Ad oggi la comprovata efficacia del gotu kola ne ha diffuso l’applicazione in vari settori della scienza moderna.
La capacità di riparare e reintegrare gli assoni (derivante dal miglioramento della circolazione e della qualità sanguigna) ha conseguenze positive sistemiche per stress ed insonnia.
In più ha un alto contenuto di bramoside e braminoside, composti dalla nota attività ansiolitica e non solo: si legano ai recettori colecistochininici modulano ansia, dolore, memoria e rabbia negli umani.
Il gotu kola è stato confrontato con l’imipramina in alcuni modelli patologici animali, risultando ugualmente efficace in quanto ad azione antidepressiva rilevata: riduzione dei tempi di immobilizzazione e miglioramento dell’equilibrio dei livelli di amminoacidi. L’analisi della corteccia, dell’ippocampo e del talamo delle cavie ha mostrato una riduzione nei livelli di corticosterone ed un parallelo aumento di quelli di 5-HT, NE, DA ed i loro metaboliti 5-HIAA e MHPG. Da ciò si evince l’azione regolatrice della pianta sull’asse ipotalamico-ipofisario e stimolante sui neurotrasmettitori monoaminici. Inoltre aumenta i livelli di GABA circolanti, agendo da anticolvulsivante ed ansiolitico.
Incrementa i livelli di enzimi antiossidanti (glutatione perossidasi, superossido dismutasi e catalasi.
Grazie alle sue forti proprietà antiossidanti riduce anche i danni neurologici indotti dalle convulsioni sperimentalmente indotte, oltre a ridurne entità e durata. Inibisce la perossidazione lipidica e stimola la fosforilazione della proteina CREB attraverso un segnale extracellulare legato alle chinasi. Migliora la performace cognitiva dei soggetti affetti da disturbi cognitivi, incrementa i livelli di MDA riducendo quelli di glutatione e catalasi. Il gotu kola è risultato particolarmente efficace nella cura dell’Alzheimer proteggendo dalla tossicità beta-amiloide.
L’acido asiatico ed i suoi derivati hanno manifestato effetti neuroprotettivi sulle cellule corticali, si ipotizza per via della modulazione delle difese antiossidanti.
Diversi esperimenti sugli animali hanno dimostrato che estratti a base di gotu kola inibiscono l’ulcerazione da stress (indotta da decubito forzato, freddo, stress, aspirina, etanolo o legatura del piloro) rinforzando la mucosa gastrica ed eliminando i radicali liberi in eccesso similmente a medicazioni convenzionali quali famotidina, sucralfato o sodio valproato. Si pensa che il meccanismo alla base di quest’azione terapeutica sia legato all’incremento dei livelli di GABA nel cervello. Gli asiaticosi di cui è ricca la pianta hanno significative proprietà antiossidanti, legati all’inibizione dell’ossido nitrico ed utili ad accelerare i tempi di guarigione delle ulcere gastriche. Quest’azione è efficace anche nel ridurre i sintomi dolorosi ed infiammatori delle malattie periodontali.
Estratti acquosi a base di gotu kola si sono comportati in maniera simile all’aspirina in quanto ad azione antidolorifera, giustificando l’applicazione terapeutica tradizionale nella cura dei reumatismi. Uno dei composti, il madecassoside, è stato analizzato con successo nel modello dell’artrite reumatoide indotta dal collagene di tipo II. I benefici sono facilmente rilevabili nelle cavie dalla riduzione dei punteggi di diversi marker patologici e dall’aumento di peso corporeo. Regola le anomalie dell’immunità umorale e cellulare, protegge le articolazioni alleviando l’infiltrazione delle cellule infiammatorie e l’iperplasia sinoviale.
Riduce la frequenza di filtrazione capillare, migliora i parametri microcircolatori, rinforza le vene e stabilizza la crescita del tessuto connettivo: è uno dei più efficaci rimedi vascolari contro insufficienza venosa, microangiopatia ipertensiva e sclerodermia.
Formulazioni topiche a base di gotu kola vengono da sempre applicate nella cura delle ferite. Recenti ricerche scientifiche dimostrano che è in grado di velocizzare l’epitelizzazione e la frequenza di contrazione della ferita: stimola la proliferazione cellulare e la sintesi di collagene, incrementandone il contenuto, la stabilità della porzione acido-solubile, i livelli aldeidici e la resistenza alla trazione. Gli asiaticosidi presenti nella pianta sembrano essere i principali responsabili di questo fenomeno, in altri esperimenti hanno indotto un aumento nella resistenza alla trazione nelle cellule epidermiche di nuova formazione. Inoltre inibiscono il processo infiammatorio che genera l’ipertrofia delle cicatrici, oltre a migliorare la permeabilità capillare ed il profilo ossidativo. Incrementa il contenuto di DNA, proteine e collagene nel tessuto di granulazione.
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