INFORMAZIONI SULL’USO STORICO NELLA MEDICINA AYURVEDICA (NON COSTITUISCONO POSOLOGIA)
PARTE USATA: semi
-ingeriti\ 2-5g
-decotti\ 4-8g
-tintura 1:1\ dose lieve 3-6ml
-fumati o vaporizzati (185- 200°C) \ (in seguito ad estrazione e freebasing)
€6.90
In StockUna pianta dall’odore inconfondibile, vanta una lunga tradizione medicinale e rituale nella cultura persiana: alcuni autori l’hanno anche collegata al soma, la leggendaria bevanda allucinogena di cui si parla negli antichi testi Indo-Iraniani.
I semi secchi contengono più del 5% di alcaloidi: i più abbondanti sono armina ed armalina, potenti inibitori dell’enzima MAO-A.
NON E’ UN FITOFARMACO O UN SUPPLEMENTO ALIMENTARE, MA UN ARTICOLO NON ADATTO AL CONSUMO UMANO DESTINATO A COLTIVAZIONE E FUMIGAZIONI IN AMBIENTI APERTI. L’ESTRAZIONE DEI PRINCIPI ATTIVI E’ UN REATO PUNIBILE PENALMENTE.
INFORMAZIONI SULL’USO STORICO NELLA MEDICINA AYURVEDICA (NON COSTITUISCONO POSOLOGIA)
PARTE USATA: semi
-ingeriti\ 2-5g
-decotti\ 4-8g
-tintura 1:1\ dose lieve 3-6ml
-fumati o vaporizzati (185- 200°C) \ (in seguito ad estrazione e freebasing)
I semi di ruta siriana hanno un effetto intossicante molto particolare agli alti dosaggi: sedazione, sensazioni oniriche, alterazioni termiche, propriocettive, dell’equilibrio e del flusso del pensiero ma anche tanti effetti collaterali periferici.
La dose efficace per inibire l’enzima MAO è molto piccola, sui 3g di seme secco, tuttavia già a questi dosaggi influisce significativamente sugli effetti complessivi di molte combinazioni come l’ormai nota ayahuasca.
Medicina convenzionale
Le proprietà nootropiche, antidepressive, ansiolitiche, analgesiche e immunostimolanti della ruta siriana e dei suoi fitocostituenti sono supportate dalla ricerca scientifica.
La ruta siriana contiene dei MAO-I che sono considerati efficaci nel trattamento di ansia e depressione, sebbene vengano raramente usati per via delle restrizioni dietetiche necessarie.
Medicina alternativa
Veniva tradizionalmente usata contro emicranie, malattie sessuali, epidemiche, come abortificente ed emmenagogo; si credeva anche che eliminasse il malocchio e liberasse i posseduti.
Decotto
-(Opzionale) Congelare un giorno prima il materiale inumidito con acqua distillata molto acida (1 cucchiaio d’aceto/100ml) per indebolire le pareti cellulari.
-Mettere la ruta siriana (opzionale)in polvere in una pentola con un volume quadruplo di acqua (opzionale)distillata acida (1-2 cucchiai d’aceto/litro)
-Lasciare sobbollire appena fino a 1 ora per la saturazione, aggiungere ulteriore acqua solo se necessario al fine di tenere i solidi ben coperti.
-Filtrare e scartare i solidi
-(Opzionale)Riutilizzare i solidi scartati per un altra cottura.
Tintura
-(Opzionale) Congelare un giorno prima il materiale inumidito con acqua distillata molto acida (1 cucchiaio d’aceto/100ml) ed una spruzzatina d’etanolo.
-Mettere la ruta siriana (opzionale)in polvere in un barattolo sigillabile e aggiungere alcol al 70%.
-Scuotere vigorosamente quanto più spesso (almeno 1 volta al giorno) e lasciare a riposo fino a 3 settimane
-Filtrare e scartare i solidi
-Evaporare l’alcol fino alla gradazione desiderata, si può anche eliminare tutta la parte liquida per ottenere un residuo solido
Coltivazione
La ruta siriana è una pianta delicata, ma facile da coltivare:
-Mettere i semi per un paio d’ore a mollo in acqua tiepida.
-Seppellirli superficialmente in un terreno ben drenante, non troppo ricco a piena esposizione solare.
-Mantenere umido il terriccio fino allo sviluppo delle prime foglioline
-Innaffiare sporadicamente dopo il 1cm, è una pianta che ama la siccità
-Teme i funghi e il ristagno idrico, resiste a freddo, caldo e siccità.
In Iran il Peganum harmala ha una lunghissima tradizione a scopo rituale. Wendy Doniger, un’indologa statunitense, ha identificato la pianta con il sauma, la leggendaria pianta della lungua proto-indoiranica da cui poi sono derivati haoma in Lingua avestica e soma in Vedico. A supporto della sua tesi possiamo notare ampia disponibilità geografica, continuità etnobotanica tra tutte le genti dell’Iran e persistenza dei relativi rituali. L’haoma originale, allucinogeno, potrebbe essere stato un estratto di Ephedra e Peganum, quest’ultimo poi sostituito in seguito dal frutto del melograno che ha una certa somiglianza con la capsula della ruta ma non ha effetti psicotropi [Gnoli, Gherardo. “Haoma and Harmaline. The Botanical Identity of the Indo-Iranian Sacred Hallucinogen’Soma’and its Legacy in Religion, Language and Middle Eastern Folklore, Near Eastern Studies, Vol. 21.” (1989): 320-324.]. Il Soma allo stesso modo sarebbe diventato in tempi successivi il Somalata, ovvero Sarcostemma acidum, una pianta spontanea indiana priva di proprietà visionarie consumata ancora oggi nei rituali dei bramini Śrauta [Karayil, Sudha, and K. Veeraiah. “Phytochemical analysis of Ceropegia juncea (Roxb.): Traditionally used Medicinal plant.” International Journal of Innovative Research and Development 3.4 (2014).].
In Marocco i semi vengono assunti come allucinogeni, antidepressivi e supporto per i disturbi nervosi. Vengono poverizzati o infusi per nel trattare di ipertensione e disturbi cardiovascolari, il decotto ed il macerato vengono indicati anche nella cura di tumori sottocutanei, patologie della pelle, calvizie, dolori reumatici, parassiti, diabete, asma, febbre, diarrea, disturbi e coliche intestinali. Vantano una lunga tradizione come abortificenti e stimolatori del flusso mestruale, gli si attribuiscono inoltre proprietà magiche.
In Giordania i semi di ruta vengono lodati come narcotici, analgesici, detossificatori del sangue e rimedio per l’impotenza [Abu-Irmaileh, Barakat E., and Fatma U. Afifi. “Herbal medicine in Jordan with special emphasis on commonly used herbs.” Journal of ethnopharmacology 89.2-3 (2003): 193-197.].
In Tunisia si è soliti mettere i piedi a mollo nel decotto fatto con la pianta fresca per attenuare i dolori reumatici, i semi in polvere vengono mischiati al miele ed assunti oralmente per stimolare la minzione in caso di anuria e disuria o alleviare il mal di schiena. La pianta intera essiccata e polverizzata viene applicata sugli occhi per trattare congiuntivite, blefarite ed eczema, col decotto si fanno gargarismi come antinfiammatorio per la mucosa orale.
In Italia i semi sono stati impiegati nel trattamento della malattia di Parkinson [Leporatti, Maria Lucia, and Kamel Ghedira. “Comparative analysis of medicinal plants used in traditional medicine in Italy and Tunisia.” Journal of ethnobiology and ethnomedicine 5.1 (2009): 1-8.].
Ha una lunga tradizione medicinale in Medio Oriente: veniva tradizionalmente usata contro emicranie, malattie sessuali, epidemiche, come abortificente ed emmenagogo; si credeva anche che elimasse il malocchio e liberasse i posseduti.
Si dice che nell’Himalaya gli sciamani inalassero il fumo dei semi di ruta siriana per raggiungere uno stato di coscienza superiore, caratterizzato dal contatto con le fate; in questo modo acquisivano informazioni preziose e purificavano lo spirito.
Il fumo si sparge nelle case ancora oggi fra alcune popolazioni come portafortuna.
Il composto principale presente nella ruta siriana è l’armalina, seguita da armina e tracce di THH.
Contiene anche armalo e armalolo.
L’interazione con antidepressivi, kanna, iperico, altri serotoninergici e benzodiazepine è molto pericolosa.
Gli effetti collaterali più comuni sono nausea, vomito, diarrea, brividi, spasmi, insonnia e pressione bassa.
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alberto boscaro –
Polverizzato molto bene.
Informatevi bene prima di acquistarlo.