INFORMAZIONI SULL’USO STORICO NELLA MEDICINA MUTI AFRICANA (NON COSTITUISCONO POSOLOGIA)
PARTE USATA: radice
-ingerita\ 1-2g
-decotta\ 3-10g
-tintura\ 2-5ml
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Radice molto potente, viene usata nella forma grezza in polvere in molti ospedali africani come sostituto analgesico ed anestetico per le popolazioni più deboli (fanciulli, anziani, cardiopatici, etc).
Viene considerata sacra dalle tribù Xhosa insieme alle altre piante rituali “ubulawu” che consumano per comunicare con l’aldilà.
NON E’ UN FITOFARMACO O UN SUPPLEMENTO ALIMENTARE, MA UN ARTICOLO NON ADATTO AL CONSUMO UMANO DESTINATO SOLTANTO AD ESPOSIZIONE E FUMIGAZIONI IN AMBIENTI APERTI.
INFORMAZIONI SULL’USO STORICO NELLA MEDICINA MUTI AFRICANA (NON COSTITUISCONO POSOLOGIA)
PARTE USATA: radice
-ingerita\ 1-2g
-decotta\ 3-10g
-tintura\ 2-5ml
La radice di uzara ha un marcato effetto sedativo.
Contiene alcuni composti (uzarina, xysmalorina) che sembrerebbero essere psicoattivi ma non sono ancora stati ben studiati.
Medicina convenzionale
Le proprietà sedative, antidepressive, ansiolitiche, analgesiche, antinfiammatorie ed antidiarroiche dell’uzara e dei suoi fitocostituenti sono supportate dalla ricerca scientifica.
Non viene usata nella medicina convenzionale nella sua forma naturale, ma viene lavorata per produrre farmaci antidiarroici ed antinfiammatori/analgesici.
Medicina alternativa
L’uzara viene usata in fitoterapia come antidiarroico ed analgesico principalmente, ma la sua fama di potente sedativo ed ansiolitico si sta diffondendo sempre di più.
Viene usata in Africa dai guaritori locali contro mal di testa, febbre, malaria, tifo, dolore addominale, dissenteria, veleno e come emetico.
Decotto
-(Opzionale) Congelare un giorno prima il materiale inumidito con acqua distillata molto acida (1 cucchiaio d’aceto/100ml) per indebolire le pareti cellulari.
-Mettere l’uzara (opzionale)in polvere in una pentola con un volume triplo di acqua (opzionale)distillata acida (1-2 cucchiai d’aceto/litro)
-Lasciare sobbollire appena fino a 30m per la saturazione, aggiungere ulteriore acqua solo se necessario al fine di tenere i solidi ben coperti.
-Filtrare e scartare i solidi
-(Opzionale)Riutilizzare i solidi scartati per un altra cottura.
Tintura
-(Opzionale) Congelare un giorno prima il materiale inumidito con acqua distillata molto acida (1 cucchiaio d’aceto/100ml) ed una spruzzatina d’etanolo.
-Mettere l’uzara (opzionale)in polvere in un barattolo sigillabile e aggiungere alcol al 70%.
-Scuotere vigorosamente quanto più spesso (almeno 1 volta al giorno) e lasciare a riposo fino a 3 settimane
-Filtrare e scartare i solidi
-Evaporare l’alcol fino alla gradazione desiderata, si può anche eliminare tutta la parte liquida per ottenere un residuo solido
Coltivazione
L’uzara è una pianta tropicale semplice da coltivare:
-Seppellire superficialmente i semi in un terreno umido ben lavorato, morbido e drenante.
-Mantenere umido il terreno fino alla germinazione (può richiedere anche 1 anno).
-Non necessita di cure particolari, se non di essere protetto dalle piante infestanti.
-Teme il ristagno idrico ed il freddo eccessivo.
Il nome scientifico Xysmalobium deriva dal greco “xysma” e “lobium”, significa frutto ricoperto da peluria riferendosi alle caratteristiche morfologiche della pianta.
L’uzara ha una lunga tradizione medicinale in Africa: gli Zulu la usano come antidoto per il veleno; gli Xhosa come rimedio per coliche, problemi addominali, come tonico ed antinfiammatorio locale; i Mpondo come rimedio per la dissenteria; i Nama contro flatulenza, diarrea e problemi digestivi; i Tswana contro le intossicazioni alimentari.
Viene anche usata come amuleto protettivo contro le tempeste e per addomesticare i cani.
L’uzara è stata utilizzata nel 1911 per produrre un potente farmaco antiemetico “Antidiarrhoicum” e nel 1927 ne fecero un analgesico per il dolore mestruale, “Dysmenural”.
Stranamente anche se l’ingrediente attivo unico di queste due preparazioni era semplice radice in polvere; la radice stessa non è mai stata indicata come antiemetico o analgesico.
La radice di azura non è stata ben analizzata, sono stati identificati i seguenti composti: allopregnalonone, 1-pirrolina, allopreuzarina, azarina, xysmalorina, allouzarina e alloxysmalorina.
Il principale composto sedativo/ansiolitico è l’allopregnalonone, si crede che uzarina e xysmalorina siano dotate di proprietà psichedeliche.
L’interazione con farmaci a base di digossina, antibiotici, lassativi o diuretici è pericolosa.
Tutte le informazioni relative ai nostri prodotti vengono fornite a titolo informativo: non vogliono incoraggiare atteggiamenti pericolosi e/o di illegalità.
I termini usati nelle categorie ed i tag non vogliono suggerire l’uso dei prodotti, solo organizzarli in base alle tradizioni etnobotaniche e alle potenzialità farmacologiche identificate in letteratura.
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I nostri contenuti su etnografia, chimica e farmacologia delle specie trattate non sono stati valutati dall’ISS o da una qualunque figura medica professionale: le possibili applicazioni, indicazioni posologiche ed avvertenze sono descritte solo a scopo educativo, sono speculazioni personali e non costituiscono parere medico.
I prodotti che trattiamo sono incensi, sementi da coltivazione, materiale botanico da collezione/esposizione e materiale scientifico da ricerca. Non sono articoli destinati al consumo umano, leggi attentamente termini e condizioni prima di effettuare un eventuale acquisto https://www.visionecurativa.it/termini-e-condizioni/
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