Oggi il timo si usa più che altro come condimento, ma la sua efficacia nella cura di tosse e bronchite ha fatto si che venisse inserito fra i convenzionali protocolli terapici per questi disturbi.
Il timolo, il principale composto attivo della pianta, è un modulatore allosterico dei recettori del GABA-A come le benzodiazepine, ma si lega ad una diversa subunità.
Alcuni recenti studi neuropsicologici sembrano validare il tradizionale impiego della pianta come calmante, antidepressivo e sonnifero naturale.
Ha una marcata azione antispasmodica dimostrata da molti lavori scientifici autorevoli utile a combattere disturbi gastrici, respiratori e mestruali.
Già nel 1887 Chamberlain aveva notato le straordinarie proprietà antimicrobiche dei composti presenti nell’olio volatile della pianta contro il mortale bacillo dell’antrace.
Successivi studi ne hanno appurato l’efficacia contro molti altri batteri e funghi patogeni: Staphylococcus aureus, Enterococcus faecium vancomicina-resistente, Salmonella enteritidis, Escherichia coli, Staphylococcus aureus, Listeria monocytogenes, Campylobacter jejuni, Actinobacillus sp, Capnocytophaga sp, Fusobacterium sp, Eikenella sp, Bacteroides sp, Bacillus megaterium, Mycobacterium phlei, Bacillus cereus, Pseudomonas aeruginosa, Pseudomonas fluorescens, Citrobacter freundii, Micrococcus luteus, Bacillus macerans, Mycobacterium pblei, Candida albicans, Rhizoctonia solani, Pythium ultimum, Fusarium solani, Calletotrichum lindemthianum. Botrytis cinerea, Penicillium sp ed Aspergillus flavus.
La frazione tanninica della pianta si è dimostrata efficace contro il virus della malattia di Newcastle e Rubella.
Alcuni terpenoidi presenti nella pianta si sono comportati come inibitori specifici della proteasi HIV-1, supportandone una potenziale impiego nel trattamento dell’AIDS.
Il timo arbustivo mediterraneo (Thymus capitatus) è una delle specie più concentrate come contenuto di olio essenziale, come emerge dai dati farmacologici.
Inibisce il batterio Helicobacter pylory riducendone crescita ed attività dell’urease: questi dati sembrano supportare la tradizionale applicazione terapeutica nel timo nel trattamento delle ulcere.
Il timo fresco hanno un altissimo potere antiossidante: inibisce la produzione dell’anione superossido, la perossidazione microsomiale e l’emolisi degli eritrociti negli umani.
Alcuni ricercatori hanno applicato una formulazione a base di olio di timo, rosmarino, lavanda e legno di cedro sul cuoio capelluto di individui affetti da alopecia areata per 8 mesi con notevoli miglioramenti per quasi la metà dei soggetti coinvolti.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.