CONSERVANTI DA EVITARE

Introduzione

I conservanti sono considerati da sempre necessari per l’industria alimentare, la FDA valuta che questi prodotti siano sicuri o meno per la salute dei consumatori o almeno così dovrebbe essere (ricordate per quanti anni ci hanno fatto credere che l’aspartame fosse sicuro?).

Butilidrossitoluene (BHT)

Questo composto antiossidante è considerato dalla FDA come generalmente sicuro (GRAS), in base ad uno studio del ’79 [1].

Tuttavia leggendo attentamente questo studio i dubbi sulla sicurezza del BHT rimangono: l’analisi istopatologica rivelò un aumento della vacuolizzazione centrolobulare citoplasmatica nelle cellule epatiche. Un fattore non indifferente che viene appena menzionato come un inezia.

In misura minore è stato registrato anche un aumento dell’incidenza di adenomi e carcinomi, degenerazione e necrosi delle cellule epatiche.

I danni riguardano anche le vie aeree e i polmoni, si evidenzia un maggiore rischio di adenoma bronchiale.

I ricercatori hanno concluso che sebbene questo composto sembri in grado di causare alterazioni potenzialmente pericolose, non è direttamente cancerogeno quindi impiegabile nell’industria alimentare sotto una certa concentrazione.

Personalmente non mi fiderei dei risultati di questa singola ricerca.

Se si considera la letteratura scientifica nel suo insieme possiamo distinguere numerosi meccanismi patologici imputabili al BHT
-interferenze con il metabolismo della vitamina K [2] e A [3]
-ipertrofia dei volumi epatici [4]
-un’azione cancerogena indiretta che favorisce lo sviluppo di tumori a carico di fegato, polmoni e sistema gastrointestinale indotto da altri composti tossici [5].
-atipia nucleare delle cellule epatiche [6]
-chiari segni di infiammazione e tossicità polmonare [7]
-necrosi centrilobulare delle cellule renali [8]
-alterazioni nell’omeostasi del calcio e della trasduzione dei segnali nervosi risultanti in un aumento nel rischio di emorragia [9].
-l’espressione di un effetto pro-ossidante paradosso a cui fa seguito un aumento nei livelli di colesterolo, diminuzioni nella massa magra, nel volume e nella funzionalità cardiaca [10]
-formazione di specie reattive dell’ossigeno derivanti dall’ossidazione del BHT, composti tossici e cancerogeni [11].

Un composto molto simile al BHT chiamato Butilidrossianisolo (BHA) è stato classificato come potenziale carcinogeno umano dal National Toxicoloy Program ma è anch’esso sicuro per la FDA.

Propilparabene
I parabeni sono composti ormai molto chiacchierati: un tempo in voga in campo cosmetico, ormai vengono evitati da molti utenti per i danni che fanno a pelle e capelli.
Fra i vari parabeni proprio il propilparabene è uno dei più pericolosi, tossico anche se usato esternamente.
Eppure la FDA considera GRAS questo composto come conservante alimentare.

Il propilparabene ha effetti estrogenici che potrebbero favorire lo sviluppo di melanomi o delle cellule tumorali del seno [12].

E’ genotossico: può causare un danno ossidativo al DNA caratterizzato dal declino nella percentuale delle cellule post-mitotiche [13].

Inoltre i parabeni agiscono come inibitori degli enzimi della sulfotransferasi che hanno un ruolo chiave nella detossificazione da tossine endogene ed esogene (come i parabeni stessi) [14].

Il consumo orale di parabeni ha effetti antiandrogeni, riduce la secrezione del testosterone ed influisce con la funzionalità riproduttiva maschile [15].

Gallato di propile
Il consumo di questo conservante approvato dalla FDA potrebbe avere conseguenze pericolose per il fegato: interagisce col citocromo P-450 ed inibisce l’enzima microsomiale benzopirene idrossilasi [16].
Inoltre è citotossico per le cellule epatiche ed inibisce la sintesi dell’ATP nei mitocondri in maniera dose-dipendente [17].

Oltre ai potenziali danni al fegato, ci sono evidenze che collegano il consumo di gallato di propile a ritardi nella crescita, anemia, alterazioni della funzionalità renale ed iperplasia del prestomaco [18].

Secondo diversi studi il composto non sembra essere direttamente carcinogenico, eppure la sua somministrazione ha indotto nelle cavie maschio un aumento significativo nell’insorgenza di linfoma maligno [19].

Un altro gruppo di ricerca ha valutato il grado di tossicità del gallato di propile sulle forme di vita acquatiche confermando la pericolosità del composto anche per questi organismi [20].

Conclusioni

In realtà non c’è alcun bisogno di sintetizzare composti chimici forse anche tossici per ottenere dei buoni conservanti, il mondo naturale è pieno di sostanze dall’altissimo potere antiossidante che si potrebbero benissimo estrarre, patentare ed implementare nell’industria alimentare.
E’ sempre una questione di costi e comodità, mica altro.

Dedicheremo ai conservanti naturali il prossimo post.

FONTI
1)National Toxicology Program. “Bioassay of butylated hydroxytoluene (BHT) for possible carcinogenicity.” National Cancer Institute carcinogenesis technical report series 150 (1979): 1.
2)Suzuki, Hideko, Toshiko Nakao, and Kogo Hiraga. “Vitamin K deficiency in male rats fed diets containing butylated hydroxytoluene (BHT).” Toxicology and applied pharmacology50.2 (1979): 261-266.
3)Leo, M. A., N. Lowe, and C. S. Lieber. “Potentiation of ethanol-induced hepatic vitamin A depletion by phenobarbital and butylated hydroxytoluene.” The Journal of nutrition 117.1 (1987): 70-76.
4)Gilbert, D., and L. Golberg. “Liver response tests. III. Liver enlargement and stimulation of microsomal processing enzyme activity.” Food and cosmetics toxicology 3 (1965): 417-432.
5)Witschi, H. P. “Enhanced tumour development by butylated hydroxytoluene (BHT) in the liver, lung and gastro-intestinal tract.” Food and chemical toxicology 24.10-11 (1986): 1127-1130.
6)Allen, J. R., and J. F. Engblom. “Ultrastructural and biochemical changes in the liver of monkeys given butylated hydroxytoluene and butylated hydroxyanisole.” Food and cosmetics toxicology10.6 (1972): 769-779.
7)Bauer, Alison K., et al. “Butylated hydroxytoluene (BHT) induction of pulmonary inflammation: a role in tumor promotion.” Experimental lung research 27.3 (2001): 197-216.
8)Nakagawa, Yoshio, and Kiniaki Tayama. “Nephrotoxicity of butylated hydroxytoluene in phenobarbital-pretreated male rats.” Archives of toxicology 61.5 (1988): 359-365.
9)Takahashi, O., and K. Hiraga. “Dose-response study of hemorrhagic death by dietary butylated hydroxytoluene (BHT) in male rats.” Toxicology and applied pharmacology 43.2 (1978): 399-406.
10)Faine, L. A., et al. “Butyl hydroxytoluene (BHT)-induced oxidative stress: effects on serum lipids and cardiac energy metabolism in rats.” Experimental and Toxicologic Pathology 57.3 (2006): 221-226.
11)Kahl, R. “Butylated hydroxytoluene toxicity.” Lipid-Soluble Antioxidants: Biochemistry and Clinical Applications. Birkhäuser Basel, 1992. 590-605.
12)Byford, J. R., et al. “Oestrogenic activity of parabens in MCF7 human breast cancer cells.” The Journal of steroid biochemistry and molecular biology 80.1 (2002): 49-60.
13)Martín, José Manuel Pérez, et al. “Oxidative DNA damage contributes to the toxic activity of propylparaben in mammalian cells.” Mutation Research/Genetic Toxicology and Environmental Mutagenesis 702.1 (2010): 86-91.
14)Prusakiewicz, Jeffery J., et al. “Parabens inhibit human skin estrogen sulfotransferase activity: possible link to paraben estrogenic effects.” Toxicology 232.3 (2007): 248-256.
15)Oishi, S. “Effects of propyl paraben on the male reproductive system.” Food and Chemical Toxicology 40.12 (2002): 1807-1813.
16)Yang, Chung S., and Frederick S. Strickhart. “Inhibition of hepatic mixed function oxidase activity by propyl gallate.” Biochemical pharmacology 23.22 (1974): 3129-3138.
17)Nakagawa, Yoshio, Peter Moldéus, and Gregory A. Moore. “Relationship between mitochondrial dysfunction and toxicity of propyl gallate in isolated rat hepatocytes.” Toxicology 114.2 (1996): 135-145.
18)Van der Heijden, C. A., P. J. C. M. Janssen, and J. J. T. W. A. Strik. “Toxicology of gallates: a review and evaluation.” Food and Chemical Toxicology 24.10-11 (1986): 1067-1070.
19)Abdo, K. M., et al. “Carcinogenesis Bioassay of Propyl Gallate in F344 Rats and B6C3FJ Mice.” Journal of the American College of Toxicology 2.6 (1983): 425-433.
20)Zurita, Jorge L., et al. “Ecotoxicological effects of the antioxidant additive propyl gallate in five aquatic systems.” Water research41.12 (2007): 2599-2611.

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