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Un aroma dolce e delicato tipico del meridione, viene impiegato in Sardegna e Corsica per la preparazione di liquori tipici.

Le foglie hanno un alto contenuto di sesquiterpeni biologicamente attivi, prima dell’avvento dell’oppio venivano usate per la produzione di preparati  analgesici /narcotici.

NON E’ UN FITOFARMACO O UN SUPPLEMENTO ALIMENTARE, MA UN ARTICOLO NON ADATTO AL CONSUMO UMANO DESTINATO AD AROMATERAPIA E COLLEZIONE.

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condizione Fresco Secco
parte Frutto Foglia
forma Intero Tritato In polvere
quantita 50g 100gr 250gr 500gr 1kg 50gr di materia prima 100gr di materia prima 250gr di materia prima 500gr di materia prima 1kg di materia prima
Azzera selezione
Confronta

Descrizione

INFORMAZIONI SULL’USO STORICO IN MEDICINA POPOLARE (NON COSTITUISCONO POSOLOGIA)

PARTE USATA: foglie

-ingerite/ 1-3g
-decotte\ 5-10g
-tintura 1:1/ 3-5ml
-fumate o vaporizzate (100-150C°)\ 

Prima dell’avvento dell’oppio il mirto era un narcotico ed analgesico molto diffuso, contiene composti che antagonizzano i recettori oppioidi.

Viene combinato con timo, origano, origano della pampa, arancia amara, camomilla, pepe lungo, cannella, cipresso, geranio selvatico, lavanda, rosa di damasco, abete e sandalo.

Prima dell’avvento dell’oppio il mirto era un narcotico ed analgesico naturale molto diffuso.
Contiene composti che antagonizzano i recettori oppioidi causando: stimolazione, euforia, sollievo da stress, miglioramento dell’umore, alterazione delle percezioni e sensazioni oniriche.

Agisce anche come oneirogeno.

Medicina convenzionale
Le proprietà antitumorali, antinfiammatorie, analgesiche, sedative, oppioidi, ansiolitiche, immunostimolanti, antibatteriche, antivirali, antimicotiche, ipolipidiche, dimagranti, ipoglicemiche, antidiabetiche, neuroprotettive, antietà, gastroprotettive, epatoprotettive, lassative, antiulcera, gastroprotettive, broncodilatanti, vasodilatatrici, spasmolitiche, antimutageniche, antiossidanti e benefiche sulla pelle del mirto e dei suoi fitocostituenti sono supportate dalla ricerca scientifica.

Non viene usato in medicina convenzionale.

 

Medicina alternativa

La resina e la tintura al mirto sono preparazioni farmacologiche riconosciute in Germania ed approvate dalla Commissione E, fino a poco tempo fa era inserito anche nella Farmacopea degli Stati Uniti e nel Formulario Nazionale.
Nel “The British Herbal Compendium” viene indicata come antisettico contro faringite, tonsillite, gengiviti, ulcere del cavo orale, sinusite, infiammazioni della pelle
In Francia l’uso esterno è stato approvato come trattamento di congestione nasale, raffreddore, ferite, infezioni orali ed orofaringee.
Nella Farmacopea Austriaca viene largamente menzionato come disinfettante topico.

E’ stato largamente impiegato anche per trattare indigestione, ulcere, colite, asma, dolori reumatici, artrite, cancro, leprossia, spasmi muscolari, sifilide, fatica cronica e debolezza.

Decotto
-(Opzionale) Congelare un giorno prima il materiale inumidito con acqua (distillata) per indebolire le pareti cellulari.
-Mettere il mirto (opzionale)in polvere in una pentola con un volume triplo di acqua (opzionale)distillata.
-Lasciare sobbollire appena fino a 30m per la saturazione, aggiungere ulteriore acqua solo se necessario al fine di tenere i solidi ben coperti.
-Filtrare e scartare i solidi
-(Opzionale)Riutilizzare i solidi scartati per un altra cottura.

Tintura
-(Opzionale) Congelare un giorno prima il materiale inumidito con acqua (distillata) ed una spruzzatina d’etanolo.
-Mettere il mirto (opzionale)in polvere in un barattolo sigillabile e aggiungere alcol al 40%.
-Scuotere vigorosamente quanto più spesso (almeno 1 volta al giorno) e lasciare a riposo fino a 2 settimane
-Filtrare e scartare i solidi
-Evaporare l’alcol fino alla gradazione desiderata, si può anche eliminare tutta la parte liquida per ottenere un residuo solido

Olio infuso
-Mettere in un frullatore il mirto ed aggiungere olio a filo fino alla consistenza desiderata
-Scaldare l’olio a bagnomaria senza farlo bollire fino a 2 ore.
-Filtrare, quindi conservare in un recipiente ermetico lontano da umidità, fonti di luce e di calore.

La famiglia delle Myrtaceae comprende circa 140 generi e 3400 specie distinte distribuite nelle regione tropicali, subtropicali e temperate del globo.

Descrizione
Classe: Magnoliopsida
Sottoclasse: Rosidae
Ordine: Myrtales
Famiglia: Myrtaceae
Genere: Myrtus
Specie: M. communis
Nativo: Mediterraneo
Plant Hardiness Zone: 8-11
Il mirto (Myrtus Communis) è un piccolo albero sempreverde che cresce fino a 5m.
Sviluppa delle foglie lunghe fino a 5cm che emanano una fragranza molto gradevole e delicata.
Produce dei fiori bianchi e delle drupe che con la maturazione diventano di colore nero-bluetto.

Coltivazione
Il mirto è una pianta molto robusta ma difficile da far germinare:
-Scarnificare i semi con della carta vetrata senza danneggiarne il nucleo, quindi metterli a mollo in acqua per una nottata.
-Piantare in un comune terreno ricco e molto drenante a piena esposizione solare.
-Mantenere umido il terriccio fino alla germinazione, può impiegare fino a 90 giorni.
-Non necessita di particolari attenzioni una volta germinato.


In greco antico “mýron” significa profumo, sottolineando la gradevole fragranza del mirto.
Una leggenda narra che una fanciulla chiamata Mirra si fosse innamorata del padre e lo avesse sedotto. Una volta accortosi dell’identità della figlia, l’uomo la inseguì per ucciderla. Gli dei ebbero pietà e la trasformarono in un albero di mirto poco prima che partorisse suo figlio Adone. Si diceva che gli essudati aromatici dell’albero fossero le lacrime della donna.

Erodoto scrive che gli egiziani usavano il mirto per imbalsamare i defunti e per deodorare gli ambienti malsani.

Al tempo di Cristo era una delle merci più preziose; l’olio veniva impiegato dagli ebrei per l’unzione dell’altare e le loro sacre reliquie.

Le donne che chiedevano udienza a re Assuero di Mede e Persia venivano purificate da un trattamento della durata di 1 anno a base di mirto ed altre fragranze.

Nella medicina ayurvedica ha una lunga tradizione come rimedio interno contro ulcere, affezioni respiratorie, problemi mestruali, postmenopausali e disturbi neurologici come l’epilessia; esternamente si applica contro ulcere, infezioni, emorroidi, emorragie, periodontiti, artrite reumatoide, reumatismi, disturbi gengivali e malattie della pelle [Satyavati, G. V., M. K. Raina, and M. Sharma. Medicinal plants of India. Vol. 2. Indian Council of Medical Research, 1987.].

In Turchia il mirto si mette in mezzo ai vestiti invernali insieme ad alloro, lavanda e gelsomino per salvaguardarli dagli insetti e mantenerli profumati durante l’estate. Per la stessa ragione lo piantano vicino ai cimiteri [DOĞANALP, Nihat. “A Survey on Youth Unemployment in the Axis of Turkey’s Employment Policy.” Social Sciences Researches in the Globalizing World 16 (2018).]. L’olio delle foglie viene prescritto per trattare infezioni alla vescica, protozoi ed abbassare la glicemia dei pazienti diabetici [Mahdi, N. K., Z. H. Gany, and M. Sharief. “Alternative drugs against Trichomonas vaginalis.” EMHJ-Eastern Mediterranean Health Journal, 12 (5), 679-684, 2006 (2006).]. Secondo una leggenda dell’Anatolia il nome della città di Mersin significa “regione dei fiori di mirto”.

In Pakistan viene largamente impiegato in cucina, in misura minore a scopo medicinale contro disturbi gastrici, dissenteria, coaguli, congestione al petto, diabete, infezioni, febbre, parassiti, mal di testa, costipazione. Viene consumato anche per favorire la produzione del latte materno [Ali, Kishwar, et al. “Ethnobotanical and ecological study of Myrtus communis (L.) in Bajaur agency (FATA) Khyber-Pakhtunkhwa, Pakistan.” J of Biod and Envir Sci (JBES) 11.1 (2017): 152-164.].

 

Intorno al 700 d.C fu introdotto nella medicina cinese dove viene lodato come cicatrizzante, analgesico, antinfiammatorio, citorigenerante e vasostimolante.

Intorno al 1700 in America l’erborista Samuel Thompson descrisse le proprietà antisettiche e purificanti del mirto dimostrando la superiorità della pianta rispetto ai farmaci comunemente usati a quei tempi. Il naturopata John Christopher scrive nel suo “The School of Natural Healing” sulle incredibili proprietà vasostimolanti, immunostimolanti e cardiostimolanti del mirto. Elenca anche una prima posologia e guida all’uso medicinale della pianta.

OPPIOIDE, ANALGESICO, ANTIFIAMMATORIO, SEDATIVO

Un estratto acquoso di foglie di mirto ha mostrato proprietà analgesiche di tipo narcotico nei modelli animale di stimolo termico che si ipotizza siano mediate dai recettori oppioidi [Twaij, Husni, and Hantash Abed El-Jalil. “Evaluation of narcotic (opioid like), analgesic activities of medicinal plants.” Eur J Sci Res 33 (2009): 179-82.].

Estratti acquosi ed alcolici a base di parte aerea hanno mostrato effetti centrali, i ricercatori ipotizzano l’azione sia dovuta principalmente al contenuto di flavonoidi e/o tannini. Inoltre possono stabilizzare le membrane cellularie, ridurre la permeabilità dei capillari ed inibire il rilascio dei mediatori chimici risultando in un potente effetto antinfiammatorio. Queste proprietà combinate fanno pensare ad una potenziale applicazione nel trattamento dell’artrite reumatoide [Hosseinzadeh, Hossein, Mohammad Khoshdel, and Maryam Ghorbani. “Antinociceptive, anti-inflammatory effects and acute toxicity of aqueous and ethanolic extracts of Myrtus communis L. aerial parts in mice.” Journal of acupuncture and meridian studies 4.4 (2011): 242-247.]

Un estratto acquoso ha indotto effetti ipnotici e sedativi per vie indipendenti dai recettori benzodiazepinici [FAIZI, MEHRDAD, et al. “SEDATIVE-HYPNOTIC EFFECTS OF MYRTUS COMMUNIS L.” (2013).].

I principali composti dell’olio essenziale, eucaliptolo e β-pinene, hanno mostrato un’azione opposta nei test antinocicettivi condotti sui roditori: il primo ha un’azione comparabile alla morfina ed agisce presumibilmente come agonista dei recettori μ-oppioidi, il secondo da antagonista come il naloxone [Liapi, Charis, et al. “Antinociceptive properties of 1, 8-cineole and β-pinene, from the essential oil of Eucalyptus camaldulensis leaves, in rodents.” Planta medica 73.12 (2007): 1247-1254.].

Anche l’α-terpineolo, un altro composto aromatico della pianta, ha mostrato affinità oppioidi e serotoninergiche che spiegano la sua azione anti-iperalgesica [Oliveira, Makson GB, et al. “α-Terpineol, a monoterpene alcohol, complexed with β-cyclodextrin exerts antihyperalgesic effect in animal model for fibromyalgia aided with docking study.” Chemico-Biological Interactions 254 (2016): 54-62.].

Un unguento a base di mirto, miele, aloe vera e batteriofagi Pseudomonas ha facilitato contrazione della ferita, riepitelizzazione e neovascolarizzazione nel modello animale da bruciature di secondo grado [Khaleghverdi, Soheil, et al. “The Effect of Myrtus, Honey, Aloe Vera and Pseudomonas Phage Treatment on Infected Second Degree Burns: In Vivo Study.” Biointerface Res. Appl. Chem 11 (2021): 7422-7430.].

GABAERGICO, ANSIOLITICO, MIORILASSANTE, SONNIFERO

Un estratto idroalcolico di foglie di mirto si è comportanto come un agonista del recettore GABA-A contenente la subunità α2 (GABRA2) riducendo l’ansia e il tono muscolare dei roditori senza influenzare gli stati convulsivi. Inoltre ha ridotto la durata del sonno REM incrementando quella non-REM [Hajiaghaee, Reza, et al. “Hydroalcoholic extract of Myrtus communis can alter anxiety and sleep parameters: a behavioural and EEG sleep pattern study in mice and rats.” Pharmaceutical biology 54.10 (2016): 2141-2148.].

L’olio essenziale ha indotto un effetto ansiolitico non-sedante sui topi [Hailu, Eyob, Ephrem Engidawork, and Kaleab Asres. “Essential oils of Myrtus communis L. produce a non-sedating anxiolytic effect in mice model of anxiety.” Zhongguo Yaolixue yu Dulixue Zazhi- Chinese Journal of Pharmacology and Toxicology 26.5 (2012): 729.]. In un altro studio più recente ha potenziato gli effetti ipnotici e la durata del sonno indotto dal pentobarbital, ma scarsi effetti da solo [Birhanie, Muluken Walle, Bizuayehu Walle, and Kidist Rebba. “Hypnotic effect of the essential oil from the leaves of Myrtus communis on mice.” Nature and Science of Sleep 8 (2016): 267.].

Il mirtenolo, un terpenoide isolato dalla pianta, ha dimostrato proprietà ansiolitiche probabilmente mediate dalla trasmissione GABAergica [Moreira, Maria Rosilene Cândido, et al. “Anxiolytic-like effects and mechanism of (−)-myrtenol: A monoterpene alcohol.” Neuroscience letters 579 (2014): 119-124.].

NOOTROPICO, NEUROPROTETTIVO, ANTICOLINESTERASICO, ANTIOSSIDANTE, GENOPROTETTIVO

Il mirto ha migliorato le capacità cognitive nei modelli animali di Alzheimer [Aykac, Asli, et al. “Evaluation of the protective effect of Myrtus communis in scopolamine-induced Alzheimer model through cholinergic receptors.” Gene 689 (2019): 194-201.], diabete postmenopausale [Yaman, Beril Kadıoğlu, et al. “Myrtus communis subsp. communis improved cognitive functions in ovariectomized diabetic rats.” Gene 744 (2020): 144616.], ipertensione [Cevikelli-Yakut, Z. A., et al. “Myrtus communis improves cognitive impairment in renovascular hypertensive rats.” Journal of Physiology and Pharmacology: an Official Journal of the Polish Physiological Society 71.5 (2020).] e stress cronico [Jalalvand, Fatemeh, and Masoumeh Asle-Rousta. “Effect of Myrtus Communis Hydro-Alcoholic Extract on Chronic Restraint Stress-Induced Spatial Memory Deficit in Adult Male Rats.” Journal of Arak University of Medical Sciences 21.3 (2018): 33-41.] incrementando il fattore neurotrofico cerebrale e l’espressione dei recettori colinergici; uno studio del 2020 suggerisce possa anche proteggere dallo stress ossidativo ippocampale e le conseguenti disfunzioni indotte dall’obesità [ÖZBEYLİ, Dilek, et al. “Myrtus communis extract ameliorates high-fat diet induced brain damage and cognitive function.” Journal of research in pharmacy (online) 24.6 (2020): 865-873.].

Un estratto di bacche ha inibito acetil e butirilcolinesterasi, enzimi associati alle patologie neurodegenerative, oltre ad una notevole azione antiossidante [Tumen, Ibrahim, Fatma Sezer Senol, and Ilkay Erdogan Orhan. “Inhibitory potential of the leaves and berries of Myrtus communis L.(myrtle) against enzymes linked to neurodegenerative diseases and their antioxidant actions.” International journal of food sciences and nutrition 63.4 (2012): 387-392.].

Un estratto di foglie ha inibito l’azione genotossica e mutagenica della doxorubina [ÖZ, Selda, and Şükran ÇAKIR ARICA. “Myrtus communis L.(Mersin) Yaprak Ekstraktının Genoprotektif Etkisinin Somatik Mutasyon ve Rekombinasyon Testi (SMART) ile Değerlendirilmesi.” Bitlis Eren Üniversitesi Fen Bilimleri Dergisi 8.3 (2019): 875-882.], l’olio essenziale ha mostrato simili proprietà [Mimica-Dukić, Neda, et al. “Essential oil of Myrtus communis L. as a potential antioxidant and antimutagenic agents.” Molecules 15.4 (2010): 2759-2770.].

Negli esperimenti in-vitro l’acido 3,5-O-di-galloquinico isolato dalla pianta ha protetto le cellule dallo stress ossidativo incrementando l’attività degli enzimi antiossidanti e di riparazione del DNA [Ines, Skandrani, et al. “In vitro antioxidant and antigenotoxic potentials of 3, 5‐O‐di‐galloylquinic acid extracted from Myrtus communis leaves and modulation of cell gene expression by H2O2.” Journal of Applied Toxicology 32.5 (2012): 333-341.].

ANTICADUTA

In uno studio randomizzato a doppio cieco su pazienti affetti da alopecia androgenetica l’olio essenziale di mirto ha ridotto la caduta dei capelli migliorando l’assorbimento dei nutrienti nelle cellule della papilla e regolando la funzione delle ghiandole sebacee [Bureau, J. P., et al. “Essential oils and low-intensity electromagnetic pulses in the treatment of androgen-dependent alopecia.” Advances in therapy 20.4 (2003): 220-229.].

La resina della pianta si è comportata come un potente batteriostatico in diversi test scientifici.

Studi recenti hanno identificato in alcuni estratti a base di mirto i myrtucommuloni, dei composti dalla significativa attività pro-apoptotica nei confronti di diversi tipi di cellule. I ricercatori sottolineano come questa sia mediata per via intrinseca ed agisca selettivamente sulle cellule tumorali.

Il mirto contiene eerabolene, acadinene, elemolo, eugenolo, cuminaldeide, curzerenone, lindestrene, 2-metossifuranodiene, and 3-amirinmircene, camforene, Z-guggulsterolo, guggulsterolo, acidi cammiforico, acido commiforinico, eeraboresene, eerabomirrolo, commiferina, galattosio, acido glucuronico, acido arabinoseformico, acido acetico, solfati, benzoati, malati, tannini, pinene, cadinene, limonene, m-cresolo, acido eerabomirrolico, eeraborescene, ergenolo, dipentene, limonene, aldeide cinnamico, antiocianine, acil fluoroglucinoli, furanodiene, furanodienone, myrtucommuloni, furanoeudesmadiene, curzarene ed altri sesquiterpeni.

Gli effetti sul CNS sono dovuti ai sesquiterpeni.
Gli effetti antinfiammatori ed analgesici sembrano dovuti principalmente al mirtucommulone ed agli steroli vegetali come Z-guggulsterolo e guggulsterolo.
Gli effetti antimicrobici e decongestionanti sono dovuti ai tannini ed all’alto contenuto di composti aromatici volatili presenti nell’olio essenziale della pianta.
L’azione emolliente e lenitiva è dovuta alle mucillagini.
L’azione antiossidante è dovuta all’alto contenuto di antiocianine e composti fenolici.

Effetti sedativi ed oppioidi:
Shahmohammadi, Z. “Evaluation of sedative-hypnotic effect of Myrtus communis L. aqueous extract in mice.” Research in Pharmaceutical Sciences 7.5 (2012): 832.
Effetti ansiolitici:
Almeida, Antonia Amanda Cardoso de, et al. “Anxiolytic-like effects and mechanism of (−)-myrtenol: a monoterpene alcohol.” (2014).
Effetti analgesici e lassativi:
Syeda, S., et al. “Analgesic and gastrointestinal motility profile of essential oil from Myrtus communis leaves.” J. Phytopharmacol 4 (2013): 81-86.
Effettu antinfiammatori:
Rossi, Antonietta, et al. “Myrtucommulone from Myrtus communis exhibits potent anti-inflammatory effectiveness in vivo.” Journal of Pharmacology and Experimental Therapeutics 329.1 (2009): 76-86.
Effetti antivirali:
Oulia, P., et al. “The effect of Myrtus communis L. essential oil on treatment of Herpes simplex infection in animal model.” (2007): 157-165.
Effetti antibatterici:
Taheri, Ali, et al. “Antibacterial effect of Myrtus communis hydro-alcoholic extract on pathogenic bacteria.” Zahedan Journal of Research in Medical Sciences 15.6 (2013): 19-24.
Effetti antimicotici:
Garg, S. C., and S. L. Dengre. “Antifungal activity of the essential oil of Myrtus communis var. microphylla.” Herba Hung 27.2-3 (1988): 123-125.
Effetti antiulcera e gastroprotettivi:
Sumbul, Sabiha, et al. “Evaluation of Myrtus communis Linn. berries (common myrtle) in experimental ulcer models in rats.” Human & experimental toxicology 29.11 (2010): 935-944.
Effetti antitumorali:
Tretiakova, Irina, et al. “Myrtucommulone from Myrtus communis induces apoptosis in cancer cells via the mitochondrial pathway involving caspase-9.” Apoptosis 13.1 (2008): 119-131.
Effetti antimutagenici ed antiossidanti:
Mimica-Dukić, Neda, et al. “Essential oil of Myrtus communis L. as a potential antioxidant and antimutagenic agents.” Molecules 15.4 (2010): 2759-2770.
Effetti broncodilatatori, vasodilatatori e spasmolitici:
Janbaz, K. H., et al. “Bronchodilator, vasodilator and spasmolytic activities of methanolic extract of Myrtus communis.” L. J Physiol Pharmacol 64 (2013): 479-84.
Effetti anabolizzanti ed immunostimolanti:
Goudarzi, Majid, et al. “The Effect of Myrtus Communis Oil Extract on Growth Performance and Immune Responses in Ross and Cobb Strain Broilers.” Journal of Advanced Agricultural Technologies Vol 3.1 (2016).
Effetti neuroprotettivi ed antiossidanti:
Tumen, Ibrahim, Fatma Sezer Senol, and Ilkay Erdogan Orhan. “Inhibitory potential of the leaves and berries of Myrtus communis L.(myrtle) against enzymes linked to neurodegenerative diseases and their antioxidant actions.” International journal of food sciences and nutrition 63.4 (2012): 387-392.
Effetti ipotensivi ed antiossidanti:
Bouaziz, Amel, et al. “Phytochemical analysis, hypotensive effect and antioxidant properties of Myrtus communis L. growing in Algeria.” Asian Pacific Journal of Tropical Biomedicine 5.1 (2015): 19-28.
Effetti epatoprotettivi ed antiossidanti:
Kumar, M. R., et al. “Antioxidant and hepatoprotective activity of the aqueous extract of Myrtus Communis (Myrtle) Linn. leaves.” Pharmacologyonline 1 (2011): 1083-1090.
Effetti ipoglicemici ed antidiabetici:
Elfellah, M. S., M. H. Akhter, and M. T. Khan. “Anti-hyperglycaemic effect of an extract of Myrtus communis in streptozotocin-induced diabetes in mice.” Journal of ethnopharmacology 11.3 (1984): 275-281.
Effetti ipolipidici e dimagranti:
Ahmed, Amal Hussein. “Flavonoid Content and Antiobesity Activity of Leaves of Myrtus communis.” Asian Journal of Chemistry 25.12 (2013): 6818.
Effetti antietà e sulla salute della pelle:
Hornby, Sidney, et al. “Myrtus communis extract enhances the tolerability and efficacy of high retinol facial moisturizer.” J Am Acad Dermatol 64 (2011).

L’assunzione di mirto è particolarmente controindicata nei bambini o durante gravidanza ed allattamento.

Non sono conosciute interazioni farmacologiche pericolose.

Gli effetti collaterali sono nausea, vomito, diarrea, pressione bassa, disturbi della circolazione e sintomi asmatici.

In casi estremi, relativi in genere al consumo interno dell’olio essenziale, può provocare l’arresto respiratorio.

 

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