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Una pianta da fiore molto appariscente e profumata, vanta una lunghissima tradizione in medicina popolare.

Diversamente da quanto si credeva non è l’ipericina il principio attivo della pianta responsabile della sua attività antidepressiva, ma i flavonoidi: tra questi l’iperforina ha mostrato di inibire la ricaptazione delle monoammine.

NON E’ UN FITOFARMACO O UN SUPPLEMENTO ALIMENTARE, MA UN ARTICOLO NON ADATTO AL CONSUMO UMANO DESTINATO SOLTANTO AD APPLICAZIONI ESTERNE E FUMIGAZIONI IN AMBIENTI APERTI.

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forma Tritato In polvere Essenza alcolica
quantita 50g 250g 50g di materia prima 100g di materia prima 250g di materia prima
Azzera selezione
Confronta

Descrizione

INFORMAZIONI SULL’USO STORICO NELLA MEDICINA POPOLARE (NON COSTITUISCONO POSOLOGIA)

PARTE USATA: parte aerea fiorita

-ingerita\ 2-6g
-decotta\ 5-12g
-tintura 1:1\ 3-8ml

L’effetto acuto è difficilmente percepibile alle dosi terapeutiche, solo dopo qualche giorno si registrano conseguenze farmacologiche  significative.

In medicina popolare si assumeva per almeno 2 settimane al fine di ottenere il massimo dei benefici.

A dosi circa 10 volte più grandi di quelle comunemente usate in terapia l’iperico produce uno stato di: sedazione, sensazioni oniriche, alterazioni visive, alterazione delle percezioni tattili, dell’equilibrio, alterazione del normale flusso dei pensieri, stimolazione all’interazione sociale, euforia.
A queste dosi l’interazione con MAO-I ed altri farmaci può essere letale.

Inoltre contiene amentoflavone, un composto  che inibisce l’enzima CYP-29 potenziando l’assorbimento di molte sostanze tra cui la cannabis.

Medicina convenzionale
Le proprietà antidepressive, antivirali, antibatteriche, antinfiammatorie, anticancro, antiossidanti, neuroprotettive, benefiche sulla guarigione delle ferite e sulla dipendenza da oppiacei dell’iperico e dei suoi fitocostituenti sono supportate dalla ricerca scientifica.

Viene raramente consigliato, di solito semplicemente per problemi depressivi minori; diversamente dagli antidepressivi tradizionali, non si è mai comportato da placebo in nessun lavoro scientifico.

Tuttavia gli estratti standardizzati a base di iperforina sono di solito molto scadenti come qualità. Recenti studi hanno infatti dimostrato che questo composto non ha alcun ruolo nell’azione antidepressiva della pianta.

La pianta fresca o secca è molto più efficace e completa nella sua azione terapeutica.

 

Medicina alternativa
L’iperico è l’antidepressivo naturale più usato in fitoterapia moderna, la sua efficacia provata da molteplici test scientifici è raramente messa in discussione.

 

Nella medicina popolare asiatica si usava anche per sciatica, colera, morsi velenosi, ulcere, febbre, vermi, ittero, gotta, reumatismi, disturbi respiratori, intestinali, urinari, come abortificente e tonico generale.

Decotto
-Mettere l’iperico (opzionale)in polvere in una pentola con un volume quadruplo di acqua (opzionale)distillata.
-Lasciare sobbollire appena fino a 1 ora e mezza per la saturazione, aggiungere ulteriore acqua solo se necessario al fine di tenere i solidi ben coperti.
-Filtrare e scartare i solidi
-(Opzionale)Riutilizzare i solidi scartati per un altra cottura.

Tintura
-Mettere l’iperico (opzionale)in polvere in un barattolo sigillabile e aggiungere alcol al 50%.
-Scuotere vigorosamente quanto più spesso (almeno 1 volta al giorno) e lasciare a riposo fino a 3 settimane
-Filtrare e scartare i solidi
-Evaporare l’alcol fino alla gradazione desiderata, si può anche eliminare tutta la parte liquida per ottenere un residuo solido

Descrizione:
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Theales
Famiglia: Clusiaceae
Genere: Hypericum
Nativo: Europa, Asia
Plant Hardiness Zone: 6-10
L’iperico (Hypericum perforatum) è una pianta perenne con radici striscianti molto lunghe.
Il suo stelo eretto cresce fino a 1m d’altezza, sviluppa foglie opposte di colore giallo-verdastro e di forma oblunga lunghe fino a 2cm.
Sono ricoperte da puntini luccicanti alla luce, per questo viene detto “perforato”.
Produce fra la fine della primavera e metà estate dei fiori composti da 5 petali, di colore giallo acceso con puntini neri.

Coltivazione:
E’ una pianta infestante facile da coltivare:
-Piantare i semi in Primavera in pieno sole e coprirli con appena un po di terriccio, in un terreno generico molto drenante con PH 5,5-7.
-Mantenere umido il terreno fino alla germinazione (Da 3 settimane a 3 mesi)
-Una volta cresciuto non necessita di cure particolari se non della potatura ad inizio primavera.

Il nome iperico deriva dal greco “eikon” e “hyper”, figura di sopra, ad indicare l’uso spirituale della pianta negli esorcismi.
Dioscoride, il famoso erborista greco, ne vanta le proprietà curative su colera, febbre, dolori mestruali, disturbi della diuresi e bruciature; Teofrasto loda le proprietà magiche e medicinali dell’iperico.

In Inghilterra era associato al sole, veniva usato in rituali di divinazione e cerimonie religiose: le fanciulle per esempio dovevano coglierlo e conservarlo alla perfezione la notte prima di sposarsi.
A questa pianta erano attribuite anche proprietà magiche, si credeva potesse tenere lontane le influenze negative, le streghe, il fuoco e portare fortuna.
Si metteva sotto il cuscino per vedere San Giovanni in sogno e ricevere la protezione del santo per 1 anno intero.

I nativi americani ne fecero uso medicinale per secoli come antidiarroico, abortificente, antinfiammatorio, antipiretico, emostatico, antidoto per il veleno dei serpenti e tonico generale.

 

L’iperico viene spesso paragonato ai SSRI ma la sua azione inibitoria sulla ricaptazione dei neurotrasmettitori ha uno spettro molto più ampio ed interessa anche norepinefrina e dopamina, non solo la serotonina. Inoltre abbassa  livelli di cortisolo (noto ormone dello stress) e potenzia l’attività del GABA, facendosi notare anche come potente ansiolitico. Ha anche leggeri effetti MAO-inibitori e blocca i recettori che legano la serotonina.

Un gruppo di ricerca aveva analizzato i principali composti dell’iperico affermando che l’effetto antidepressivo fosse dovuto all’ipericina che descrissero come un inibitore della MAO-A. Studi successi hanno dimostrato che a causa di alcune impurità nei campioni utilizzati, l’effetto dipenderebbe da iperforina ed altri fluoroglucinoli, xantoni e flavonoidi.

Oltre a ciò, l’iperforina stimola la crescita e la differenziazione dei cheratinociti combattendo i segni del tempo e donando lucentezza alla cute.

L’ipericina ha comunque numerose proprietà benefiche per l’organismo tra cui antivirale, antineoplastica e fotosensibilizzante. E’ stata valutata con successo per la cura di ferite, psoriasi, dermatite atopica, infezioni da Herpes simplex e melanoma della pelle.

Estratti a base della pianta sono stati testati nella cura dell’AIDS per via delle note proprietà antivirali riportando grossi miglioramenti nella sintomatologia. Sembra anche che potenzi notevolmente gli effetti terapeutici di alcune medicazioni standard come l’azidotimidina.

A parte la bassissima incidenza di effetti collaterali rispetto agli antidepressivi sintetici (un po mi mal di pancia o mal di testa alla peggio), l’iperico si è sempre dimostrato superiore al placebo in ogni test farmacologico riconosciuto. In più sembra che il noto fenomeno di cronicizzazione dei quadri patologici indotto dai farmaci antidepressivi tradizionali non si applichi all’iperico. Non ci sono i noti casi di danni permanenti, dipendenza, disturbi suicidari o morte con questo fitofarmaco. Il rischio di overdose, ben presente per i sintetici, è quasi nullo e di solito si manifesta semplicemente con nausea a vomito.

Già nel 1997 il Dr. Vorbach ed i suoi colleghi hanno somministrato dosi altissime di estratto standardizzato all’iperico (1800mg/ al giorno – circa il doppio rispetto alla massima dose terapeutica consigliata) per 6 settimane a 209 soggetti affetti da depressione grave. I risultati furono paragonati con una dose di imipramina (150mg/ al giorno) in quanto ad efficacia farmacologica ma con molti meno effetti collaterali nonostante la dose massiccia. Secondo alcune mie personali investigazioni, alti dosaggi di materiale vegetale grezzo di qualità (possibilmente estratto in tè o tintura per evitare disturbi gastrici) sono ancora più sicuri degli stessi estratti standardizzati e molto più efficaci per via dell’alta sinergia fra tutti i composti del fitocomplesso.

La Commissione Tedesca E ha approvato la pianta per il trattamento di depressione, ansia e disturbi del sonno. Si stima che in Germania circa il 50% del mercato totale degli antidepressivi sia rappresentato dall’iperico.

 

Flavonoidi: epigallocatechina, rutina, iperoside, isoquercetina, quercitrina, quercetina, amentoflavone, biapigenina, astilbina, miricetina, miquelianina, kaempferolo, luteolina;

acidi fenolici: acido clorogenico, acido caffeico, acido cumarinico, acido ferulico, acido idrossibenzoico, acido vanillico;

naftodiantroni: ipericina, pseudoipericina, protoipericina, protopseudoipericina;

fluoroglucinoli: iperforina, adiperforina;

tannini: proantiocianidine ed altri;

oli volatili: metil octano, nonano, metildecano, undecano, pinene, terpineolo, geraniolo, mircene, limonene, cariofillene, umulene;

acido grassi saturi: acido isovalerico, acido metilbutanoico, acido miristico, acido palmitico, acido stearico;

alcanoli: tetracosanolo, exacosanolo;

vitamine e analoghi: carotenoidi, colina, nicotinamide, acido nicotinico;

altri: pectina, sitosterolo, triacontano, kielcorina, noratiriolo;

Si credeva che gli effetti fossero dovuti ad ipericina e pseudoipericina, composti che vengono ancora usati per standardizzarne gli estratti e misurarne la potenza. Studi più recenti hanno scoperto che questo composto non partecipa nell’attività antidepressiva (ha proprietà antivirali, antineoplastiche e fotodinamiche).

Il principale composto responsabile di questa azione sembra essere l’iperforina, ma anche gli altri fluoroglucinoli, xantoni e flavonoidi contribuiscono.

Effetti antidepressivi:
Behnke, Kirsten, et al. “Hypericum perforatum versus fluoxetine in the treatment of mild to moderate depression.” Advances in therapy 19.1 (2002): 43-52.
Effetti antivirali ed antitumorali:
Miskovsky, Pavol. “Hypericin-a new antiviral and antitumor photosensitizer: mechanism of action and interaction with biological macromolecules.” Current Drug Targets 3.1 (2002): 55-84.
Effetti antimicrobici ed antibatterici:
Radulović, Niko, et al. “Screening of in vitro antimicrobial and antioxidant activity of nine Hypericum species from the Balkans.” Food chemistry 103.1 (2007): 15-21.
Effetti neuroprotettivi:
Silva, Bruno A., et al. “Neuroprotective effect ofH. perforatum extracts on β-amyloid-induced neurotoxicity.” Neurotoxicity research 6.2 (2004): 119-130.

L’assunzione d’iperico è particolarmente controindicata in chi soffre di Alzheimer, ADHD, disturbo bipolare, schizofrenia, prima di un’operazione chirurgica o durante gravidanza ed allattamento.

L’interazione con farmaci MAO-I, antidepressivi, benzodiazepine, contraccettivi ed anfetamine è pericolosa.

Gli effetti collaterali più comuni sono insonnia, diarrea, bocca secca, stanchezza, irritabilità, irrequietezza, sogni molto vividi, mal di testa e nausea.

 

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