Sugli animali il gelsomino ha generato un marcato effetto spasmolitico mediato dall’AMP ciclico.
Uno studio del 2011 ne ha dimostrato le proprietà analgesiche.
Una combinazione topica a base di gelsomino, nim, Berberis aristata, curcuma, kutki, manjistha, Picrorrhiza kurroa, Rubia cordifolia, parwal, Aristolochia indica, salsapariglia indiana, madanaphala e liquirizia è risultata quasi il doppio più efficace rispetto al diclofenac sodico nel combattere l’edema auricolare sperimentalmente indotto nelle cavie di laboratorio.
Combatte i microbi e batteri patogeni come Salmonella typhi, Staphylococcus albus e Proteus mirabilis.
Attacca anche il Propionibacterium acnes, infatti è l’ingrediente di molti prodotti naturali antiacne e per la cura della pelle.
La somministrazione delle foglie secche della pianta ha mostrato effetti epatoprotettivi sui ratti, riportando i livelli degli enzimi epatici alla normalità e migliorando il profilo lipidico sanguigno.
Un estratto a base di foglie della pianta è risultato nefroprotettivo probabilmente per via dell’alto potere antiossidante.
Ha anche una significativa azione antiulcerogenica dose dipendente comparabile alla medicazione standard famotidina, la somministrazione di estratti a base della pianta sembra guarire l’ulcera in circa 20 giorni in base alle osservazioni istopatologiche riportate in letteratura.
Anche questo fenomeno sembra dovuto all’effetto sui radicali liberi che innesca la successiva riduzione di volume dei fluidi gastrici ed acidità totale, insieme all’aumento del PH delle secrezioni.
Esperimenti sui ratti dimostrano che protegge il DNA dalle anomalie cromosomiche e riduce la percentuale delle cellule aberranti.
La somministrazione di estratti a base di gelsomino per 14 settimane ha prevenuto completamente la formazione di carcinoma mammario sperimentalmente indotto nelle cavie di laboratorio, oltre ad inibire la perossidazione lipidica ed a migliorare le difese antiossidanti.
Altri studi hanno evidenziato effetti antiemorragici, validando la sua tradizionale applicazione terapeutica nel combattere emorragie uterine ed eccessiva perdita di sangue nelle mestruazioni.
In alcuni test su diversi modelli patologici animali ha stimolato nel tessuto ferito l’organizzazione delle bande di collagene ed i livelli di fibroblasti riducendo allo stesso tempo le cellule infiammatorie rispetto ai controlli.
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