevo importato dal Camerun in diversi modi prima di concludere che l’infiorescenza avesse giusto un blando effetto sedativo poco percibile simile al luppolo o altre aromatiche. Col fogliame non notai proprio nulla.

Deluso non feci neanche foto o articoli al riguardo, lo lasciai perdere diversamente da Salvia recognita e Radula che erano risultate più interessanti e si possono trovare adesso nel mio negozio.

In ogni caso, da quando sono usciti questi due articoli che sembrano entrambi scritti con google.translate https://www.scienzenotizie.it/…/una-pianta-produce…https://www.fanpage.it/…/scoperta-pianta-che-produce…/ , la gente mi scrive euforica in cerca di questa pianta incredibile che può sostituire la cannabis.

Come ho già detto diverse volte la farmacologia della cannabis è unica in natura, non ci sono sostituti. Il THC è un cannabinoide particolarmente potente e psicoattivo, in più la cannabis, almeno le moderne genetiche medicinali, ne produce concentrazioni ridicole che ormai arrivano anche al 20-30% in alcuni casi.

I cannabinoidi dell’Helycrisium umbraculigerum non sono neanche stati identificati e potrebbero benissimo non essere psicoattivi, oltre che essere presenti in quantità troppo esigue per un effetto farmacologico.

Lo stesso cannabigerolo, il più noto l’unico e quantificato con precisione [https://www.researchgate.net/…/370442004_Parallel…], non è psicoattivo anche se è un composto attualmente molto richiesto in ambito di ricerca.

Il fatto che l’infiorescenza avesse un effetto percepibile anche fumata mentre la foglia, dove dovrebbero accumularsi i cannabinoidi, no fa pensare che siano infatti i composti aromatici, in comune con altre specie di elicrisio, a determinare gli effetti sedativi riscontrati.

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